L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
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Indice Gemma Tizzano Iannaccone
 
 

Il "Club delle Donne" un club al femminile

 

Il perché della nascita di un'associazione, di qualsiasi associazione, risponde sempre ad un'esigenza sociale, ad un bisogno di confrontarsi e di stare insieme agli altri, di scambiarsi idee e di mettere in comune delle capacità.
Ad un certo punto della propria vita il lavoro, la famiglia non bastano più e si sente la necessità di allargare la cerchia delle conoscenze e di approfondire e di consolidare le amicizie, lavorando insieme a dei progetti comuni. E ciò che è accaduto anche a me. Era il 1990, abitavo a Teano già da vari anni e conoscevo tante persone, ma in maniera abbastanza superficiale. Fino ad allora, infatti, la scuola e la famiglia, piuttosto numerosa, mi avevano assorbita quasi completamente; nel frattempo i legami con gli amici della mia città di origine si erano andati affievolendo e per questo sentivo il bisogno di una maggiore socialità. Fu quindi con un certo entusiasmo che accettai la proposta che mi venne fatta di aderire ad un'associazione che, in quel momento, si andava formando: il “Club delle donne”. Il nome non tragga in inganno perché, se è vero che ad ideare e a realizzare le varie attività siamo state noi donne, è pur vero che sono stati sempre coinvolti i nostri mariti, i quali si sono subito mostrati disponibili a darci una mano nei modi più svariati, si trattasse di organizzare una festa o... di andare a raccogliere balle di fieno in una masseria di campagna. Evidentemente anche loro sentivano la necessità di aggregarsi; del resto in quel periodo il panorama associazionistico teanese, che tanto sviluppo ha avuto in seguito, era piuttosto scarno. Certo, ripercorrendo a ritroso quegli anni, quante iniziative mi tornano in mente! Tassandoci, fittammo una sede piuttosto ampia ed allora avviammo tante attività: nacque la scuola di ballo liscio, ci fu qualche lezione di decorazione floreale, le lezioni di chitarra e ... Quante risate nelle prove di una commedia che, se anche non fu mai rappresentata in pubblico, servì a farci affiatare maggiormente.
ll nostro impegno però non si è esaurito soltanto in attività culturali che riguardavano le socie, ma abbiamo spesso cercato di aprirci all'esterno e di vivacizzare la vita sociale della nostra cittadina. Oltre ad organizzare diverse conferenze come quella dell'AlDO o quella in occasione dell'8 marzo, riuscimmo anche, per le elezioni del 1994, a riunire i rappresentanti di tutte le forze politiche per poter esporre i loro programmi. ll confronto fu fruttuoso ed è stata, forse, una delle poche volte in cui c'è stata
un'effettiva “par condicio”. Effettuammo inoltre svariate gite ed escursioni, aperte anche a persone esterne e divenimmo un punto di riferimento su cui si poteva contare. ll Comitato del Carnevale aveva bisogno di aiuto? Eccoci pronte a collaborare, servendo in piazza pentoloni di the e dolci. Bisognava vendere le azalee per la ricerca sul Cancro? Eccoci di nuovo lì sacrificando la festa della mamma per uno scopo utile. ll Comune aveva difficoltà ad alloggiare per il pranzo i bersaglieri venuti per le manifestazioni garibaldine? Ognuna mise a disposizione i propri talenti culinari ed ecco la nostra sede trasformarsi in un'allegra trattoria, dove gli ospiti giunsero a suon di fanfara.
Ma tra le iniziative, quella che ricordo con maggior piacere, anche se faticosissima, è stata quella che soprannominammo “Portoni aperti ". Partimmo dal nulla; cominciammo a fare un censimento dei palazzi più interessanti, a chiedere permessi, contattare artigiani e riuscimmo a realizzare un evento che rivalutava tanti elementi del passato come i bei palazzi, le chiese, senza dimenticare I'antica civiltà contadina. L'intento era inoltre quello di proiettarsi anche verso il futuro, presentando giovani talenti artigiani ed artisti. La manifestazione, che riscosse vivo interesse, venne ripetuta per alcuni anni sfociando, con il coinvolgimento delle altre associazioni locali, in “Teano 1996”.
Poi? Poi negli anni seguenti abbiamo continuato le nostre attività ma tanti problemi, di ordine familiare e logistico, hanno resa un poco più difficoltosa la vita della nostra associazione, che si è andata affievolendo. Bisogna quindi, se vogliamo non disperdere un patrimonio di idee e di capacità, riunire le nostre forze facendo il punto della situazione attuale e ripartire con dei programmi precisi. Noi ci riproveremo.

Gemma Tizzano Iannaccone
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 3 Marzo)