Ho percorso lunghe distese di grano,
Pensando a te che non puoi mangiare.
E ho percorso i lunghi confini di guerra,
Dove qualcuno si ostina a distruggere tutto,
Anche il tenero grano appena germogliato.
E ho pensato ai lunghi deserti africani
dove i bimbi denutriti muoiono letteralmente di fame.
Ditemi se questa non è cattiveria bella e buona?
Ditemi se l'uomo non ha perso il senso e la ragione, per punire anche quelli che non hanno nessuna colpa?
E perché quell'uomo goffo e altezzoso, continua a secare con ostinazione
l'albero su cui è appoggiato?
Ditemi se questo non è isteria o disordine mentale di un uomo, che pieno di livore
e di prepotenza, vuole distruggere l'altro.
Se questo non è delirio di onnipotenza, che lo fa credere superiore ai propri simili?
Raccoglierò, simbolicamente nel mio animo, in questo sabato torrido di giugno.
Tutti i grani germogliati e maturi.
Per regalarli a tutti quei diseredati, imploranti e moribondi che hanno bisogno
di sfamarsi e di vivere.
Pasquale Mesolella
(da Il Sidicino - Anno XIX 2022 - n. 6 Giugno) |
