L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 

Che succede al Teatro Romano?

 
Con questa immagine la Pro Loco Teano ha rilanciato sul suo sito www.prolocoteano.it il documento che integralmente pubblichiamo all'interno.
In pochi giorni sono giunte innumerevoli adesioni di cittadini, studiosi e associazioni da tutta Italia, particolarmente dalle regioni del Nord.
 
Sui terreni a ridosso del teatro romano furono rilasciate nel 1988 concessioni edilizie, ma fortunatamente non fu dato inizio alle costruzioni, sicché nel 2002 la Soprintendenza Archeologica potette avviare la procedura di vincolo che si concluse con decreto del 14 febbraio 2003. L'area divenne pertanto assolutamente inedificabile.
Verso la fine del 2005 però la stessa Soprintendenza, nonostante la permanenza del vincolo, ha inaspettatamente autorizzato i proprietari a effettuare saggi esplorativi per valutare la possibilità di altre ipotesi costruttive, anche nella prospettiva di una possibile cessione gratuita di parte dell'area al Demanio. Siamo al baratto dei suoli!
La concessione del 1998, essendo rimasta inattuata per così lungo tempo, dovrebbe essere ormai decaduta e priva di ogni efficacia, ma il Comune non ha ancora chiarito questo aspetto della vicenda e non si può escludere un'imminente edificazione della zona. Contro tale pericolo sono insorte le associazioni con il documento di protesta che pubblichiamo, ma non è ancora arrivata risposta.
Per quali ragioni la Soprintendenza ha disposto l'effettuazione dei saggi, che contrasta palesemente con il permanere del vincolo posto precedenza? Dove intende arrivare? Per quali finalità?
E quello che si chiedono tutti e noi lo chiediamo pubblicamente alla Soprintendente dott.ssa Nava.
 

AL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
ALLA REGIONE CAMPANIA ASSESSORATO ALL'URBANISTICA E ASS. AI BENI CULTURALI E AMB.
ALLA DIREZIONE REGIONALE PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
ALLA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DELLE PROVINCE DI NAPOLI E CASERTA
ALLA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI, STORICI E AMBIENTALI DI CASERTA
ALLA PROVINCIA DI CASERTA -ASSESSORATO ALL'URBANISTICA
AL COMUNE DI TEANO
ALL'ENTE PARCO DI ROCCAMNFINA

Oggetto: Richiesta apposizione vincolo indiretto ai sensi del D.L. n. 42 del 22 gennaio 2004 all'area denominata "Villino Sant'Antonio" posta a ridosso del Teatro Romano di Teano (CE).

