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Conobbi Don Aurelio De Tora sul finire...

 

Conobbi Don Aurelio De Tora sul finire degli anni sessanta. Assieme a Don Carlo Lambiase si occupava del Gruppo Giovanile diocesano, un insieme di ragazzi sui 18 anni che si occupava di assistenza ai bisognosi.
Stavano allestendo una commedia di De Filippo “Non ti pago”; mi coinvolsero e fu una esperienza meravigliosa. Nel Natale dello stesso anno Don Aurelio ci propose di costruire in cattedrale un presepe all'avanguardia; erano i tempi del '68. Lo facemmo e per ringraziarci organizzò una gita per assistere al Presepe Vivente di Pescasseroli: fu lì che nacque in lui e in noi l'idea di farlo anche a Teano. E nacque il Presepe Vivente di Teano.
Questo era Don Aurelio: un prete apertissimo, dal grande potere di affasciare e spronare i giovani, al loro fianco se sorgevano difficoltà, disposto sempre anche ad un sostegno economico per le loro iniziative. La pastorale veniva da sé, quando il tempo libero non era, come ora, impegnato da discoteche, palestre, viaggi ad Ibiza, bar e pub.
Un amico al quale si poteva chiedere tanto.
Ma ne parleremo meglio nel prossimo numero. Con questo trafiletto vogliamo solo esprimere il rammarico ed il dolore di tutta la Redazione per la sua scomparsa.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 5 Maggio)