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Magno cum clamore mons peperit murem

 
(Con gran frastuono la montagna partorisce il topo)
 

La frase è di Karamchand Gandhi, il Mahatma, e compendia tutto il suo percorso storico, come quello di Martin Luther King, anche lui morto di morte violenta, o di Nelson Mandela o di Aung San Suu Kyi.
A volte si verifica il contrario: prima vinci e poi ti combattono o ti deridono, forse proprio perché hai vinto.
Non sono l'avvocato difensore, né d'ufficio né d'elezione, dell'Assessore Tizzano, non ne avrebbe bisogno; ma il fumus persecutionis, sviluppatosi e crescente intorno alla sua persona ed al suo operato, indurrebbe qualunque amante della obiettività e della logica e qualunque amante della politica con la P maiuscola ad indossare la toga: non per giudicare, me ne guarderei bene, ma per amore di chiarezza!
E visto che ultimamente la Sala Consiliare del Comune di Teano si è trasformata in una rovente aula forense, nella quale la “exercitatio dicendi” di ciceroniana memoria imperversa e deborda, come nelle migliori rappresentazioni teatrali, compiacendosi di variazioni di tono, di pose plateali e di tecniche affabulatorie ed avvincenti, mi sia consentito cimentarmi, “si quidquid est in me ingenii”, nella meno direttamente incisiva “exercitatio scribendi”, la quale non prevede l'aiuto di tutte le raffinatezze istrioniche citate prima. Si pensi, comunque, che l'”ars oratoria” è cosa ben diversa dall'”ars retorica”, nella quale, se si ha poco o nulla da dire, si scantona facilmente, col rischio, per dirla in volgare, di “parlarsi addosso”.
L'obiettivo di tanta foga oratoria e di tanta esibizione forense è, come dicevo, la Sig.ra Tizzano, rea di non aver abbandonato la seduta di giunta quando si è parlato di concedere l'uso della Sala del Loggione per due manifestazioni, tenute l'una dall'Associazione Area 51 ed una da quella degli “Amici dei Musei”: nella prima avrebbe militato, sempre a dire dell'opposizione il di lei figlio Florestano “anche se (sic da un comunicato stampa a firma dei Consiglieri di opposizione), probabilmente (quest'ultimo) non è stato inserito nello statuto per pura casualità.” Orrore: mi riecheggia in testa la formula del “non poteva non sapere”, abominio totale del diritto!!!!! Della seconda farebbe parte, in qualità di membro del cda, la stessa Tizzano!
Prima osservazione:
il Sindaco avrebbe potuto concedere tutti i permessi senza bisogno di alcuna delibera di Giunta: è sua prerogativa!
Seconda osservazione:
se io sono amico di Lapo Elkan non significa che io faccia parte del Cda della Fiat nel quale non sono stato inserito certamente non per “pura casualità”.
Terza osservazione:
proporrei per obbligo la presenza dell'Assessore alla Cultura nei cda di tutte le associazioni che hanno finalità turistiche e di promozione culturale del territorio: non può derivarne che un vantaggio!
Quarta osservazione:
che forse tutti gli assessori ed i consiglieri debbano lasciare l'aula quando si vota, ad esempio, la costruzione di una strada sulla quale passeranno loro stessi e tutti i loro ascendenti e discendenti fino alla settima generazione?
Quinta osservazione:
quante volte per il passato sono state fatte simili normali e legittime autorizzazioni di uso di sale pubbliche anche a partiti nei quali militava lo stesso Sindaco, che anzi ne era espressione, e molti Consiglieri ed Assessori?
Sesta osservazione:
la “res” del “discettando” è talmente “parva” che definirla ridicola è un vantaggio per chiunque la voglia sostenere: ci preoccuperemmo vivamente se qualcuno ne fosse veramente convinto e la sostenesse con deliberata lucidità!
Gli è che in un paese, come il nostro, disastrato da anni di incuria, perder tempo dietro fasulle affermazioni di principio e dimostrazioni di oratoria risulta essere un gran danno: si pensi a proporre, si pensi a collaborare, si pensi a favorire ulteriormente il cambiamento, si abbia il coraggio di affiancare, pur nel rispetto dei ruoli, chi mi pare non abbia altri interessi politici o partitici che quelli di viver meglio nella propria città. Opposizione non significa doversi arrampicare sugli specchi e sviscerare la “pandette giustinianee” dietro ad argomenti palesemente speciosi; significa invece, nella meravigliosa situazione di rappresentanza amministrativa esclusivamente “civica” nella quale ci troviamo, integrare i progetti della maggioranza, fornendo le proprie visioni, i propri approfondimenti, e perché no, anche le proprie perplessità. Credo che nessuno della maggioranza abbia, come per il passato, interessi di carriera politica, per far la quale occorreva elargire, spesso sì al limite del codice penale, favori e prebende: e allora non mettiamo bastoni tra le ruote a chi vuol far qualcosa per gente in maggioranza riottosa, che non comprende quanto tempo è necessario per ogni cambiamento.
Chi scrive ha vissuto di peggio: in un Consiglio comunale di diversi anni fa, quando la maggioranza democristiana era rappresentata da 26 consiglieri su 30, un figlio votò il padre a far parte della Commissione Edilizia. La votazione era segreta, ma si votavano liste bloccate ed il fatto risultò matematicamente certo e indiscutibile nella sua gravità. Noi oppositori ci battemmo politicamente, senza ricorsi a magistrati o procuratori, e li costringemmo ad annullare la delibera. Ma la portata della manovra era imparagonabile a quella denunciata da voi oggi.
Ci dispiacerebbe rimanere nella convinzione che tutto il rispettabile ruolo della Opposizione Consiliare si possa limitare a quanto descritto e, soprattutto, che se ne faccia gran parlare; ci pare proprio, per dirla con Fedro, che fino ad adesso “con gran clamore la montagna ha partorito un topo”!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XI 2014 - n. 4 Aprile)