L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 

L'intervista al Primate

 

- Ci parli del suo rapporto con Teano, che ormai conosce da anni.
Da diversi anni vengo a Teano ospite presso la famiglia De Monaco, alla quale sono legato da profonda e sincera amicizia, ugualmente sono legato da fraterna amicizia all'avvocato Zarone, a Don Giosuè, a Mons. Aurelio De Tora e a diverse famiglie della città.
- A Teano vive una discreta colonia di immigrati originari dei paesi dell'Est, molti dei quali sono di confessione ortodossa. Ha contatti con loro?
So che a Teano vi sono dei fedeli ortodossi immigrati dai paesi dell'Est. Ho avvicinato qualcuno, ma ancora non cë stato un vero e proprio contatto, spero poterlo fare in un prossimo futuro per offrire loro tutta l'assistenza spirituale e morale che è diritto-dovere da parte mia come pastore di anime da curare.
- Come è strutturata la Mctropolia ortodossa in Italia?
La Metropolia in Italia sta subendo un profondo cambiamento in positivo e da quando il nostro Santo Sinodo mi ha scelto come Primate le mie intenzioni sono ardue, ma non impossibili e cioè formare la Chiesa ortodossa italiana non abbandonando la diaspora e curando la missione all'estero, specialmente in Europa occidentale. Sarà rivolta maggiore attenzione sotto I'aspetto teologico, liturgico e disciplinare verso le nuove leve al sacerdozio e alla vita monastica.
La nostra Chiesa in Italia non gode dell'otto per mille, quindi molte sono le difficoltà a livello strutturale. I nostri sacerdoti svolgono oltre il ministero pastorale, un lavoro civile per poter vivere essi stessi e le loro famiglie, essendo coniugati. Abbiamo fiducia in Dio e nel prossimo!
- L'unità dei cristiani è ancora molto lontana?
Siamo proprio vicini alla settimana dell'Ottavario durante il quale si prega per l'unità dei cristiani. Gesù vuole i cristiani uniti, purtroppo l'egoismo umano spesso prevale sullo spirito. Umanamente la piena unione delle chiese per me é ancora lontana, tuttavia dei passi in avanti molto importanti sono stati fatti. C'è il dialogo e ciò è importante. Lo Spirito Santo potrebbe operare anche subito la piena unione. Il mio sogno è realizzare un monastero ecumenico dove Cattolici Romani e Cattolici Ortodossi, chierici, monaci ed anche laici preghino e lavorino insieme per questa nobile e alta causa.
- Che grado di “apertura” all'Ecumenismo ha trovato dalle nostre parti?
Diversi sacerdoti e semplici fideli, oltre le persone strettamente amiche, si sono dimostrate aperte e disponibili nell'accoglienza senza riserve. In generale manca la catechesi, un 'istruzione ad hoc.
- Benedetto XVI nel suo stemma ha collocato la mitra al posto della tiara e ha adottato un pallio di foggia molto antica, come quello che indossavano i pontefici prima dello scisma. Come vede questi atti un vescovo ortodosso?
Il pallio adottato da Benedetto XVI è molto vicino al nostro omoforion e ciò è un segno positivo. L'aver tolto daIl'Annuario Pontificio il titolo di Patriarca d'Occidente signfica essere decisamente al di sopra di tutti i patriarchi, mentre per noi ortodossi il vescovo di Roma viene riconosciuto come 'primus inter pares".
- Un pensiero su Mons. Aiello.
L'incontro con il vescovo di Teano-Calvi Mons. Arturo Aiello è stato molto positivo, magnifico. Per me è una persona intelligente, di alta cultura, sincera e fraterna. Con grande gioia ho accettato l'invito fraterno a pranzo, assieme a quindici sacerdoti, parte del Suo presbiterio. Sui pochi temi trattati assieme abbiamo riscontrato un pieno accordo.
Lo ringrazio per questo incontro e per l'invito fattomi di parlare, in una prossima occasione, ai Suoi sacerdoti. Ringrazio il Signore e dico al clero e al popolo santo di Dio di questa diocesi di essere contenti e sereni per avere il privilegio di essere guidati da si degno Pastore, formulando i miei migliori auguri nel cammino verso la santità.

(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 2 Febbraio)