ll prete che ha nell'animo un fuoco bruciante, il fuoco dell'amore per Gesù, effonde necessariamente calore: non si dà tregua, concepisce ed attua mille iniziative di bene, trova nel suo zelo inesauribile risorse per agire, per tentare, ritentare... in spem contra spem... mai pago, mai soddisfatto, fino a che c'è unasola anima morta.
Chi invece è freddo, senza amore di Dio, trova tutto diffide, complesso, impossibile.
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La coscienza è il fondo dell'uomo, l'io interiore. Chi vive non nella profondità di sé, ma alla superficie; non in sé, ma fuori di sé, difficilmente vive secondo coscienza.
Nel profondo di sé si trova la verità, alla superficie si incontrano le opinioni.
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Possiamo a volte non condividere le idee degli altri, anzi qualche volta dobbiamo rigettarle; possiamo non approvare sempre la condotta degli altri, anzi qualche volta dobbiamo condannarla; ma non possiamo mai non amare, non possiamo mai non volere il bene. Ci metteremmo fuori della Legge della vita.
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Promuovere la cultura in tutto il suo ampio e articolato significato è davvero promozione dell'uomo.
...promuoverla per esempio nella famiglia, nella scuola, nelle associazioni, nel lavoro, nei mezzi di comunicazione sociale, nel costume, nello sport, nell'arte, significa anche ridurre lentamente, forse, ma sicuramente le disparità economiche, giuridiche e sociali.
Non sarebbe certo vera cultura quella che non aiuta l'uomo ad essere se stesso; non rende più umana la famiglia, la vita sociale, il costume, le istituzioni.
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La famiglia è struttura portante della società umana e cristiana; anzi l'ambiente ove si costruisce lo Stato e la Chiesa; in essa si decide della loro sorte. Le vere risorse della vita coniugale e familiare sono: fermezza dell'amore, grandezza d'animo, spirito di sacrificio.
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Siete cristiani e politici.
Qui, fratelli, occorre una sintesi armoniosa anche se difficile. Non cristiani e politici, ma politici cristiani.
O sintesi geniale e feconda o deformazione dell'uno e dell'altro titolo.
Si ha la deformazione quando si sopprime uno dei due termini, cioè si sacrifica la vita di cristiano alla vita politica e viceversa. Si ha la deformazione quando con un atteggiamento innaturale si giunge a sdoppiare la propria personalità e si è cristiani in chiesa e solo politici nella vita pubblica... quando si crea il contrasto, il conflitto tra la coscienza di cristiani e la coscienza di politici con il conseguente squilibrio nella condotta.
Si ha invece la sintesi quando, con la consapevolezza di appartenere a due comunità distinte, ma non separate, con la coscienza della natura di ciascuna di esse, si forma una coscienza unitaria che sfocia nella condotta coerente, nell'impegno costante a vivere integralmente la propria vocazione cristiana con la convinzione che essa non distrugge, ma perfeziona ed eleva la vocazione temporale e civile.
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Oggi, l'uomo si costruisce e si misura su l'efficienza e sul successo. In questa antropologia l'handicappato vale poco o niente, perché è poco o niente efficiente.
Per noi cristiani l'uomo vale per quello che è. Ogni uomo è figlio di Dio, fatto a immagine e somiglianza di Dio, frutto del Suo amore creatore e redentore, chiamato a vivere in comunione con Dio ...in questa concezione l'handicappato è sentito sinceramente come fratello, pari in dignità, amato da Dio, membro a pieno diritto della Sua famiglia su la terra.
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Non è sufficiente, anche se necessario, cambiare le strutture, perché diventino più umane, più giuste, se non si cambia anche il cuore dell'uomo, il quale può far ritornare disumane le migliori strutture.