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La democratica ignoranza

 
… perché la democrazia può essere tolleranza della ignoranza, ma mai essa stessa ignoranza!
 

Almeno tre ministri dell'Italia Repubblicana fondata sul lavoro non hanno una laurea: tra questi, ironia della sorte, proprio il Ministro della Pubblica Istruzione. Non c'entra niente, è vero, anche perché non è che un ministro della Sanità (allora si chiamava così), laureato in Medicina e Chirurgia, qualche anno fa, abbia risolto i problemi della salute pubblica. E del resto anche Benedetto Croce non aveva alcuna laurea, ma è stato un grandissimo filosofo, uno dei pochi italiani del settore studiato negli Stati Uniti.
Ma adesso rischiamo che non abbia la laurea neanche il probabile nuovo Primo Ministro, l'attuale candidato del Movimento Cinque Stelle, Di Maio; il quale, peraltro, e a differenza di Croce, non ci ha lesinato qualche svarione di conoscenza storica e persino geografica.
Il bello è che questi personaggi, contrariamente ai Fanfani, ai Moro, ai La Malfa, agli Spadolini, ai De Lorenzo, professori universitari laureatisi quando si poteva acceder alla Università solo con licenza superiore di determinati corsi di studio, avrebbero potuto avere accesso a tutte le facoltà, anche con il solo titolo di Diploma dell'Istituto d'Arte, senza, ovviamente nulla voler togliere ai docenti e ai discenti di istituti simili. Solo per sottolineare che la rimozione di tali sbarramenti avrebbe dovuto garantire, così almeno parlavano i “populisti” di qualche decennio fa, un accesso facile e democratico agli studi universitari: ma la cosa pare sia fallita, e neppure la facilità di accesso ha giovato ai nostri ministri. Eppure fanno i ministri e non giudico se fanno bene o male il loro mestiere; giudico le cacchiate populiste e demagogiche, mascherate da spirito democratico, che talvolta, anzi spesso, pervadono il popolo italiano. La democrazia può essere tolleranza della ignoranza, ma mai essa stessa ignoranza! Ma tant'è.
L'importante, lo ha detto Juncker, è che l'Italia ha salvato l'onore della Unione Europea, e lo ha fatto con grandi sacrifici economici ed organizzativi che non sono affatto finiti, ma, al contrario, continueranno ad aumentare nel tempo con esposizione geometrica. Abbiamo salvato e soccorso migliaia e migliaia di vite umane extraeuropee; lo abbiamo fatto con la serenità e la spontaneità cristiana.
Ma con la stessa dedizione cristiana dovremmo comprendere, noi e l'Europa, che a questi esseri umani, qualunque fosse il loro tenore di vita precedente, non è necessaria solo una parvenza di libertà e qualche euro in tasca. Hanno bisogno di assolvere a tutte le loro naturali funzioni: di mangiare, di bere, di dormire, di lavarsi, di fare la cacca, di accoppiarsi e via discorrendo.
E se questo non viene garantito soprattutto per la imponenza e la portata del fenomeno migratorio irregolare e disordinato, creiamo pericolosi focolai di delinquenza che di fatto cominciano ad occupare quotidianamente le pagine dei giornali: gli stupri, la immondizia e lo spettacolo indecoroso che produce chi dorme nelle stazioni ferroviarie, sotto i ponti, sulle scale degli edifici pubblici, e non ultimo il pericolo di insorgenza e diffusione di malattie, i cui germi possono essere presenti in uomini diversi per razza e provenienti da paesi sub equatoriali, come possono nascere dalla scarsissima igiene in cui questi uomini sono costretti a vivere. Ed anche per questo aspetto non mancano preoccupanti già avvenute manifestazioni. Ma, grazie a noi, l'onore dell'Europa è salvo.
E il discorso non può continuare se non citando le migliaia di cretini che si pascono di Internet, che twittano sulla rete, che leggono fischi per comprendere fiaschi, e che in virtù di questo, presumono di conoscere di scienza e di medicina. Sono gli imbecilli “negazionisti” (bel termine moderno!) della necessità delle vaccinazioni.
Questi presuntuosi ignoranti (perché, e mi ricollego ai dirigenti senza laurea, la presunzione è sempre figlia dell'ignoranza) non hanno mai pensato, ma non potrebbero data la lor ignoranza, che se trecento o duecento o trenta anni fa non fossero esistiti medici e scienziati come Jenner, Pasteur, Sabin, probabilmente loro non sarebbero mai venuti al mondo.
Hanno mai sentito parlare di peste, di vaiolo, di colera, di poliomielite, di influenza spagnola? Sanno quante migliaia di bambini, non più di cinquant'anni fa, venivano colpiti dalla poliomielite?
Non hanno mai incontrato chi ancora oggi, più che sessantenne, ne porta gli esiti paralitici nelle gambe, perché ancora Sabin, loro bambini, non aveva messo a punto il vaccino antipolio, peraltro senza percepire un dollaro in più dalla sua scoperta?
E allora i padri saccenti e le madri laureate su Wikipedia la smettessero di giocare col futuro della salute dei figli, loro ed altrui!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 9 Settembre)