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Erchemperto, un'altra associazione...

 

Con la costituzione dell’Associazione “Erchemperto”, un’altra associazione viene a inserirsi nel folto panorama dell’associazionismo teanese. Era proprio necessaria quest’altra associazione? Saranno certamente in molti a chiederselo. Tentiamo di dare una risposta o, almeno, una giustificazione all’iniziativa di chi le ha dato vita.
Ora che la rinnovata Pro Loco manda a tutti segnali di nuova vitalità, che il Circolo Unità d’Italia ha avviato iniziative editoriali, che l’associazione La Macchina della Memoria consolida l’attività del cineforum, mentre altre associazioni proseguono in attività di sperimentato successo ed anche le associazioni sportive danno risultati di rilievo, parrebbe quasi non esserci più spazio per nuove iniziative che non siano ripetitive o si pongano in concorrenza con quanto già viene realizzato. Lo spazio, invece, c’è e va riempito.
Erchemperto non è, né vuole essere, una società di storia patria, non è una Pro Loco, non è un’associazione ricreativa. Non è nulla di tutto questo, eppure ha in sé qualcosa che la accomuna a questi organismi. Per statuto l’associazione mira a fare promozione culturale, in tutti i sensi e in tutti i modi.
A Teano, dopo la grande stagione degli studi di storia patria, avviati nel primo Ottocento dal Pezzullo e dal Broccoli e proseguiti, a fasi alterne, fino alla fine del Novecento, storia, cultura e tradizioni della nostra Teano sono affidate quasi esclusivamente agli studi accademici delle soprintendenze, quando non vengano banalizzati in sagre e sporadici simposi.
La scoperta e la riscoperta di avvenimenti dimenticati, di usanze perdute, di comportamenti abbandonati non sempre riescono allo studioso estraneo all’ambiente, né possono avvenire con approcci di circostanza. Esse avvengono se nell’opinione pubblica vive la memoria storica del popolo.
Senza l’opera del Broccoli, del Raiola e del De Monaco, tanto per fare solo tre nomi, gli studi e le scoperte del Mommsen e degli archeologi delle soprintendenze, forse sarebbero stati di altro livello. I nostri memorialisti non si sono mai limitati a pubblicare studi, hanno scoperto, assicurato, tramandato la memoria di fatti dimenticati e nel contempo hanno preservato da sicura distruzione oggetti e pietre, di quelle che parlano! Hanno mantenuta viva l’attenzione verso un passato di grandezze. La custodia delle patrie memorie tocca ai Teanesi
Occorre inoltre che sia diffusa la consapevolezza che i beni culturali sono una fonte di ricchezza, solo che li si sappia mettere a frutto. Un museo, un auditorium pubblico a basso costo di utilizzo, una biblioteca, un archivio, un ambiente naturale fruibile sono per noi i soli mezzi per sostituire quelle industrie che non sono mai sorte o sono finite sul nascere.
I soci di “Erchemperto” però non si confronteranno solo con la storia. Mireranno anche a valorizzare l’ambiente, che altri ci invidiano e noi trascuriamo. E guarderanno sempre alla società teanese di cui fanno parte e nella quale vivono.

Pasquale Giorgio
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 1 Gennaio)