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Girasoli per l'avvocato

 
 

Proprio questi, i girasoli, i fiori che il filosofo napoletano Gerardo Marotta ha voluto per i suoi funerali minutamente da Lui stabiliti con accurata precisione. Che si sono svolti a Napoli naturalmente. Era qui nato il 26 aprile 1927 e deceduto il 25 gennaio 2017.
Profluvi meritati di discorsi commemorativi.
Il Presidente emerito della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola, titola “Marotta ha donato Napoli all'Europa” e ne afferma l'apertura agli ideali della Repubblica napoletana del 1799: ultimo indomito giacobino. Ricorda la funzione progressista della filosofia insegnata all'Istituto non destinata all'élite ma a chi intende cambiare il proprio destino.
Salvatore Settis archeologo e storico dell'arte già Direttore della Scuola normale di Pisa sottolinea che l'Istituto di studi filosofici dell'Avvocato (così era chiamato anche nella cerchia più vicina, con riferimento alla attività iniziale della vita pubblica) fondato insieme alla figlia di Benedetto Croce, fu luogo di incontri tra saggi ai massimi livelli e giovani menti. Giovani socraticamente allevati venuti a Napoli per le esequie laiche fin dal Giappone che gli hanno cantato in latino versi di Orazio Catullo Ovidio.
Nuccio Ordine letterato docente all'Università della Calabria dialoga con il filosofo: Siamo venuti qui da paesi senza biblioteche e teatri, da case senza libri, da genitori che avevano solo la terza media. Lei, Avvocato ci ha accolto e ci ha insegnato la gioia dell'imparare, la fierezza di vivere combattendo contro le ingiustizie e i luoghi comuni, il coraggio della critica.
“Faro nella notte” ha propugnato l'etica pubblica e la politica costituzionale come armi contro la camorra e corruzione. Lo afferma il Procuratore antimafia Franco Ruberti.
Gianni Ferrara, costituzionalista e professore emerito alla Sapienza di Roma: Uniti contro la borghesia trasformista, i residui di plebeismo borbonico, il fideismo dei lazzaroni del cardinale Ruffo, la nobiltà parassitaria. Ricorda le ricerche di Marotta pe la tesi di laurea sulla dottrina dello stato del giovane Marx e della sinistra hegeliana.
Giuseppe Galasso storico ed editorialista nell'elzeviro del 27 gennaio parla di utopia e di sogni, quelli dell'Avvocato. Ma come spinte forti e concrete per realizzare la repubblica di Platone trionfante sulla feccia di Roma, espressione quest'ultima di Gianbattista Vico. Intensissima fu l'attività di lezioni seminari convegni ricerche pubblicazioni borse di studio dell'Istituto da lui presieduto. La filosofia aveva trovato a Napoli la capitale della cultura.
Chi scrive lo incontrò nella specula di Capodimonte in una brillante serata organizzata dall'allora direttore dell'Osservatorio astronomico, prof. Massimo Capaccioli, in un momento di osservazione celeste organizzata dall' astrofisico. Marotta aveva tra l'altro organizzato un Osservatorio permanente di cosmologia.
  Il Rettore dell'Università di Napoli Guido Trombetti paragona il Nostro ad un altro grande protagonista della vita culturale di Napoli Renato Caccioppoli. E fa presente che la città, assediata da bande criminali che la soffocano, non è solo la capitale ottocentesca con corredo di canzoni, di pizze, di presepi, di sceneggiate, di camorra e di malaffare, di Maradona, ma è una grande capitale della cultura di cui Gerardo Marotta si è fatto ambasciatore nel mondo. Figlio e padre di una comunità caotica e fibrillante.
“L'Istituto italiano per gli Studi filosofici – spiegò rumeno storico della matematica Imre Toht – ha una dimensione internazionale e rappresenta l'unico foro di tutto il pianeta dove i filosofi di tutti gli orientamenti possono liberamente scambiare le idee. L'Istituto prende per mano coloro che hanno un'idea e offre loro lo spazio della comunicazione”.
In lacrime aveva accarezzato i suoi volumi regalati all'Istituto come figlioli costretti a partire quando la ditta di traslochi eseguiva lo sfratto ammassando i trecentomila volumi in scatoloni per portarli disperdendoli in varie località regionali. E' un genocidio culturale, protestava!
Qualche lacrima avranno versato anche i familiari dell'Avvocato per la vendita del patrimonio familiare a fini…filosofici.
Ora le ceneri di Gerardo Marotta riposano nel Palazzo Serra di Cassano per sua volontà eretto a dimora perpetua.
Sul canopo di Gerardo Marotta si scriva la frase terminale della Critica della ragion pura: “Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuove e crescenti quanto più spesso e più lunga la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 2 Febbraio)