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La Parrocchia di Partignano" di Antonio Martone e Bartolo Fiorillo
 

Ci sorprende e gratifica sempre piacevolmente l'avere tra le mani il risultato delle appassionate e ricche ricerche del prof. Antonio Martone che con le sue perle ci partecipa la conoscenza storica del nostro passato. E' del recente settembre 2010 la pubblicazione de “La Parrocchia di Partignano (mille anni di vita)” con notizie e documenti raccolti dal prof. Martone, arricchiti con un contributo del prof. Bartolo Fiorillo. Il libricino di 64 pagine, pubblicato a spese del Comitato per i festeggiamenti in onore di San Vito e Nostra Signora del Sacro Cuore, patroni di Partigiano, e del Museo della Civiltà Contadina e artigiana di Pignataro, integra e completa in modo organico la conoscenza della parrocchia inserita al centro di una comunità una volta “Universitas”, Comune autonomo e a se stante con i suoi organi amministrativi, separato da Pignataro sino all'unità d'Italia.
Nei contenuti una cronologia delle visite programmate ed eseguite dai diversi vescovi della Diocesi di Calvi arricchite dagli inventari delle dotazioni della Parrocchia quali arredi, quadri, statue e persino libri ed abiti talari. Dall'esame e dalla lettura del volumetto scaturiscono anche le donazioni delle famiglie più ricche tra le quali la nobile famiglia Santagata. Aveva, questa, nel 1823 un figlio che fu poi Don Pasquale Santagata che su area di proprietà della famiglia fece costruire l'attuale chiesa di Partigiano. Il testo costituisce un unicum dal quale scaturisce un confronto tra la vecchia e nuova chiesa, i personaggi emergenti della comunità in un vasto arco temporale, lo status animarum, i nuclei familiari, la consistenza e le condizioni di vita di un tempo remoto per un popolo laborioso, accumunato e raccolto nella comunione di fede, guidato da accorti vescovi della diocesi attraverso pastori provenienti e cresciuti in buone famiglie partignanesi. Nel testo non manca il contributo del prof. Fiorillo, innamorato delle antiche virtù di chi ci ha preceduti, che ci manifesta come sin da fanciullo ha avuto il pregio dell'osservatore attento e critico della realtà che lo circondava, cogliendo e rappresentando pregi, virtù e difetti di quelli che sono oggetto delle sue osservazioni. Non comune capacità di estrapolare quanto emergesse dall'umana natura e quanto, invece, poteva essere ed è condizione mutuata da una società imperfetta, attenta più verso l'avere che non l'essere, di frommiana memoria.

Vittorio Ricciardi
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 11 Novembre)