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Poesie - Una Pasqua diversa

 

Stamani la campana non ha suonato
Col suo solito suono gioioso di festa.
Non mi sono svegliato tra i vivaci cinguettii degli uccelli sul davanzale
Fiorito della primavera.
Tutto sembrava morto anche il sole
Smarrito dietro al velo opaco delle nuvole.
Mi sono perso nell’enigma irrisolvibile
Della precarietà.
E mi son chiesto che cosa sta succedendo a noi arditi eroi del mondo che pensavamo di aver
Raggiunto la felicità in questo pianeta
Frenetico e irresponsabile.
E mi sono domandato se valeva
Ancora la pena di ironizzare con le cose
E maltrattarle se non avessero
Un respiro e un’anima.
Stamani ho pianto senza lacrime
Senza uno solo spicciolo di speranza
Perché non ancora riuscivo a capire e a sopportare
Quel viatico silenzioso di bare lungo il cammino del non ritorno.
E ho attraversato una a una tutte le via crucis di quelle persone nascoste
Per capire cosa avessero fatto di male
Per meritare tanto dolore.
E poi mano a mano che camminavo
Con i piedi dell’immaginazione
Mi sono scontrato con l’immagine di
Un altro passante che mi ha fermato e
Mi ha intensamente guardato e poi mi ha chiesto di dargli calorosamente la mano.
Io sprovveduto e disarmato
Solo allora ho capito veramente
Che era ritornata la Pasqua.

Prato, 12/04/2020

Pasquale Mesolella
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 3 Maggio )