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Tarocchi scozzesi

 

Nel 1762 un poeta scozzese prese per i fondelli il mondo intero affermando di aver trovato un poema epico di un leggendario bardo gaelico ( celtico) del III secolo d.C.
Non era vero; James Macpherson - così si chiamava il falsario - non tirò mai fuori il manoscritto originario che… rielaborò liberamente e pubblicò con il titolo Canti di Ossian.
Per un'intera generazione di scrittori all'alba del romanticismo i Canti di Ossian costituirono un contributo culturale importante. Ebbero enorme successo e su di essi si sdilinquì l'Europa intera da Goethe a Foscolo (leggere le tenebrose Ultime lettere di Jacopo Ortis) a Napoleone.
Nello steso periodo Walter Scott andava esaltando un glorioso passato scozzese delle Highlands e delle Lowlands con una geniale favola letteraria.
Scozia e Irlanda hanno in comune l'origine celtica. Scotus in latino significa irlandese.
Intanto attorno al 1720, un intraprendente industriale si accorse che le lunghe vesti usate dai suoi operai sulle colline e nelle paludi non erano adatte per lavorare nelle officine e pensò bene di mettere mani alle forbici: era nato l'inconfondibile gonnellino scozzese a pieghe: il kilt. Spacciato per antico! Confezionato con un tessuto di lana a quadri e a colori vivaci: il tartan.
In quella circostanza - scrive Hugh Trevor-Roper in “L'invenzione della Scozia. Mito e storia" - prese forma anche l'araldica dei colori dei clan. Ogni clan ha il suo pattem, ovvero la trama di righe e quadri di colore diverso: i MacDonald, grigio, bianco e verde; i MacLeod, grigio e nero su fondo giallo.
Qualche altro scrisse di rapporti con l'antico Egitto che avrebbe inviato in Scozia il whishy (dal gaelico, acqua della vita) e le opere di Aristotele.
Nella capitale, sulla collina Calton si celebra annualmente il Festival del fuoco splendente (come il sole che torna: in gaelico Beltane) una delle più suggestive manifestazioni notturne di cui Edimburgo è piena. Sostengono, gli scozzesi, che si tratta di una rievocazione con la processione che parte dall'acropoli, la nascita della regina di maggio, l'accensione di un grande falò attraversato da uomini e bestie, la danza sotto un arco di fuoco tra suoni di corni e tamburi, uomini dipinti multicolore per rappresentare gli elementi naturali (aria acqua terra fuoco), ecc.
Favolosi, questi scozzesi inventori!...
Ma tanto non deve indurre il lettore al disprezzo. Il plasmare un mito da parte di un popolo deve essere visto come forma di adeguamento rituale e di adesione a un processo di mutazione che comporta il passaggio dalla barbarie alla civiltà. Un processo in cui immaginazione e simulazione si danno la mano.
La vendita del prodotto finale risulta utile all'economia nazionale!
Il Club Sidicino tramite l'agenzia di viaggi Christour di Vairano scalo ha organizzato un affollato viaggio ad Edimburgo in occasione della GIORNATA DELL'EUROPA (che si celebra il 9 maggio in tutta l'Unione) e dell'annuale FESTIVAL DEL FUOCO DI BELTANE che si svolge la notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 5 Maggio)