L'ASSOCIAZIONE
 
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Il "Caleidoscopio" ha una nuova sede

 

Salendo una vecchia scala illuminata dal chiarore di poche fiaccole ed attraversando un lungo corridoio, che con giochi di luce maschera la dimensione del tempo, si giunge in una grossa sala che con i suoi colori, foto di attori ed oggetti di scena crea, la dimensione di un teatro di altri tempi. E in questo posto, tra le atmosfere create dall'architetto Ilaria Montella nel cuore del centro storico di Teano, che sabato 10 gennaio 2009 è stata inaugurata la nuova sede dell'associazione culturale “Il Caleidoscopio”.
All'evento hanno preso parte il sindaco Raffaele Picierno, l'assessore alla cultura Rosaria Pentella, Don Tommaso Nacca e i presidenti delle varie Associazioni di Teano.
Lo spettacolo di apertura è stato realizzato dal maestro Antonio Pompa e dai suoi allievi.
Il presidente Alessandro Frolli, dopo l'esibizione musicale, ha esposto le motivazioni che hanno spinto alla creazione di una sede artistica e le finalità che guidano le attività del gruppo. “Il Caleidoscopio - ha detto Frolli - nasce nel 1997 come gruppo teatrale, ma il percorso degli ultimi quattro anni è stato teso a trasformare tale gruppo in un'associazione culturale. Quando utilizzo l'aggettivo culturale, mi riferisco alla capacità di favorire la diffusione della cultura in senso ampio e nello specifico di favorire la diffusione della cultura della vita. La passione e la capacità di appassionarsi hanno da sempre guidato i più grandi artisti e motivato la realizzazione dei più grossi capolavori; ma in una società che propone stereotipi estetici ed interpretazioni soggettivistiche estreme diventa sempre più difficile appassionarsi e condividere con gli altri le proprie passioni. Tuttavia, la cultura non è di pochi, non è di ristretti gruppi elitari, appartiene a tutti e soprattutto appartiene e deve appartenere alle nuove generazioni. Per questo motivo è stato creato un gruppo di giovani che permettesse il coinvolgimento delle nuove generazioni. Tale coinvolgimento si è tradotto in uno straordinario arricchimento dell'esperienza di “associazione”. Vedere negli occhi di un ragazzo di 16 anni la passione per la recitazione, il desiderio di comprendere le motivazioni psicologiche di un personaggio e preoccuparsi di rendere i sentimenti e le sensazioni in una dinamica di gruppo è un'esperienza che rende migliori e che fa riflettere su quanto potremmo fare con i nostri giovani e quanta passione potrebbero regalarci se solo imparassimo ad ascoltarli un po' di più”.
La serata si è conclusa con l'interpretazione di una poesia da parte di due attori del gruppo. Alla fine tutti i presenti con evidente commozione hanno lungamente applaudito.

(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 2 Febbraio)