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Adios Nonino

 

lamento per la morte del padre

 

Il festival Teano Jazz 2017, giunto alla sua XXIV edizione, ha preso inizio il 16 settembre con la splendida esibizione del Novafonic Quartet, costituito da quattro musicisti d'eccezione, solisti e prime parti in importanti orchestre: Fabio Furia (bandoneon), Gianmaria Melis (violino), Marcello Melis (pianoforte), Giovanni Chiaramonte (contrabbasso). Accanto a composizioni originali e avvincenti, sono stati eseguiti diversi brani di Astor Piazzolla, straordinario musicista argentino nato a Mar del Plata nel 1921 e morto a Buenos Aires nel 1992, all'età di 71 anni. Tra questi, Adios Nonino è sicuramente una delle composizioni più note e più belle.
Nel 1959, mentre era in tournée nel centro America, ricevette la notizia della morte improvvisa del padre, don Vicente Piazzolla, affettuosamente chiamato Nonino dai suoi familiari. La disperazione lo portò alla creazione di un brano musicale assai coinvolgente sul piano emotivo. Il figlio Daniele ricorda così quei momenti:
Papà ci chiese di lasciarlo da solo per qualche ora, così ci spostammo in cucina. Ricordo un silenzio assoluto. Poi, dopo un po', sentimmo papà suonare il bandoneon. Era una melodia molto triste, terribilmente triste. Stava componendo “Adios Nonino”.
Il celebre musicista aveva utilizzato il bandoneon, strumento simile alla fisarmonica, con 38 bottoni per il registro acuto, e 33 per il grave. Più tasti premuti contemporaneamente componevano gli accordi, ma in quella tragica occasione fu certamente difficile accordarsi sulle note discordanti del dolore. Eppure, dopo ore di silenzio assordante, l'insostenibile dramma del distacco fu elevato ad elegia, le lacrime si trasformarono in note, ora ritmiche e graffianti, ora struggenti e malinconiche. Il bandoneon, come l'anima stessa del musicista, si dilatava e contraeva sotto le sferzate del dolore, alternando dissonanze a suoni più distesi, nel ricordo struggente delle più belle esperienze condivise col padre.
Nasceva così uno dei capolavori musicali che avrebbero reso Astor Piazzolla celebre in tutto il mondo.
I padri si possono amare, giudicare e perdonare, ma si conoscono pienamente solo quando ci lasciano: è allora che cogliamo la loro unicità e la loro essenza. Qualcuno ha detto che solo quando il padre “parte”, il figlio nasce veramente. E padri sono coloro che ci hanno generato nella carne, ma anche quelli che ci generano nello spirito, nutrendo la nostra anima di sogni e speranze. Padri presenti, eternamente assenti, e padri che se ne vanno, senza lasciarci mai.

Carmen Melese
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 10 Ottobre)

 
Novafonic Quartet a Teano Jazz 2017 (foto di Mimmo Feola)