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Vaghe stelle dell'Orsa...

 

Le notti estive offrono agli appassionati di astronomia uno scenario unico, di incomparabile bellezza. Alzando lo sguardo si può esplorare il cielo imparando a riconoscere alcune costellazioni di riferimento per orientarsi in cerca delle altre. Per l'occhio allenato, è piuttosto semplice individuare l'Orsa Maggiore, le cui sette stelle più luminose sono raggruppate nel Gran Carro. L'Orsa Maggiore è una costellazione circumpolare, ciò significa che nel corso della notte resta sempre sopra l'orizzonte, non tramonta mai. Unendo con una linea immaginaria le due stelle posteriori del Carro e prolungandola per cinque volte, raggiungiamo la Stella Polare, che è la prima stella dell'Orsa Minore, o Piccolo Carro. A differenza di quanto si possa credere, non è una stella molto luminosa, ma è molto importante dal punto di vista astronomico, poiché indica il polo nord celeste. Opposta all'Orsa Maggiore rispetto alla Stella Polare, troviamo Cassiopea, le cui stelle disegnano una W un po' irregolare. Prolungando invece con una linea immaginaria il timone del Gran Carro, si raggiunge la splendida stella Arturo, la più bella della costellazione di Boote, e la quarta più luminosa del nostro cielo notturno. Affascinante è anche la stella Antares, nella costellazione dello Scorpione.
Le stelle non sono disperse nello spazio, ma riunite in galassie di forma e dimensione diverse. La nostra stella, il Sole, si trova insieme ad altri miliardi di stelle, nella galassia a forma di spirale, nota come Via Lattea, visibile come un velo di sposa, nelle notti più limpide. Adagiata su di essa appare la costellazione del Cigno, la cui stella più luminosa, Deneb, insieme a Vega e Altair, rispettivamente della costellazione della Lira e dell'Aquila, forma il caratteristico triangolo estivo, al cui centro brilla  Albireo. Le stelle principali della costellazione del Cigno assomigliano  a una grande croce, chiamata Croce del nord, per analogia con la Croce del sud, una delle costellazioni più brillanti del cielo australe.
In questa stagione possiamo ammirare a occhio nudo anche alcuni pianeti: Giove, Marte, Saturno...
Le stelle nascono, vivono e muiono, irradiando energia nell'universo. Ognuna di esse, con caratteristiche diverse di luce e colore, riempie e illumina un frammento di cielo. In fondo siamo tutti un po' stelle e un po' pianeti, pronti a illuminare gli altri, o ad accogliere, in caso di black-out interiore, la luce di chi ci naviga accanto. Il cielo notturno, tregua alle preoccupazioni quotidiane, è oasi di pace per chi soffre, per chi prega, per chi ama, per chi non si stanca di porsi domande sull'incontenibile mistero della vita.

Carmen Melese

“Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea
tornare ancor per uso a contemplarvi
sul paterno giardino scintillanti,
e ragionar con voi dalle finestre
di questo albergo ove abitai fanciullo,
e delle gioie mie vidi la fine.
Quante immagini un tempo, e quante fole
creommi nel pensier l'aspetto vostro
e delle luci a voi compagne! Allora
che, tacito, seduto in verde zolla,
delle sere io solea passar gran parte
mirando il cielo, ed ascoltando il canto
della rana rimota alla campagna!”

(da Le ricordanze di Giacomo Leopardi)

(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 7 Luglio)