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Quando Ferdinando II venne a inaugurare la ferriera delle

Vomite
 

È stato appena pubblicato dagli Archivi di Stato (Saggi 91) il I tomo del I volume dell’opera “Alle origini di Minerva Trionfante – cartografia della protoindustria in Campania dei secoli XVI – XIX”.
In esso l'avellinese prof. Francesco Barra, docente di storia moderna presso l'Università di Salerno, titola il suo saggio (pagina 79 e seguenti): “Nicola Salvi e la protoindustria siderurgica meridionale dell'800”. In effetti, l’illustre autore “recensisce” le memorie del predetto, vissuto dal 1799 al 1880, scritte nel corso del 1842 durante una forzata immobilità per un incidente sul lavoro in cui si era bruciato le gambe. A suo giudizio queste memorie costituiscono uno straordinario documento memorialistico e un'importante e originale fonte storica .
Imprenditore accorto ed audace, gestore di diverse ferriere e proprietario di alcune di esse (in una tela è raffigurato con la planimetria di quella di Atripalda) ebbe alterna fortuna finchè la improvvida legislazione sabauda - da rapina nei riguardi del Sud – non portò alla rovina l'intero settore.
Abbiamo voluto ricordare il Salvi per collegarlo al racconto di un suo discendente Mario (1894 - 1970), teanese, che fece a chi scrive, suo nipote diretto.
Egli narrava cha la inaugurazione della Ferriera fu presenziata dal Re Ferdinando II il quale, in carrozza con il sindaco di Teano, Fumo, attraversò la cittadina in festa, partendo dall'abitazione del Marchese di S. Agapito in piazza Duomo, e raggiunse la località Vomite ( o Gomite ).
Le serrature in ferro battuto dell'opificio erano state ornate di gigli borbonici: l'equivalente di W il Re! gridato dalla folla lungo il percorso inaugurale. Era possibile vederle prima che ignoti incivili le asportassero così come è stato asportato perfino il pesante maglio di non facile trasporto!
Nell'androne di palazzo Caracciolo l'epigrafe - riportata dall'avv. Guido Zarone in “ Teano, immagini di un secolo” (1997) - recita:

IN QUESTO PALAZZO OSPITI ILLUSTRI FURONO
S. M. FERDINANDO II DI BORBONE
MDCCCXL


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Da “La civiltà del ferro” volume fuori commercio, omaggio del Gruppo Acciaierie Riva & C. (ringrazio il Presidente Emilio Riva) si apprende che la produzione del ferro si svolgeva durante sei o otto mesi, tra novembre e giugno.
I preparativi cominciavano già prima; le date cardine erano l'equinozio del 23 settembre ed il solstizio del 21 giugno. Tanto per la compatibilità con i lavori agricoli, più impegnativi d'estate, e con il flusso variabile dei corsi d'acqua. Si può dedurre, dunque, che “il Re bomba” - come una malaccorta storiografia risorgimentale definì Ferdinando II - venne a Teano nell’autunno del 1840.
È il caso di ricordare i primati conseguiti dai Borboni? Prima ferrovia in Italia, prima illuminazione a gas di città, primo telegrafo elettrico, prima assegnazione di case popolari, primo sistema di previdenza sociale, la più grande industria navale, la più grande industria metalmeccanica, primi assegni bancari, migliore finanza pubblica, maggiore rendita nei titoli di Stato, minor tasso di sconto, ecc.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 6 Giugno)