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Recensioni - "Via Crucis" di Mons. Arturo Aiello

 

I testi composti da Mons. Aiello per l'edizione 2007 della Via Crucis organizzata dal Gruppo Scout Teano l, che si avvia alla trentesima edizione, sono stati raccolti in elegante volume pubblicato da Franco Di Mauro Editore (36 pag, € 10), impreziosito da sedici foto di Giuseppe Coppola, una silloge di
tramonti fotografici da quella terrazza sul mare che è la Penisola Sorrentina.

È un testo spoglio di espressioni liturgiche o devozionali, stilato nel linguaggio chiaro, essenziale, tagliente e di grande efficacia proprio dell'illustre Autore. Parla del Cristo sofferente come di Dio nel bisogno... mendicante di amore alla porta di ogni cuore; del nostro tempo come stanze per ospitare gli altri, per arricchire i fratelli della nostra povertà; di Simone di Cirene come alfiere di una grande schiera di poveri sulle cui spalle è stata gettata la croce di altri, compagni muti del dolore altrui; del dolore di Maria per la morte del Figlio come ultimo accordo di un concerto che permane nell'aria anche quando l'orchestra ha deposto gli strumenti e il direttore è sceso dal podio.
È un prezioso libretto che non e possibile recensire, bisogna leggerlo. Perciò riproduciamo il commento alla Stazione della Veronica, come anticipo di una lettura e rilettura che auguriamo a tanti di poter fare.

VI STAZIONE
Una donna asciuga il volto di Gesù
"Dalla folla si stacca una donna. Audace nel suo proposito: asciugare con un panno il volto del condannato e poi sparire prima che i soldati romani la vedano e possano fermarla. Veloce e leggera come una farfalla si ferma un attimo davanti al fiore più bello e stende il suo velo a raccogliere lacrime e sangue e a dare un attimo di dolce freschezza. Come una carezza. Quando la sera ripenserà a quel gesto si darà del "Pazza!" ed estraendo dal grembiule il fazzoletto di lino macchiato per fare il bucato, resterà muta a guardare l'autografo che il Condannato le ha lasciato come dote delle sue prossime nozze. Per tutta la notte piangerà guardando quel quadro di amore e dolore e nessuno le saprà dire che è la prima foto della storia. Prima e ultima. Unica foto del Cristo impressa in trasparenza sul tessuto vegetale del lino o sulla pergamenata carta del cuore sensibile.
La Veronica, Maestro, è maestra di gesti folli, quando l'amore rompe gli argini della ragione e ci induce a fare ciò che non serve alla soluzione del problema eppure lo sospende fosse anche per un attimo. È istruttrice di carezze date a moribondi, di gocce d'acqua che non estinguono la sete, ma detergono labbra bruciate di febbri, è capofila di quanti umilmente sanno di non poter fare molto, ma non trascurano quel poco che possono e sanno fare. La Veronica porta una rosa a un condannato, narcisi a chi muore di fame, suona Chopin ai malati di mente, regala cartoline illustrate ai non vedenti e semina fiori nella neve...
lnsegnami, Maestro. la sapienza dei piccoli gesti che non risolvono il grave problema. ma aiutano ad andare avanti fino a sera: nel grande deserto della vita insegnami a piantare palme per creare una parentesi d'ombra. Oasi, solo oasi, ma oasi di pace. Amen
".

Guido Zarone
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 4 Aprile)