L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 
X edizione del "Festival dell'impegno civile - Le terre di Don Peppe Diana"
 
Chi ce crer' ancora". La parola come veicolo di emozioni, sentimenti e ribellione
 
 

Siamo ormai giunti al termine di un'iniziativa che, da tre anni a questa parte, noi volontari dell'Associazione Millescopi più uno ci impegniamo a realizzare.
I campi di impegno e formazione di E!State Liberi sul Bene confiscato di Pugliano sono diventati un appuntamento annuale costante per noi che già da tempo, grazie alla collaborazione con una fitta rete di organizzazioni no-profit, cerchiamo di favorire il riutilizzo sociale e la valorizzazione dei Beni confiscati alla criminalità organizzata.
Dal 31 luglio al 13 agosto le coltivazioni di ulivi presenti sul Bene, sono state letteralmente invase da gruppi di ragazzi romani, bergamaschi, veneti, imolesi che hanno partecipato in maniera attiva al processo di gestione del Bene ed hanno toccato con mano le difficoltà e le opportunità di sviluppo sociale che ne possono scaturire.
Siamo abituati a riflettere molto rispetto al senso di quel che facciamo e anche in questo caso è arrivato il momento della valutazione in merito all' esperienza appena trascorsa.
Ci è capitato di fermarci, di pensare, e di giungere ad una domanda fatidica. Stiamo diventando grandi, stiamo imparando a risolvere gran parte dei quesiti che ci poniamo e che, soprattutto, le persone alle quali raccontiamo la nostra storia ci pongono.
Eppure, troppo spesso non riusciamo a dare risposta a chi, incuriosito, ci dice: “Ma in fin dei conti perché fate tutto questo, cosa ci guadagnate?”
Riflettendo ci siamo accorti che probabilmente non riusciamo a dare una risposta semplicemente perché l'abbiamo cercata esclusivamente nelle parole.
Sarebbe estremamente complicato spiegare cosa motiva le nostre attività attraverso dei segni, sarebbe riduttivo, si perderebbe un pezzo importante.
E allora non possiamo far altro che invitare le curiose persone che ci pongono questa domanda a venire e vivere con noi i Campi E!State Liberi che organizziamo sul bene Liberato di Pugliano di Teano.
Siamo convinti che è difficile capire un'esperienza senza viverla, è impossibile comprendere senza aver visto almeno una volta un nutrito gruppo di ragazzi, provenienti da ogni parte d' Italia, decidere di spendere parte delle loro vacanze innaffiando e zappando ulivi, i nostri ulivi, sul nostro Bene che ora è anche il loro, è soprattutto loro.
È impossibile capire non avendoli mai visti ascoltare la storia di camorra ma soprattutto di Resistenza della tua terra, appassionarsi ad essa, e tornare nei campi felici di poter diventare una piccola ma importantissima parte di questo racconto permettendo la riappropriazione e la rinascita di un bene confiscato alla criminalità organizzata.
È impossibile afferrare il senso di tutto quel che facciamo senza aver vissuto quel momento in cui, osservando una cinquantina di ragazzini correre fra le file di ulivi con il sorriso stampato sul volto, ti avvicini ad uno dei tuoi compagni di avventura chiedendogli se anche lui sente un'incredibile contentezza guardando tutto ciò e lui risponde: “E certo che so' cuntient!”
Non si può capire se non hai raccontato a questi ragazzi il tuo sogno di riscatto di un territorio che passa attraverso la trasformazione di un bene confiscato simbolo dell'illegalità e dell' “ingiustizia sociale” in un posto che possa permettere a chi viene negata la dignità di riprendersela e di trovare il “proprio luogo nel mondo”, e non si può capire se non hai intravisto nei loro occhi crescere il tuo sogno giorno dopo giorno.
Come si fa a spiegare perché facciamo tutto ciò, se colui che ci ascolta non ha mai sentito uno di questi ragazzi dirti di voler tornare al più presto per aiutarti, di non voler andar più via.
Veniteli a vedere, veniteli ad ascoltare, venite a parlare con loro, a stare con loro, a scambiarvi i sogni e le ambizioni, le difficoltà e le delusioni venite a scoprire come questi ragazzi sanno fare la differenza.
La differenza fra chi “C' crer ancora” e chi non ci crede più, fra chi lavora allegro avendo ben fissato in testa perché lo sta facendo, a cosa serve il suo sudore e il suo impegno e chi invece deve andare a notte fonda, in fretta e senza farsi vedere, con “con un camion di uomini ” sfruttati per rubare le mele del nostro bene confiscato perché ancora pensa che sia di sua proprietà, fra chi decide di prendersi cura di un sogno e chi invece opta per provare a distruggerlo appiccando fuoco a destra e a manca.
Oggi siamo qui, di nuovo soli, i ragazzi sono andati via.
Eppure tanto soli non ci sentiamo, forse perché ci rendiamo conto che hanno lasciato a noi un pezzo di cuore e la voglia di perseverare, di non fermarci, di credere che qualcosa di buono ancora esiste ed è possibile.
Ci hanno lasciato la loro allegria e la voglia di buttarsi in una storia sconosciuta di una terra lontana, di fare scelte, di prendere una parte.
Ci hanno lasciati i loro occhi con i nostri sogni dentro che ora sembrano un po' più vicini.

Associazione Millescopi più uno

(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 9 Settembre)