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Nicola Aurilio

 

Dietro vetri di finestra

 
(foto di Giancarlo di Petrillo)
 

Domenica 14 ottobre, presso l'oratorio “Ain Karem” di Casale di Carinola, ha riscosso grande successo la presentazione del libro di poesie di Nicola Aurilio. La sala gremita e più di ottanta copie vendute! Un vero record che ha lasciato l'autore e tutti i presenti veramente soddisfatti.
Nicola Aurilio, che è nato nel 1947 a Carinola, dove tuttora vive, è risultato vincitore in molti concorsi letterari, ma è noto anche come esperto di enigmistica.
Ama definirsi poeta dell'amore, termine che comprende non solo un sentimento di gratitudine per la famiglia e il proprio paese, ma anche l'attenzione e il rispetto per ogni essere umano, in particolare per coloro che soffrono a causa di malattie ed emarginazione. Il suo quarto libro di poesie, pubblicato da Genesi Editrice, è intitolato Dietro vetri di finestra. Presenta una struttura originale con sette sezioni commentate da altrettanti autori ed è arricchito da immagini artistiche. La silloge comprende in tutto settanta poesie, scritte in un ampio arco di tempo e raggruppate per argomento. Nicola, da attento osservatore, analizza e interiorizza la realtà con grande sensibilità d'animo. Entra nel cuore del lettore con discrezione, senza fare rumore e senza utilizzare parole superflue. Sa descrivere meravigliosamente stati d'animo, paesaggi e personaggi. Nelle sue poesie il dolore non è mai sterile e chiuso in se stesso, ma sempre fecondo. Si parla di vita e di morte, di fanciulli, di giovani e anziani. Un posto di rilievo è occupato dalle donne: creature evanescenti evocate con delicata nostalgia, ma anche donne ferite nel corpo e nell'anima, come quelle descritte nella sezione intitolata Ambulatorio o in quella dedicata ai migranti, di grandissima attualità.
I personaggi descritti da Nicola appartengono a categorie diverse, ma hanno in comune l'humanitas: tutti soffrono e anelano alla gioia, tutti sono depositari di un frammento di quel mistero chiamato vita, e per questo, tutti hanno il diritto di essere presi in considerazione e trattati con empatia.
Nicola descrive con espressioni ineguagliabili le varie età della vita. I bambini sono creature contraddistinte dal dono dell'immaginazione: sanno emozionarsi guardando la luna o i petali bianchi di un ciliegio in fiore. I giovani possiedono “la bellezza del vento, tempesta e respiro...”. Gli adulti sono quelli che spesso hanno smarrito la magia del sogno. I vecchi, infine, “accucciati nella sera, immoti a una finestra”, sono coloro che sanno ancora intenerirsi davanti a un germoglio...
Nicola è il poeta della tenerezza, crea vincoli di amicizia, getta ponti fra solitudini. E lo ha fatto anche con quello che lui definisce “il nostro libro”, affidando a tante persone incarichi e compiti di responsabilità.
Nicola è anche un innamorato della natura. Solo i grandi poeti sanno farti ascoltare il fruscio del vento e il rumore del mare, sanno farti sentire l'odore della terra appena arata e il profumo della primavera, sanno farti percepire i colori delle albe e dei crepuscoli. Nicola ci riesce. Perché è un grande. Difficile stabilire quale sia il paesaggio tratteggiato con maggiore nitidezza. Di certo sono ricorrenti le immagini del mare che, come onde o gorghi, attraversano le pagine del libro.
“Dica del mare ignoto una conchiglia...”è l'indimenticabile incipit della poesia Bagagli, pregnante come il verso finale di “Mare di possente voce” in cui si afferma che la poesia se s'ascolta incanta e rende vivi. Basterebbe quest'unico verso per comprendere la poetica di Nicola Aurilio, che per motivi di salute ha imparato a leggere e scrivere da solo, inventando i primi versi all'età di otto anni, dopo aver scoperto la bellezza e la potenza delle parole che fioriscono sulla pagina bianca. Con questo libro Nicola ci ricorda che sono tante le cose che nel mondo non vanno e ci procurano ferite, ma la poesia rappresenta sempre un'insostituibile chiave di lettura, che può farci ancora intravedere dietro vetri di finestra, un varco e un orizzonte di speranza.
Tutti soddisfatti, allora, per questo evento perfettamente riuscito, grazie anche alla disponibilità del parroco don Luciano e di coloro che hanno reso l'accoglienza ancora più bella con fiori e bouffet.
La presentazione è stata introdotta e coordinata dal Prof. Massimo Gerardo Carrese (il Fantasiologo), le poesie sono state lette dalla bravissima prof.ssa Elvira Franco, con sottofondo di chitarra del maestro Walter Palmieri, gli interventi sono stati preparati con cura dal prof. Filippo Ianniello e... da una cara amica di Nicola!

Carmen Melese
(da Il Sidicino - Anno XV 2018 - n. 10 Ottobre)

 
(foto di Giancarlo di Petrillo)
(foto di Giancarlo di Petrillo)