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Padre nostro

 

Un giornalista sul quotidiano Libero prende spunto dal film "Le parole che non ti ho detto" con Paul Newman e Kevin Costner per parlare di suo padre e delinearne il trattofisico e la tempra morale. Vecchio di anni 93, ci sente poco sicché ogni notizia che gli vien data è oggetto di declamazione teatrale, di recitazione a voce alta; ci vede poco essendo affetto da maculopatia degeneratìva per mancanza del recettore proteico Flt-I assente del tutto nei trichechi lamantini che di conseguenza hanno la cornea opaca: la grafìa incerta e tremolante gli si fa sempre più grande ed infantile. La sua melanconia è in cerca di attenzioni. Ha un corpo fragile per I'età veneranda. Lo ringrazia per I'amore per i libri che gli ha trasmesso, per l'affetto e I'educazione che gli ha dato, per la passione per le montagne e per le nevi, per i libri che gli ha donato, per l'amore assurdo per le lettere, la fìlosofia, la storia. E gli dice grazie per la sua preferenza verso le posizioni scomode e perdenti, per la candida inettitudine agli affari, ai negotia mundi, alla vita pratica e alle furberie dei traffichini. Grazie per la gentilezza d'animo e per l'ingenuità di fidarsi del prossimo che disarma rispetto alla grevità della vita, rispetto ai parassiti ingrati, agli avvoltoi che scambia per poveri passeracei a cui porge il cibo. Orazio, figlio grato, afferma che, se dovesse rinascere, non vorrebbe un padre diverso! Ma qual è la funzione del padre nella nostra società? Certamente si è affievolita insieme alle altre figure parentali. La gerarchia familiare aveva il compito di trasmettere l'identità, la memoria storica ed il sapere orale. Al posto del padre, della madre, dei fratelli si è insediata la cultura del branco che si droga e che violenta, stupra, uccide. Il branco è il prodotto della modernità e al tempo stesso è lo sbocco più arcaico che mai si possa immaginare. Alla base di questa rivoluzione istituzionale c 'è l'emancipazione della donna e la perdita della trascendenza, due elementi fondanti della modernità e della laicizzazione. Una società non può vivere senza modelli in cui rispecchiarsi e dei quali conservare memoria.
La nostalgia del padre è motivata dal bisogno di sicurezza psicologica che egli diffonde. Senza di esso la società diventa un luogo incerto, labile, inutilmente motorio, privo di “credi" e ingombro di superstizioni. Ovviamente non si nasce padri. Lo si diventa quando si vive per i figli costruendo giorno per giorno, ora per ora, attimo per attimo le condizioni del loro futuro. La funzione paternale non è legata al sesso. La “autorità” del genitore con il corredo di giustizia, comprensione, regole condivise, amore paterno o materno che sia non sarà appannaggio soltanto maschile in un mondo dove i limiti del sesso sono stati dissolti in una più ampia concezione del rapporto filiale. Cosa risponde un padre all'iniziale devoto riconoscimento? Che l'esperienza di essere totalmente responsabile di un altro essere umano te lo fa amare e ti lega nel modo più profondo; ed è questo il rammarico della dipartita improrogabile. Grazie di esistere!

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 11 Novembre)