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Il Sacrario di Conca della Campania... e la sua storia

 

L'Editto di Saint Cloud, emanato il 12 giugno 1804 da Napoleone fu esteso al Regno d’Italia il 5 settembre 1806 ingenerando dibattiti e discussioni sia letterarie che politiche.
Come spesso accade quando una legge è ritenuta giusta, dopo i primi fuochi, (che videro il poeta Ugo Foscolo in prima linea) tutto finisce e la legge prende corpo e segue il suo iter applicativo.
Anche in Italia, dunque, i cimiteri si costruirono fuori dalle città e le sepolture avvennero in luoghi soleggiati e “all'ombra dei cipressi…”.
Erano precauzioni di carattere essenzialmente igienico. I cadaveri andavano inumati in buche profonde e in spazi fuori dai luoghi abitati e non più nelle chiese, dove davano luogo ad epidemie ed infezioni andando in putrefazione là dove i fedeli presenziavano ai riti religiosi.
L'adeguamento alla legge in vigore avviene per la nostra città decisamente in ritardo, Conca avrà il suo Cimitero nel 1890!
Bello però, decisamente bello!
In stile neoclassico, si presenta, visto dall'esterno, come una magnifica villa patrizia.
Recintato da possenti, ma agili mura, presenta al suo interno quattro comode rampe d'accesso, disposte a terrazzo su due piani, che confluiscono davanti all'arco principale.
Nel triangolo posto sull'enorme corridoio che fa da ingresso al luogo sacro, vi è un rosone dipinto a mano su un fondo rosso imperiale.
Ma la cosa eccezionale da visitare, vedere, osservare sono alcune antiche tombe.
Nel corso di una visita di pia devozione ai miei defunti, ho conservato alcune immagini di tombe che sicuramente vale la pena di vedere.
La prima, a mio parere la più caratteristica, si trova appena si entra sulla sinistra. Di architettura araba, essa è un mausoleo quadrato, una sorta di tempietto in pietra di tufo lasciata grezza (e pertanto più bella!) semplicemente finito con uno spettacolare tettuccio rosso sormontato da una croce. Sul quadrato del lato che affaccia sul vialetto, una lapide-ricordo degli inumati colà e del suo committente (vedi foto n.1). Anno 1918.
La seconda è una sorta di stele sormontata da un otre in coccio. Dipinta originariamente in colore blu lapislazzulo essa doveva essere decorata con maioliche, in quanto se ne intravedono ancora i resti intorno alla lapide (vedi foto n.2). Anno 1895.
La terza rappresenta un'edicola sacra. Dedicata ad un giovane morto prematuramente: dà l'immagine di enorme cura profusa nella costruzione e nell'abbellimento. Né è prova l'affresco centrale posto a ideale protezione del defunto. Il tempo ha cancellato l'affresco quasi totalmente, ma è ipotizzabile racchiudesse l'immagine della Madonna a cui sempre si affida la cura delle anime (vedi foto n.3). Anno 1907.
La quarta è una tomba ad ara, semplice e maestosa. Eretta a ricordo di una giovane scomparsa ad appena 19 anni essa è architettonicamente vicina alle tombe di foggia romana (vedi foto n. 4). Anno 1921.
La quinta tomba è in realtà un'artistico, elegante, agile bassorilievo in stile greco – classico: un gioiello, una chicca dell'architettura. In marmo travertino spicca nello spazio antistante un altro sacello, (vedi foto n.5). Anno 1921?
Andar per cimiteri non è un tour turisticamente edificante per lo spirito, tuttavia per assecondare il proprio senso estetico, per il Cimitero di Conca della Campania si può fare un'eccezione!

Mariavittoria Riccio
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 2 Febbraio)


Foto n. 1


Foto n. 2

Foto n. 3

Foto n. 4

Foto n. 5