L'ASSOCIAZIONE
 
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Indice Gennaro Loffredo
 
 

Le radio libere a Teano / Radio Ghibli,

dalla politica alla radio commerciale
 
Foto 1
 

La radio divenne col tempo una sorta di attività costosa ma che dava molta visibilità ed era un anello di congiunzione, il più forte, tra i gruppi associativi che diffondevano e difendevano la cultura e le tradizioni. Dalle ceneri di radio Achab nasce qualche anno dopo Radio Ghibli Stereo (ghibli, il vento del deserto) grazie alla fervida volontà di Elio Zanni uno dei maggiori esperti di comunicazione radiofonica. Alcuni soci della radio politica intuendo l’importanza della stessa, iniziano un discorso diverso, commerciale, di comunicazione vera e propria, di cultura autentica isolando la partecipazione politica di parte. Le poche strumentazioni rimaste dall’esperienza di radio Achab servono a dare inizio alle programmazioni di questa nuova radio il 18 marzo del 1987 quando si tuffa, definitivamente, nel mare dell’etere con la voglia di dare una svolta al sistema comunicativo locale. Un gruppo di radioamatori e non, si costituisce con atto notarile (n° 6712 del 4/2/86) in associazione “Amici del Colle” a sfondo folcloristico, ricreativo, culturale e sportivo. La sede è ubicata sulla collina di S. Antonio, il polmone verde della città, presso il palazzo Zarone (nella foto 1). L’associazione era apartitica e non aveva fini di lucro. Tra gli scopi, come detto, oltre a quello di contribuire alla diffusione, conoscenza e studio dei fenomeni folcloristici locali, c’era la gestione, attraverso i propri mezzi e con la più ampia collaborazione di enti pubblici e privati, dell’informazione di carattere locale di ogni tipo.
Il sei agosto del 1990 chiede al Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni la concessione a carattere comunitario per l’esercizio degli impianti di radiodiffusione di programmi radiofonici in ambito locale. Ottiene la concessione, una delle poche radio regolamentate, il 28 giugno del 1995 quando il sistema radiofonico aveva iniziato attraverso la legge Mammì a normalizzarsi. “L’emittente - si legge nella concessione - può operare, salvi i diritti dei terzi, con gli impianti di radiodiffusione sonora a modulazione di frequenza e i relativi collegamenti di telecomunicazione, censiti dal titolare ai sensi dell’articolo 32 della legge 223/90 ed eventualmente modificati dallo stesso ai sensi del comma 2 del medesimo articolo, o acquistati da altro soggetto il quale li abbia censiti di cui agli elenchi allegati risultanti dagli elaborati presentati dall’emittente...”. La rappresentatività del soggetto “Radio Ghibli” era assicurata dalla gestione e dalle strutture dell’associazione “Amici del Colle” che, tra l’altro, operava in collaborazione con tutti gli enti locali, pubblici e privati ed in particolare con la Pro-Loco Teano e l’associazione tutela ambiente ATA in un progetto comune di diffusione, conoscenza e studio dei fenomeni culturali locali con respiro provinciale. Gli impianti radiofonici erano già in funzione dal 1987 grazie alla dichiarazione presentata alla direzione compartimentale P. T. per la Campania di Napoli, al circolo costruzioni P. T. ed alla competente Questura.
La radio nelle sue trasmissioni in 90.800 MHz in FM non arrecava nessun disturbo ad altro sistema emittente o ricevente sia esso stata- le che militare. Le ore di trasmissione tra musica e programmi par- lati, ricoprivano la fascia oraria dalle 7:00 alle 22:00 con una percentuale di programmi culturali autoprodotti che fu adeguata proprio quando l’emittente ottenne la concessione (di particolare interesse un programma di filosofia a cura del professor Canzano, docente del Liceo Classico A. Nifo di Sessa Aurunca).
Varie le strumentazioni acquistate negli anni. Quelle principali che facevano funzionare l’emittente erano: Mixer Lem a 8+3 canali, microfoni Maruni e Sennheiser, cinque piastre a doppia cassetta (Sony, Akaj) ed una a cinque della Kenwood, due lettori CD (Samsung, Sony), due registratori a bobina della Teac, una regia automatica autocostruita da appassionati di elettronica con un software adatto per Commodore 64 e Amiga 500 che gestiva tutte le attrezzature studio in assenza di operatore, uno studio di registrazione dotato di altre due piastre Teac e Cd e Mixer, un trasmettitore mobile per trasmettere le dirette dall’esterno.
Fu una delle prime Radio ad introdurre programmi sportivi, Gran Tiro e RGS sport, programmi che si occupavano di sport nazionale e locale. Appena vennero introdotte le nuove norme che regolamentavano gli spazi politici nelle emittenti, la radio si dovette adeguare. I controlli delle autorità erano assidui. I soci ogni giorno dovevano registrare su musicassetta le trasmissioni e farle pervenire, per il controllo, alla guardia di finanza della locale stazione che ne verificava i contenuti; bisognava assicurarsi che i personaggi politici, specialmente nel periodo delle elezioni, avessero gli stessi spazi per parlare agli elettori. Tra gli ospiti politici più importanti che in quel periodo (1997-1998) arrivarono negli studi di Radio Ghibli ci sono l’onorevole Mario Landolfi e il senatore Emiddio Novi. Il bacino di utenza servito si identificava con quello geografico e demografico di Caserta e Provincia nella misura 85%. Le attività che negli anni ha condotto la radio per autogestirsi anche economicamente sono tante. Tra queste vanno segnalate l’attività ricreativa e formativa radiofonica, giornalistica e di diffusione di informazioni a carattere politico-culturale, di interesse generale e di attinenza locale senza fini lucrativi attraverso la testata giornalistica “Ghibli News” con autorizzazione del tribunale di S. Maria Capua Vetere (n°424/92).
