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La ruota dell'Annunziata

 

Un fatto di cronaca (l'abbandono di un bimbo ben curato di quattro mesi nella “culla protetta” una moderna e tecnologica ruota degli esposti del Policlinico Casilino di Roma) il 25 febbraio scorso ha portato alla ribalta il problema con pagine intere su quotidiani di rilievo nazionale.
Un dramma, forse, per i genitori; un dramma, certo, per I'innocente che dura una vita intera.
Non sempre è cosi. Una personalità peraltro sensibile quale il filosofo ginevrino Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) che nelI'EmiIio affermava i diritti dei bambini mise i suoi cinque figli in un brefotrofio. E vada per i primi due ché versava in ristrettezze economiche. Ma per gli altri tre?
Vero è che l'abbandonare i bambini alla “ruota”, una specie di scatola rotante apposta alla porta degli ospedali di modo che i genitori potessero disfarsi dei figli in incognito, lungi dall'essere considerato un crimine, si può quasi dire che a Parigi in quegli anni rasentasse la norma: nel 1772 il 41% dei bambini veniva abbandonato.
Tra i crimini di cui si rende colpevole l'umanità questo ne è uno.
Il silenzio della vergogna grava sullo schiavismo, sui genocidi, sui pogrom, sui campi di sterminio, sulla nutrizione a giovanili seni di vecchi danarosi a scopo rinvigorente, sul rogo di libri, ecc.
Diversamente una lettrice de La Stampa scrisse: “Riguardo a chi mi ha messo al mondo non provo sentimenti di rancore o di odio, ma di grande stima perché non penso di essere stata abbandonata, ma donata alle istituzioni per permettermi di vivere una vita di amore che, diversamente, non mi si poteva offrire". Ed oltre: "Capisco che alcuni, per problematiche proprie non risolte, facciano fatica a razionalizzare e maturare dentro di sé questi pensieri, ma non è attirando su di sé l'attenzione che risolveranno i contrasti interiori”.
Tornando all'abbandono, oltre al marchio veniva dato ai nati un numero riportato due volte su una piastrina metallica che era divisibile per futuri riconoscimenti.
Gli ergastolani portano il numero stampato sull'abito; gli schiavi neri e gli ebrei deportati lo avevano impresso a fuoco sulla carne.
Gli infanti esposti innocenti, indelebile neIl'anima.
il 4 aprile 2007 nel corso di una visita guidata nella ex Real Casa della Santissima Annunziata, nel Succorpo vanvitelliano, e stato possibile osservare la Ruota degli Esposti chiamata anche delI'Annunziata che occupa nella storia di Napoli un posto particolare tanto da far parte non solo della letteratura popolare ma dell'immaginario collettivo.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 4 Aprile)