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Salviamo il Circolo dell'Unione!

 

È l'appello che rivolgiamo alle Autorità in vista della diversa sistemazione della Casina di piazza Umberto l e del futuro scalone di accesso al Loggione. Deriva, tale appello, dal progetto relativo, ampiamente illustrato da un articolo sul Corriere del Mezzogiorno del 1° febbraio. Sembrerebbe che qualche spazio del Circolo, proprietà comunale, andrà sacrilicato!
Al contrario, con una maggiore attenzione degli architetti progettisti si potrebbe dare più spazio al Circolo stesso, aggregazione non priva di valore.
Ne tenterò una storia minima partendo da alcune considerazioni per allacciarmi poi a ricordi di concittadini.
Non pretendo di dare certezze perché non le posseggo; anzi, prego chi certezze le avesse di consegnarle alla carta stampata per una vera storia - diversa dalla presente ipotesi - a lustro e memoria di sé e del paese.
Il Circolo dell'Unione èsempre stato ubicato nell'attuale sede sotto la rampa di accesso al Loggione in piazza Umberto I. Un tempo comprendeva, oltre gli attuali quattro vani e due accessori, la cosiddetta Casina sede per molti anni del partito della Democrazia Cristiana; la qual Casina gode di una terrazza che si protende nella pubblica piazza e che un tempo dovette essere, giocoforza, l'arengario da cui si parlava al popolo.
Ora, quando sorse tale Circolo? Tenendo presente le date risorgimentali ed i successivi periodi convulsi, l'assestamento dello Stato per molti versi lo si ebbe nel periodo umbertino. Il re Umberto I regnò dal 1878 al 1900.
La denominazione coesiste in tutte le altre città sedi di analoghe associazioni e non può che richiamare la da poco conquistata Unità.
Esisteva da tempo, in piazza Duomo l'esclusivo “Circolo dei Signori", e il nuovo circolo “Casino dell'Unione”, nato in contrapposizione a quello, fu frequentato dalla borghesia che al gioco delle carte perdeva il tempo ed il danaro. ln tempi recenti il numero di soci diminuì enormemente perché la televisione e l'automobile chiamavano altrove gli assidui frequentatori. Dopo un appello di un anziano socio, sensibile alle memorie locali, il Circolo è stato messo sotto l'ala di volenterosi (numericamente prevalenti le signore della EI.D.A.RA.) che, oltre a farne un elegante ritrovo, ambiscono a farne un caffè letterario. Infatti vi è stato presentato il libro “Un conservatore atipico” (Giuseppe Prezzolini), del giornalista casertano Luigi Iannaccone ed una pièce a due voci, della poetessa torinese Anna Maria Bracale Ceruti, “Fino a Babilonia" edito dalla Bastogi.
Presiede il Circolo dell'Unione - tiaso ed eteria, circolo e cenacolo ad un tempo - il benemerito dott. Romano Naschi.
Attualmente un gruppo giovanile (Sidicino Junior Club) vi tiene le prove di un'opera teatrale dal titolo “La Piccola Europa" del prof. Dino Rotoli, che riassume la storia della colonizzazione mediterranea dal Ratto di Europa alle attuali difficoltà politiche della Unione Europea.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 5 Maggio)