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Indice Mariavittoria Riccio
 
 

Didattica della Storia e Formazione alla Cittadinanza: un

problema aperto
 

È del 20 ottobre u.s. la presa di posizione del grande storico Jack Le Goff, durante la “Festa della storia” di Bologna, avverso il modo attuale o, meglio, il metodo di insegnare la storia. Egli sostiene che: “Non perseguire un'approfondita conoscenza della storia, che non trascuri nemmeno le vicende più lontane, equivale a privarci di strumenti essenziali per interpretare correttamente il nostro mondo e per potervi agire con responsabilità e consapevolezza”.
Il “metodo” consiste nell'applicazione della più rigorosa correttezza metodologica, per l'appunto, e, l'attenersi alle reali acquisizioni della ricerca.
È quanto, in sostanza, da sempre gli storici più accreditati vanno raccomandando.
È quanto mi permetto di fare io davanti ad un'immaginaria platea di giovani cittadini ai quali va insegnata la più impegnativa delle discipline: la cittadinanza, ovvero la formazione civica dei futuri cittadini.
Uno dei più importanti passaggi della formazione civica è la conoscenza delle storie locali. Nel nostro territorio possiamo tristemente vantarci di numerosi episodi e fatti tragici misconosciuti, ai quali, solo ora, attraverso studi e ricerche stiamo dando il dovuto risalto.
Mi riferisco, in particolar modo, alle stragi naziste perpetrate in modo efferato proprio qui, nell'Alto Casertano, che riconducono necessariamente all'apprendimento della STORIA, ovvero alla conoscenza delle biografie e delle storie delle persone, che qui, proprio in questi luoghi, hanno lasciato le loro tracce, ma anche come dovuta sensibilità al presente e alle sue relazioni con i passati del territorio.
È giusto il caso di ricordare, riferendosi ai tragici fatti sopra citati, in cui si rischia di deformare il passato ai fini di propaganda, di evitare l'uso ideologico della storia, di evitare di creare dicotomie tra “NOI” che sta a “BUONI”, “ITALIANI” e “LORO”, che sta a “CATTIVI”, “TEDESCHI”, a volte negando, a volte omettendo i fatti storici.
La funzione primaria dell'insegnamento delle storie locali è, e deve rimanere, a mio avviso, quella CONOSCITIVA e COGNITIVA.

Mariavittoria Riccio
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 2 Febbraio)