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I sedicenti intellettuali teanesi

 

Da tempo, ho notato che a Teano esiste un fenomeno molto curioso che si chiama: irrilevanza culturale.
Alcuni personaggi locali che secondo un ben noto principio di presunta alterigia, e per i loro importanti titoli, e per i loro notevoli incarichi professionali, invece di incidere seriamente e intellettualmente sull'opinione cittadina, si dimostrano sospettosi e diffidenti nei confronti di chi umilmente e anche con limitatezza di mezzi, cerca di diffondere qualche idea o più modestamente di trasmettere qualche messaggio poetico.
Il subdolo e sistematico ostracismo che quei soggetti operano nei confronti del sottoscritto, è ancora più sottile ed irritante, in quanto, viene esercitato con una certa compassata spregiudicatezza; e ad esercitarlo poi, sono proprio coloro che per la loro vocazione e impegno di vita (insegnamento o recitazione) dovrebbero essere più predisposti e più sensibili a quegli argomenti di cui il soggetto in questione tratta.
Fuori da ogni sottile sottinteso e da ogni sibillina metafora, c'è da dire che nel nostro sciagurato paese, esiste ancora chi con spocchia e supponenza si ritiene superiore intellettualmente, solo perché possiede un titolo accademico in più, o perché nobili e incontaminate ritiene le proprie origini.
E poi, mi chiedo: - è mai possibile che in un paese come Teano, ci sia nessuno che s'interessi seriamente di scrittura o di letteratura, o forse, chi se ne interessa, pensi di esserne l'unico degno custode privilegiato?
Sono fermamente convinto che i soggetti di cui ho ampiamente parlato, siano personaggi tristemente da commiserare, e che il loro comportamento non servirà certamente a far alzare il livello morale e culturale di questo nostro sfortunato paese..
Prato, 20/06/2019

Pasquale Mesolella
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 7 Luglio)