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Cose teanesi

 

La Cappella di S. Antonio, chiamata così non perché dedicata al Patavino ma solo perché ubicata in fondo al Viale S. Antonio, deve essere stata edificata, così come la vediamo, a più riprese nel corso dell’Ottocento. Apparteneva, unitamente al comprensorio di case che la ingloba e al circostante terreno, alla famiglia Martellini, ora estinta, che ebbe anche il merito di tenere aperta al culto la chiesa monastica di S. Benedetto fino alla seconda metà del secolo scorso.
Pochi anni addietro il fabbricato della Cappella fu abbandonato e poco distante, in prossimità dell’alta riva del ramo del Savone, a ridosso del Ponte di S. Antonio, sorse un moderno complesso di vistose villette a schiera (nella foto si scorge la parte iniziale). Si disse che la costruzione era stata permessa in quanto ri-costruzione della vecchia cubatura addossata alla Cappella che sarebbe stata demolita.
Di anni ne sono passati, eppure la vecchia costruzione è ancora lì, in abbandono. Ma per concedere l’abitabilità alle nuove unità non sarebbe stato necessario completare il progetto e quindi prima demolire le vecchie fabbriche?
Sarebbe bello se l’ufficio tecnico del Comune o i nostri solerti vigili urbani ci chiarissero le idee.

(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 8 Agosto)