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Declinare Rosa

 

Rosa, rosae, rosae, rosam, ecc. Dal fondo della memoria questo mantra scolastico ritorna come il profumo del fiore simbolo di femminilità e icona del Cristianesimo. Nella primavera che rinnova di speranze il mondo.
Dopo la grande sovraesposizione di cui godé nella romanità e l'indiscutibile fascino che le si riconosce, la rosa visse un lungo periodo di declino, una relativa oscurità che si protrasse per alcuni secoli a partire dalla caduta dell'impero romano. La ragione principale fu la crescente influenza del Cristianesimo e il suo iniziale rifiuto delle divinità pagane perché appartenenti alla religione dei Romani, i suoi più crudeli persecutori.
Nella prima fase ascetica, il Cristianesimo ebbe diversi problemi a trovare alternative simboliche ed emotive alle numerose divinità romane sostituite dal concetto di un unico Dio. Solamente nel Medioevo la chiesa cattolica si re impadronisce della rosa come uno dei maggiori simboli culturali.
Riparte dalla sua coltivazione nei giardini dei monasteri, dalla sua rappresentazione nelle più diverse forme delle arti figurative, dalla riduzione a modello geometrico nella decorazione architettonica: è una rosa il rosone sulle facciate delle chiese medioevali. Le antiche religioni hanno simbolizzato con la rosa i differenti aspetti della femminilità come l'innocenza, la purezza, la sessualità, la fecondità, la maternità personificate da dee come Afrodite, Atena, Artemide, Era.
Sulla copertina di in libello antologico dal titolo “Tormento ed ectasy” dello scrivente è riportata una miniatura medioevale raffigurante un uomo che sogna un cespo di rose; ed all'altro capo del letto una donna – presumo la moglie – che contesta, in mano un nodoso bastone. Le rose sognate solo donne proibite.
La rosa (bianca e rossa) simboleggiò le casate degli York e Lancaster impegnate nella Guerra delle Due Rose (1455 – 1485).
Ora è la Chiesa a dedicare il culto di Maria la rosa come simbolo di purezza e insieme simbolo di maternità, un ossimoro racchiuso nel mistero della nascita di Cristo da una vergine. Il simbolismo della rosa non è solo associato a Maria ma anche a suo figlio Gesù, le cui cinque ferite sulla croce sono simbolizzate dalla rosa a cinque petali.
Rosario è il nome della corona di grani in uso dei religiosi e religiose per contare le avemarie; fatto di bacche di rose essiccate o intagliate in legno di rosa.
Sant'Ambrogio indica le spine delle rose come simbolo dei tormenti dei martiri mentre la Vergine è definita una rosa senza spine perché nata senza peccato originale. Nella pittura rinascimentale un cespuglio di rose sta a rappresentare la Nascita della Madonna; se la rosa è dipinta con il gelsomino simboleggia la fede; un grembiule pieno di rose è un attributo di santa Elisabetta d'Ungheria; un cesto con tre rose e tre mele di santa Dorotea; una corona di rose bianche è il simbolo delle vergini, una ghirlanda di rose incorona Santa Rosalia e Santa Cecilia.
La Chiesa cattolica favorendo la coltivazione delle rose orientali giunte in Europa tramite le Crociate, dà a quello che era stato il simbolo di Afrodite, Iside ed Eros il nuovo significato di rosa mystica, simbolo della Madonna.
La “rosa d'oro” è una onorificenza attribuita dai Pontefici a personalità o santuari. Un Gonzaga di Mantova la ricevette in dono per aver ospitato il Concilio del 1459.
Utilizzata anche per esprimere sentimenti profani, simbolo dell'amor cortese, emblema del vero amore oltre che icona del Cristianesimo.
In letteratura è citato un uso malevolo del fiore. Svetonio sostiene che Nerone soffocò degli ospiti indesiderati sotto un cumulo di petali odorosi. L'idea malvagia venne ripresa in una stampa delle Rose di Eliogabalo di Alma Tadema (pittore inglese dell'Ottocento, esposto nel Chiostro del Bramante a Roma fino al prossimo giugno) e da d'Annunzio nel La Pisanella donna misteriosa che alla fine della tragedia viene uccisa facendo una morte profumata.
In Arabia Saudita di credo wahabita, quello di Osama Bin Laden, dove non è consentito l'esternazione in pubblico di comportamenti amorosi (quindi niente regali per san Valentino festività “infedele”) è proibito regalare rose rosse: multati i fiorai che le espongono dalla polizia religiosa alle dipendenze della Commissione reale per promuovere la virtù e combattere il vizio”.
Come non ricordare il celebre valzer di Johann Strauss “Rose del Sud”?
Nei giardini di Montecarlo vi è un'ampia aiuola di rose variegate dedicate a Grace Kelly. In Italia la famiglia pistoiese dei Barni dal 1882 si dedica alla coltivazione ibridazione e promozione delle rose.
Gertrude Stein scrisse in Sacred Emily: A Rose is a Rose is a Rose is a Rose.
Infine un Rondò di Gabriele d'Annunzio al fiore che si intriga con la luna: “Come sorge la luna / da le cime selvose / e grava su le cose / sia l'oblio de la luna, amica, tu verrai / furtiva ne 'l verziere. / Hanno i consci rosai / ombre profonde e nere. O amica, senz'alcuna / tema verrai: le rose / avran latèbre ascose/ per lor sorella bruna, / come sorga la luna”.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno XI 2014 - n. 3 Marzo)