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Indice Claudio Gliottone
 
 

... E noi altri stiamo a guardare

 
peregrine considerazioni pre-elettorali
 

Dai giornali, e solo dai giornali, apprendo che il dr. Di Costanzo, Sindaco di Alvignano e Consigliere Regionale, è stato eletto Presidente della Amministrazione Provinciale di Caserta.
La domanda sorge spontanea: ma le province, non le avevano abolite? Ma un esame più dettagliato conferma che l'abolizione riguarda ancora e soltanto la nostra libera e democratica facoltà di sceglierci gli amministratori che desideriamo. La Provincia esiste ancora, solo che la elezione del nuovo Presidente è avvenuta attraverso un farraginoso sistema che ha chiamato in causa solo i Consiglieri Comunali di tutta la provincia, molti dei quali eletti in “liste civiche” senza rappresentanza di partiti costituiti.
E noi siamo rimasti a guardare. Il fatto poi che il Sig. Di Costanzo, oltre che Sindaco di Alvignano, fosse pure Consigliere Regionale, dimostra ulteriormente, ove mai ve ne fosse ancora bisogno, la chiusura totale della politica a chiunque non stia già dentro, non faccia già parte della categoria.
E noi stiamo a guardare. A guardare un Presidente del Consiglio per il quale nessun italiano ha mai votato, semplicemente cooptato da un sistema politico sempre più chiuso e strafottente.
A guardare una politica economica dettata dall'Unione Europea, nella quale non manca di mettere lo zampino la Corte Costituzionale.
A guardare i paletti ed i dettami dei Tar, primo fra tutti quello di Roma, che intervengono pesantemente nella politica annullando provvedimenti ministeriali.
E restiamo a guardare sistemi elettorali che ci impongono candidati che non conosciamo e non abbiamo mai visto, dei quali non conosciamo un beato cacchio, e ce li ritroviamo presenti nelle tornate elettorali più disparate, dalle elezioni comunali a quelle europee.
E restiamo a meravigliarci di princìpi che in base alla nostra morale comune abbiamo sempre creduto scontati, e invece non lo erano per niente, come il fatto che il frutto di una azione truffaldina andasse immediatamente ed anche forzosamente restituito ancor prima di ogni giudizio legale. E scopriamo che parlamentari condannati continuano a godersi ingenti vitalizi e pluriomicidi per questioni ereditarie, scontata la pena, entrano in possesso di quella eredità per la quale avevano ucciso madre e fratello! A meravigliarci che chi, in preda ad alcool o droga, investe ed ammazza in sol colpo otto, dico otto, persone in bicicletta, non è imputato di omicidio sol perché l'omicidio “stradale” è un reato che il nostro codice non contempla!
E restiamo a guardare opposizioni che si oppongono a tutto, per sacrosanto principio, pronte a dir sempre no, di ogni cosa si tratti: e c'è da chiedersi come si può pensare di volere le riforme, se provare a riformare qualcosa suscita levate di scudi contro ogni sia pur piccola novità o diversità.
E restiamo a guardare l'arroganza di Sindaci che restano al loro posto pur se dichiarati decaduti e la spuntano e altri che si candidano anche a Presidente regionale, in barba a normative che potrebbero annullare la loro eventuale elezione.
Abbiamo la profonda sensazione che la politica non conti più nulla: e allora perché legittimare, anche con il solo recarsi alle urne, un andazzo che ci esclude da ogni scelta, da ogni decisione, da ogni partecipazione?
Cresce l'astensionismo, ne abbiamo avuto recente riprova, e crescerà ancor più nelle imminenti regionali. Se risultasse il primo eletto potrebbero accadere due cose: o la classe politica finalmente si accorge di non contare più sull'appoggio di nessuno e cercherà di correre ai ripari, o se ne infischierà, sentendosi libera di continuare ancor meglio nella chiusura di casta.
Non mi ha mai convinto il “ritiro sull'Aventino”, ma non mi sento di dar torto a chi, nauseato da quanto su esposto e da molto altro, sceglierà il non-voto; tanto il contrario serve ancor meno.
Staremo a guardare anche questo!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 5 Maggio)