L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 
Luigi Vanvitelli architetto militare dal napoletano
alla piazza di Siracusa
 

 

"Non si limitava egli alla sola architettura civile, ma diede ben anche nella militare non pochi segni del profondo suo sapere ed intendimento". Così annotava l'omonimo nipote di Luigi Vanvitelli nella sua biografia pubblicata nel cinquantenario della morte. Della poliedricità del Geniale Architetto e della sua poco nota, ma rilevante, attività di architetto militare, oltre che civile e religioso, ha parlato Giuseppe Pignatelli Spinazzola del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell'Università della Campania al convegno ospitato - nell'ambito delle celebrazioni per il 250° della morte del Vanvitelli - dalla Fondazione Villaggio dei Ragazzi. Iniziativa sinergica tra l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme col Delegato di Caserta Andrea Sibilio, la Società di Storia Patria di Terra di Lavoro presieduta da Alberto Zaza d'Aulisio, la Fondazione maddalonese col Commissario Straordinario Antonio Caradonna, l'Associazione musicale Aniello Barchetta, presieduta da Antonio Barchetta. Il professor Pignatelli ha calamitato l'attenzione del folto uditorio con ampi riferimenti alla mole delle opere firmate da Luigi Vanvitelli e dai suoi allievi in Italia, in Europa ed oltreoceano. La magistrale relazione si è articolata sul richiamo suggestivo al monumentale altar maggiore della Chiesa del Corpus Domini di Maddaloni, una delle più significative opere minori del Vanvitelli, eseguita nel 1763 da Antonio de Luca, "capo scalpellino" di fiducia del progettista, ispiratosi agli stilemi berniniani. Dunque, il Vanvitelli "fecondo nelle invenzioni, negli ornati gentile e nel meccanismo, e nella distribuzione e decorazione degli edifici molto intelligente". Ma non solo. Il suo parere prevalse tra i vari ingegneri militari ed ufficiali di Artiglieria sulla riedificazione di Torre di Salino di Pescara e confortò la costruzione del ponte levatoio progettato dall'ingegnere militare Louis Alexandre Dumontier per le quattro porte della piazza di Siracusa, a prescindere dalle caserme che progettò con particolare attenzione a quelle di Cavalleria. Il convegno, aperto dalla esecuzione della Vanvitelli's March di Paul Bolognese (edita nel 1908 a New York dal suocero Antonio Grauso), si è concluso con l'intervento del Luogotenente per l'Italia Meridionale Tirrenica Giovanni Battista Rossi, che, tra l'altro, ha evidenziato il rapporto storico dell'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme col Regno di Napoli. Hanno presenziato le rappresentanze istituzionali e degli Istituti di Istruzione Superiore della Fondazione (Alberghiero, Industriale, Aeronautico e Linguistico), coordinati dal dirigente Giusto Nardi.
a cura di Società di Storia Patria di Terra di Lavoro

(da Il Sidicino - Anno XX 2023 - n. 10 Ottobre)