L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 
Frammenti di archivio:
 
Teano dei Sidicini di Arminio De Monaco
Dall'archivio privato dell'arch. Vincenzo Lerro, è emerso uno scritto autografo dell'illustre studioso sidicino Don Arminio De Monaco. Una sintetica esposizione della storia della Città, datata 6 settembre 1958, forse per qualche giornale o rivista dell'epoca, o per qualche studioso interessato alla conoscenza di Teano. La pubblichiamo con piacere e riguardo nei confronti dello studioso di “Teano sacra e profana”.
 
 

Fu fondato dalla tribù osca dei Sidicini in tempi molto remoti, forse un millennio a.C.; nel settimo-ottavo secolo aveva già raggiunto uno sviluppo notevole come dimostra la poderosa cinta murale isogoma con colonnato all' interno, costruzione unica del genere e l'Arx (oggi palazzo Fondi e Iannaccone).
Nel quarto secolo (342, 343 a.C.) i Sanniti non riuscirono ad espu­gnarla e non si arrese ai Romani che verso il 200 a.C. quando si erano già impadroniti di tutta L'Italia Meridionale. Sotto il dominio romano fu municipio e da Augusto vi fu dedotta una colonia.
Ebbe moneta propria, osca, campana e romana. Dello splendore raggiunto durante gli ultimi anni della Repubblica e i primi secoli dell'impero restano testimonianza i molti avanzi di monumenti: i templi di Giunone Populonia, di Cerere, di Diana ecc., il bagno Clodiano e Bagnonuovo, l'Anfiteatro (oggi Madonna delle Grotte), il circo (Orto del Cerchio), il foro e numerosi avanzi archeologici: colonne, capitelli, comici, sparse da per tutto.
Nelle iscrizioni sepolcrali vi sono i nomi di illustri e nobili famiglie romane: Minucia, Ovinia, Erennia, Pattumea, Trapsena etc.
Una fitta rete stradale, di cui restano notevoli avanzi, oltre la Via Latina mettevano in comunicazione con le città vicine.
Di Teano parlano scrittori greci e latini: Diodoro Siculo, Ecateo, Antioco di Siracusa, Strabone, Cicerone, Livio, Virgilio, Orazio, Plinio etc.
Nella prima metà del quarto secolo divenne diocesi per opera di S. Paride distruttore del culto idolatro ed ordinato Vescovo dal Papa S. Silvestro I.
Decadde durante 1'incursioni barbariche quando si dovette abbandonare tutta la parte della città fuori la cinta murale verso la pianura; fu devastata dai Goti di Alarico, dai Vandali di Genserico e dai Saraceni forse in questo tempo fu costruita la seconda cinta murale.
Divenne ducato longobardo indipendente con Landolfo (343); nel 1063 fu occupata da Riccardo Normanno, Conte di Aversa, poi dagli Angioini, Arago­nesi ecc.; col titolo di principe fu concessa in feudo a molte nobili famiglie Napoletane e spagnole: Del Balso, Marzano, Carafa, Gusman, Gaetani.
Nel 1700, per la cattiva amministrazione dei sindaci, i Casali si separarono dalla città e formarono 5 Università o Terzieri con 5 Sindaci detti: del Demanio, Dei Vassalli, Degl'Infanti, Di Versano, Di Furnolo e si divisero i beni.
Nel 1742 fu dato in enfiteusi al Barone di Montanaro. Quasi Tutti i popoli che hanno dominato Teano vi hanno lasciate notevoli tracce della loro civiltà.
Importanti monumenti sacri per antichità e opere d'arte: il Duomo sec. XI, S. Paride ad Fontem sec. IV, S. Benedetto sec. IX, S. Maria de Intus sec. IX-X, S. Maria de Foris sec. X, S. Francesco sec. XV, Annunziata, sec. XIV, S. Maria la Nova sec. XV.
Un monumento insigne di arte romanica è la così detta Cavallerizza di epoca Angioina o Normanna, pregevoli opere d'arti sono: un mosaico della natività del IV secolo, oggi al Museo S. Martino di Napoli, un Crocefisso dipinto sul legno di scuola giottesca, forse di Oderisio, il coro ligneo cinquecentesco del Duomo, il Pergamo parte dell'antico ambone del sec. XI etc.

UOMINI ILLUSTRI

Santi:
S. Urbano e S. Terenziano.
Letterati e scienziati:
Erchemperto, monaco Cassinese, autore dell'Historiola;
Pietro di Teano, autore della raccolta di leggi longobarde: detta "La Longobarda”;
Lodovico Abenavolo, uno dei 13 della disfida di Barletta;
Antonello Petrucci, segretario di Ferrante D'Aragona;
Zomba Luigi, grammatico e letterato;
Silvestro Bianco, poeta e letterato;
Michele Broccoli, autore della storia di Teano Sidicino sacra e profana in 5 volumi;
Stefano delle Chiaie, scienziato e naturalista;
Giambattista De Quattro, umanista ed archeologo;
Antonio De Rensis, guerriero che si distinse nella guerra contro i Turchi;
Nicola Gigli, giureconsulto e ministro di G.G. di Ferdinando II, e molti altri.

(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 1 Gennaio)