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Indice Claudio Gliottone
 
 

La politica del no... Non paga. Mai!

 

Le miserrime condizioni in cui continua a versare il nostro paese sono sotto gli occhi di tutti; la cosa sarebbe certamente più sopportabile se si intravvedesse qualche minimo segnale di miglioramento o perlomeno di “ridotto peggioramento”, ma non se ne vede manco l'ombra. Anzi vengono a galla situazioni di dubbia morale espletate per il passato, e, diciamo, tanto per essere buoni, di “leggerezza amministrativa” espletata nel presente.
Siamo convinti che la Storia, per essere per sua natura studiata e scritta “a posteriori”, cioè solo dopo che i fatti sono accaduti, serva ben poco a modificarli, ma solo a cercare di comprendere perché siano accaduti; serve, semmai, a trarne una morale che guidi la mente dell'umanità ad evitare le cose che sono o potrebbero diventare cattive ed invece a perseguire quelle buone che potrebbero diventare ottime. Ma, ahimè, è proprio la stessa Storia ad insegnarci, poi, che questo accade molto raramente, nei piccoli come nei grossi ambiti dell'Umanità.
Inizieremo la nostra ampia disamina da un ulteriore necessario chiarimento.
Se uno spettacolo di burattini risulta talmente brutto e deprimente da generare un lancio di pomodori o di uova marce all'indirizzo dei burattini, la colpa, secondo voi, è dei burattini o del burattinaio che ha scelto quei burattini brutti e ne muove anche malamente i fili? O ne esiste anche una legata corresponsabilità, avendo i burattini, anche forse per mero desiderio di visibilità, accettato di essere mossi da quel burattinaio poco capace, magari per interessi diversi dallo effettuare solo un puro spettacolo pubblico?
Sperando che le cose non vi appaiono fin qui troppo “criptiche”, procedo ad una disamina che affronti qualche elemento di “responsabilità collettiva” che, trascurata sempre nella facile ricerca di un capro espiatorio, leggi burattino, è invece fondamentale per lo studio delle cause prime del nostro malessere cittadino. Il discorso sarebbe molto lungo, ma cercherò di stringerlo al massimo.
Caianello paese commercialmente ricco: in poco più di un chilometro di strada asfaltata e ben curata 2 enormi supermercati, una infinità di negozi belli e ben forniti, dalle ferramenta alle scarpe, dalla mozzarella all'abbigliamento, due ristoranti, un albergo, elegantissimi bar e tra poco la apertura di un McDonald’s. Il tutto nasce dalla presenza della uscita autostradale.
Vairano Scalo, attaccato a Caianello: anche qui per un paio di chilometri lunga fila di negozi di ogni genere, due supermercati, eleganti luoghi di ritrovo. Per evitare il fastidio delle file automobilistiche che non favorirebbero l'accesso degli utenti, il Comune ha creato una ampia ed efficiente strada per deviare dal centro il dannoso traffico degli autotreni. Il tutto nasce, oltre che dalla uscita autostradale, dalla confluenza della statale Venafrana e della superstrada per Benevento.
Presenzano: paese dal notevole sviluppo negli ultimi venti anni: periferia estesa e ben servita, centro ben curato in tutti gli aspetti. Il tutto nasce dalla presenza della centrale idroelettrica.
Sparanise: paese in espansione da decenni tanto da meritare strade e segnaletica perfette, piste ciclabili, svincoli, illuminazione pubblica a iosa, negozi di ogni genere, palazzetto dello sport e campi da tennis. Il tutto nasce dalla presenza di una centrale termoelettrica.
Riardo: più o meno stesse considerazioni. Il tutto nasce dalla presenza della fonte delle Ferrarelle.
Teano: non esiste il benché minimo paragone. Tutte e dico tutte le strade di accesso ed interne disonorevolmente da terzo mondo, uffici comunali funzionanti due giorni a settimana in ambienti cadenti, pochi negozi di modestissima fattura e fornitura, illuminazione più che precaria in diversi rioni, come precaria risulta costantemente la fornitura di acqua potabile, assenza di locali di degno ritrovo, di attrezzature sportive, assoluta inadeguatezza di parcheggi e caos del traffico, inesistente arredo urbano eccetera eccetera.... Il tutto nasce dalla assenza VOLUTA di ogni occasione economica.
L'uscita autostradale fu rinnegata anni ed anni fa; la progettanda strada Telese-Mare che sarebbe dovuta passare per Teano è rimasta pura fantasia; un corteo con a capo lo scomparso Vescovo Tommasiello dissuase immediatamente la Q8 dall'impiantare a Teano un complesso di raffineria d'avanguardia, la stessa cosa è accaduta più di recente per altri probabili impianti, nulla è stato politicamente fatto per conservarci l'Ospedale, la Pretura, la Guardia di Finanza, e tante altre cose: non solo non abbiamo aggiunto altro per il benessere economico e generale del paese, ma abbiamo irresponsabilmente ceduto quel poco che già avevamo!
Viviamo sperando che il progresso economico nasca da un vagheggiato “turismo” o da una presunta efficiente “agricoltura”, ma non siamo Taormina e non produciamo nessuna agricoltura di grande espansione.
Il turismo non produce economia per il fatto di possedere lo spettacolo naturale di Taormina o i Bronzi di Riace, o la neve di Madonna di Campiglio, ma dall'avere un posto pulito ed attrezzato dal facile accesso per potersi gustare la bellezza dell'Isola Bella; dall'avere tutta una organizzazione ed un facile accesso per ammirare la perfezione dei Bronzi; dagli impianti sciistici attrezzati e comodi per frequentare Madonna di Campiglio.
L'agricoltura non produce economia pubblica se è di proprietà e di gestione di privati e non cooperativistica ed orientata su grossi mercati.
Occorreva studiare attentamente altre proposte che, ben organizzate, avrebbero portato incremento economico alla nostra città.
Ma abbiamo saputo sempre e soltanto dire NO, imprescindibilmente ed assolutamente NO ad ogni proposta ed eccoci allora felici e contenti in “braghe di tela”.
E neppure ci prendiamo la soddisfazione di tirare pomodori ed uova marci ai burattini e men che mai ai potenti burattinai: forse faremmo meglio a tirarcele in faccia noi stessi.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XX 2023 - n. 3 Marzo)