L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 

Mons. Arturo Aiello Vescovo di Teano - Calvi

 

Accompagnato dal suono a festa delle campane di tutte le chiese della città, a mezzogiomo di sabato 13 maggio, è giunto l'annunzio, dato dall'Amministratore Diocesano don Aurelio De Tora, della nomina di Mons. Arturo Aiello, parroco di S. Michele Arcangelo in Piano di Sorrento, a vescovo della nostra diocesi. ll pensiero è andato subito a Mons. Felice Cece, attuale Arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia e quindi ordinario del vescovo eletto, che a Teano ha iniziato il suo ministero episcopale nel 1984. Tra i vescovi che conferiranno l'ordinazione episcopale al nuovo eletto, ci sarà certamente Mons. Cece, che il 20 ottobre 1984 ebbe tra i suoi vescovi consacranti l'indimenticabile Mons. Sperandeo al quale era stato chiamato a succedere. Come si vede la successione apostolica, sulla quale si fonda teologicamente la potestà del vescovo, fa sì che Mons. Aiello venga a succedere mediatamente a Mons. Sperandeo non solo sulla Cattedra di S. Paride ma anche in quella catena ininterrotta di trasmissione della potestà che congiunge i Vescovi agli Apostoli.
Pochi minuti dopo l'annunzio, che contemporaneamente veniva dato da Mons. Cece alla diocesi sorrentina, Mons. Aiello ha fatto pervenire in episcopio un suo primo messaggio alla diocesi che pubblichiamo a parte. È stata un'iniziativa insolita ma accolta con molta simpatia, anche se la tradizione vuole che il vescovo eletto indirizzi al clero e ai fedeli della diocesi cui è destinato la sua prima lettera pastorale con qualche settimana di anticipo sull'ingresso in diocesi.
Il nuovo vescovo ha cinquantuno anni, ha fama di predicatore carismatico e compone musica sacra. Una personalità di grande taglio come risulta evidente dalla scheda biografica che pubblichiamo.
Prima di prendere possesso della diocesi, il nuovo vescovo dovrà essere ordinato da almeno tre vescovi e prestare giuramento di fedeltà al Papa e ai suoi successori.
Il Sidicino formula al nuovo Presule gli auguri più calorosi di un episcopato lungo e ricco di opere.

(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 4/5 Aprile/Maggio)