È proprio di questi giorni la notizia che sono in corso di rilascio, se non addirittura già rilasciate, delle concessioni edilizie relative alla costruzione di ben quattro ville a ridosso del grande complesso monumentale del Teatro-Santuario in località Grotte, uno dei più importanti, per varie ragioni, dell'intero mondo romano antico, la cui valenza travalica l'aspetto localistico e le cui peculiarità scientifiche e formali sono riconosciute in maniera unanime dagli studiosi di tutto il mondo. Basti citare, a tale proposito, le parole del grande studioso dell'architettura romana Pierre Gros che considera il teatro-tempio di Teano come la prima espressione architettonica della fine del II sec. a.C. ove si trovi in forma compiuta una assialità tra la cavea del teatro ed il tempio ad esso sovrastante. Infatti, al di sopra della piattaforma che sovrasta il teatro molto probabilmente, posto sull'asse mediano del complesso, vi era un grande tempio inserito verosimilmente in uno spazio delimitato da un portico triplex. Troviamo qui a Teano una sequenza assiale che per precocità e coerenza rappresenta una tappa fondamentale dell'architettura romana e che certamente ha costituito un modello per soluzioni monumentali analoghe in altri contesti culturali della Campania settentrionale e in altri ambiti regionali limitrofi.
Allo stato attuale della ricerca poiché non si conoscono i limiti del recinto sacro del santuario tardo ellenistico, in quanto l'indagine archeologica non ancora è stata estesa alla vasta zona sita alle spalle del teatro, qualsiasi intervento di edilizia moderna che fosse localizzato su tale settore è potenzialmente rischioso e dannoso. Il teatro, infatti, è ubicato nell'area della cosiddetta città bassa, sulle pendici orientali delI'altura denominata Villino Sant`Antonio, a breve distanza dalla zona detta di San Pietro a Fuoco identificata sulla base di fonti documentarie e antiquarie con il foro di Teanum Sidicinum.
Il monumento risulta perfettamente inserito all'intemo del tessuto urbanistico, essendo delimitato da due strade parallele orientate est ovest che derivano dal reticolo stradale ortogonale antico e ancora individuabile nella viabilità del centro storico.
Di notevole interesse è, inoltre, la circostanza che le pendici meridionali della già citata altura del Villino di Sant'Antonio siano occupate dall'anfiteatro che sembra costituire insieme al teatro un vero e proprio quartiere degli spettacoli. Di tale quartiere, che assumeva un ruolo di rappresentanza e di spiccato carattere monumentale, facevano parte anche altre strutture, tra le quali quelle recentemente evidenziate sulla sommità della collina dalle indagini geodiagnostiche condotte nel febbraio 2002 dalla Britsh School di Roma, regolarmente edite dalla Soprintendenza, e un grande ninfeo poliabsidato posto immediatamente a sud est del teatro.
Risulta evidente da questi dati l'importanza di questa zona neIl'ambito dell'intera urbanistica della città antica dove le ricerche in corso sono destinate a dare dati essenziali per la comprensione non solo del quartiere degli spettacoli, ma anche delI'intera città tra il periodo ellenistico e quello romano.
In coerenza con quanto sopra esposto la Soprintendenza per i Beni Archeologici ha dichiarato tutta I'area del Villino S. Antonio di interesse archeologico con D.M. del Dir. Reg. N. 118 del 14.02.2003. Tuttavia, successivamente a tale provvedimento, il progresso della ricerca ha evidenziato l'esistenza di una rampa di collegamento tra teatro e santuario sulla collina del Villino S. Antonio, evidenza ancora oggi perfettamente percorribile, che ha ribadito e definitivamente certificato il rapporto diretto e inscindibile esistente tra teatro e strutture sulla collina S. Antonio.
Per queste implicazioni si ritiene che la zona vada sottoposta ora ad una tutela ancora più attenta e che si renda opportuno rimodulare il vincolo già imposto attraverso la definizione di una fascia di rispetto delle strutture individuate dalle indagini condotte per la soprintendenza dalla British School di Roma, inscindibilmente legate al teatro, mediante misure a tutela del decoro dell'area e affinché essa sia salvaguardata da ogni manomissione esterna che né potrebbe pregiudicare la fruibilità, la visione ed i rapporti di relazione urbanistica che certamente aveva in antico con le aree ed i monumenti ad esso limitrofi. Oltretutto la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta ha già apposto tale tipo di vincolo sulla particella n. 10 del foglio 61, sita sull'opposto lato della via villino S. Antonio rispetto all'area in parola, e in prossimità dell'anfiteatro appunto per assicurare una più efficace tutela sia al monumento in questione che alle aree poste nelle sue vicinanze.
Quindi, l'area di rispetto andrebbe estesa su di un`area sufficientemente vasta a garanzia di qualsiasi scempio ed alterazione del contesto ambientale e dello stato dei luoghi in cui è attualmente calato il complesso architettonico. Sarebbe opportuno che tale area fosse estesa a tutta la zona retrostante al santuario includendo in essa tutta l'altura Villino Sant`Antonio che conserva anche una interessante palazzina ottocentesca dalle discrete qualità sotto il profilo ambientale.
Bisogna ricordare, inoltre, che il Teatro si pone come il fulcro attrattore del costituendo Parco Archeologico, quindi esso insieme al Museo Archeologico costituisce il prestigioso biglietto da visita per conoscere e fruire l'area archeologica di Teanum Sidicinum.
Impressioni certamente negative e di biasimo ne trarrebbero coloro che venendo a visitare l'area archeologica dovessero constatare che il principale monumento della città antica risultasse soffocato da una colata di cemento.
Tale patrimonio invece andrebbe opportunamente valorizzato, non solo per il suo enorme valore culturale, ma anche perché costituisce una delle poche risorse economiche per la città di Teano.
Solo l'attaccamento, l'amore e la piena coscienza da parte di tutti verso tale patrimonio potrà evitare, citando una frase di Vittorio Emiliani, che crollino altre torri nell'indifferenza e nel compiacimento di coloro che non hanno a cuore il proprio passato e neanche il proprio futuro, visto che esso si costruisce sulla conoscenza e consapevolezza della memoria collettiva.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte e in particolare in ragione del notevole interesse pubblico dell'area archeologica in oggetto, che costituisce uno dei siti più importanti della Campania e della città di Teano, si chiede agli enti competenti di adottare con la massima urgenza il provvedimento, ai sensi del D.L. N. 42 del 22/01/2004 artt. 45, 46 e 47 di apposizione di vincolo indiretto a tutta l”altura Villino S. Antonio, al fine di scongiurare irreparabili e gravi compromissioni al decoro, alla prospettiva visiva e al contesto ambientale in cui è calato il complesso monumentale del Teatro-Santuario.
Le sottoscritte associazioni portatrici di interessi diffusi chiedono che venga riconosciuto l'interesse pubblico alla conservazione dell'area in oggetto e che venga avviato con urgenza il procedimento di apposizione di vincolo indiretto ai sensi deIl'articolo 46, comma 4, del citato D.L.
Si chiede inoltre un urgente pubblico incontro con il Soprintendente per i Beni Archeologici, con il Direttore Regionale, con la Provincia di Caserta, con l'Ente Parco di Roccamonfina e con il Comune di Teano.

Seguono le fifirme dei rappresentanti delle Sezioni di Caserta di: ITALIA NOSTRA, W.W.F, LEGAMBIENTE e LIPU, nonché di numerose associazioni cittadine.

(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 8 Agosto)