Durante la diffusione di notizie non erano previste sponsorizzazioni da parte di imprenditori privati. La radio, attraverso la sua associazione, ogni anno faceva un Saggio di danza classica e moderna, una dimostrazione pubblica ad ingresso gratuito. Vanto delle capaci- tà artistiche dei ragazzi e delle ragazze di Teano. Educazione all’arte della danza, incentivazione alle istruzioni. Il gruppo dell’associazione Amici del Colle che si occupava di questa attività era denominato “Amici della Danza” già Le Muse.
Dal 1998 in poi il saggio venne portato in scena in altre città della provincia (Capua su tutte al Teatro Ricciardi), con l’intento di avere una buona ricaduta in termini di immagine per la città di Teano. I costi per una simile iniziativa furono di lire 6.435.000 divisi tra Siae, fitto teatro, scenografia, inviti e locandine, fiori, fornitura Enel e costumi.
La Passione Vivente nella frazione di Casale fu un’iniziativa che coinvolgeva circa cento giovani locali. La pubblicità veniva diffusa gratuitamente per i messaggi di pubblica utilità a disposizione del municipio, delle forze dell’ordine, della croce rossa e della protezione civile.
Nel periodo di fine anno veniva organizzata una manifestazione itinerante nelle scuole della città: danze e balli per Natale. Venivano utilizzati i sistemi di amplificazione e luci ed un gruppo di allieve, tra le migliori della scuola di danza, offrivano uno spettacolo ai bambini. In occasioni delle feste nel centro storico della città, con un sistema di trombe esponenziali venivano diffuse musiche e canti della tradizione. Identica cosa, con uno sfondo più commerciale, con la diffusione anche di pubblicità degli espositori, avveniva per l’antica fiera campionaria di S. Antonio. In comune con Radio Uno Teano fu l’idea di trasmettere i consigli comunali. Radio Ghibli si attrezzò per diffonderli in differita, in orari diversi, con lo scopo di permettere ai cittadini non presenti nella casa comunale di poter riascoltare i dibattiti politici.
Col passare degli anni aumentarono i problemi. I soci non furono più tanto assidui nel profondere il loro impegno verso questa radio che rappresentava si un mezzo importante per la crescita culturale ma era anche una sorta di mannaia economica che attingeva fondi dalle loro tasche. I costi erano tanti: fitto locali redazione, studi, uffici; spese telefoniche; bollette Enel; competenze Siae; competenze commercialista; canone concessione governativa; tassa concessione governativa; Manutenzione impianti di Tx; materiale informativo, giornali, riviste; cancelleria; assistenza impianti B. F.; supporti audio, imposta acqua; dischi, audiocassette e CD. L’emittente ha dovuto fare i conti numerose volte con l’oscuramento della frequenza da parte di Network regionali. Numerosi sono stati gli esposti a Radio napoletane che cercavano di inserirsi nella frequenza di RGS. Per ben tre volte i ripetitori sono stati sabotati (tagliati i cavi di alimentazione elettrica).
La radio aveva il seguente schema di struttura di rete (foto 6).
Mantenere una piccola radio senza avere alle spalle un editore è stata la causa principale che ha fatto chiudere i battenti a numerose radio locali. La mancanza di collaborazione, la diminuzione di gente che contribuisse alla programmazione e alla gestione sono stati fatali per radio Ghibli.
Il secondo motivo è tecnico-economico, i costi sono andati sempre aumentando di anno in anno. Praticamente RGS nelle sue perdite costanti, drena tutte le risorse economiche dell’associazione.
La situazione diventa critica al punto che nel 2004 l’unico socio rimasto paga di tasca sua le ultime tasse prima di decretare la chiusura dell’emittente.
Oggi, sulle sue frequenze, trasmette un Network nazionale, “Radio Sportiva”, e fino a qualche anno fa “Club 91”, che hanno approfittato del momento di difficoltà dell’emittente. Una sorta di guardiano delle frequenze, una figura nata da qualche decennio, ha segnalato il vuoto sulla frequenza permettendo al network di girare le trasmissioni anche in questa “zona scoperta”; naturalmente dopo un certo periodo si tenterà l’acquisizione della frequenza 90.800 MHz, visto che nelle relazioni annuali da consegnare alle autorità i Network segnalano il loro raggio d’azione, e visto che nessuno protesta, le frequenze di RGS si possono già oggi, a distanza di qualche anno, considerare perse a vantaggio del Network di turno. La radio locale ha provato in tutti i modi a salvare il salvabile ma i problemi erano davvero tanti per essere affrontati da pochi; anche le istituzioni comunali e regionali da diverso tempo non erogavano nessun tipo di contributo per le piccole emittenti. L’unico modo per salvarla era farla crescere ma nessuno ha voluto più investire risorse. Radio Ghibli alternava musica, cultura e news, cose che a distanza di qualche anno mancano alla città che si domanda perché questo mezzo così importante per il territorio abbia chiuso, ma non vede nel profondo le sue colpe: quelle di non aver mai dato una mano (bastavano attestati di stima, incitazioni ai soci ecc.) affinché ciò non avvenisse. Senza soldi, un editore alle spalle che investe, oggi è davvero difficile uscire dal sistema dei network e fare Radio libera.

Gennaro Loffredo
(da Il Sidicino - Anno XX 2023 - n. 11 Novembre)

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