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Il Cece di Teano sarà certificato "Presìdio Slow Food"

 

La Condotta Slow Food Massico e Roccamonfina, che comprende il comune di Teano, ha ottenuto un importante riconoscimento per il territorio: l'accoglimento della candidatura a “Presìdio Slow Food” del nostro “Cece di Teano”.
I Presìdi Slow Food sono comunità di piccoli produttori, che preservano prodotti tradizionali, saperi antichi e territori.
La candidatura è stata presentata dalla nostra associazione, assieme a un gruppo di tredici produttori della zona ricadente nella condotta.
Nella riunione del 25 giugno scorso, presso il Castello di Montesarchio, il Comitato Tecnico Scientifico ha individuato il “Cece di Teano” fra i cinque prodotti della Campania che diventeranno Presìdi Slow Food.
Il “Cece di Teano” ha una pezzatura di piccole dimensioni; la superfice esterna molto irregolare; il colore più bruno, il sapore con tendenza meno dolce, la cuticola più sottile rispetto ai ceci comuni.
La rusticità, la resistenza a molte malattie delle leguminose e la capacità di resistere a brevi periodi di siccità rendono il cece di Teano una cultivar ideale anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
L'areale di produzione del Presìdio ricade in tutta l'area sidicina e nei comuni di Carinola, Francolise, fino
ad arrivare, sul versante nord-est, a Caianello e Pietravairano.
Due anni fa la produzione nel comune di Teano era scesa a poche decine di chilogrammi.
Grazie al lavoro svolto dalla condotta Slow Food Massico e Roccamonfina qualche anno fa, nell'ambito del progetto sulla Biodiversità nell'Alto Casertano, si è individuato questo prodotto come oggetto di presidio. Ma l'esigua quantità di semi è stata la causa che non ci ha permesso, allora, di raggiungere l'obiettivo della certificazione.
Ora, grazie alla nostra opera di ricerca e divulgazione, abbiamo circa un paio di quintali di seme.
Il rischio di abbandono di questa coltura è determinato dalla invasione della frutticoltura nei nostri territori che rende meno competitive le colture di cereali e legumi.
Il fatto che il nostro cece diventi Presidio, avrà sicuramente un effetto volano su tutta la produzione di legumi della zona e contribuirà ad evitare la coltivazione monovarietale del nocciolo, che causa gravi danni alla biodiversità ambientale.
La coltivazione del cece ha un legame antico col nostro territorio; di questa varietà abbiamo trovato menzione scritta, grazie ad alcuni articoli pubblicati dal il Sidicino ne “La statistica del Circondario di Teano nella relazione di Gennaro De Quattro” (del 1816) dove tra l'altro si parla di “Cece piccolo riccio” e di “Faggiuolo bianco di Spagna” (fagiolo a Pizzella).
Di questo legume si faceva largo uso nella cucina contadina fino agli anni sessanta: sia da solo come zuppa o passata, che mischiato a pasta fatta in casa. Il più noto di questi piatti contadini prevedeva tagliolini tirati a mano conditi con i ceci e sugo non troppo ristretto di pomodoro e salsiccia di maiale nero teanese. Questo era il piatto che veniva servito agli operai che lavoravano al servizio dei proprietari delle masserie del nostro territorio.
Riportiamo il commento del presidente di Slow Food Campania Giuseppe Orefice al nostro successo:
“Grandi tutti, è un successo di tutta la Condotta, ma soprattutto di chi ci ha creduto più di tutti: il nostro fiduciario.”

Il fiduciario della Condotta Slow Food Massico e Roccamonfina
Germano Faella
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 7 Luglio)