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Indice Giampiero Di Marco
 
 

Spigolature di storia teanese. Dai miei appunti sui Protocolli

notarili del XVII - XVIII secolo (fine)
 
Continuo con la trascrizione delle notizie riguardanti la storia di Teano desunte dai miei appunti sui Protocolli notarili del '600. I Protocolli notarili di questi due secoli sono numerosi e non li ho consultati tutti, ma comunque tutta una serie di notizie sono qui presenti, forse non si tratta di grandi eventi, ma nel loro piccolo rendono conto di tante piccole cose che nell'economia di una microstoria municipale, hanno comunque il loro interesse.

 

Notaio Pietro Simonetti, 141/2, a. 1726.
f. 32. Il 30 marzo 1726 il baccelliere fr. Michele Angelo Muccio vicario del priore del monastero S. Maria di monte Carmelo di Piedimonte si porta con il notaio in una terreno campestre in pertinenze di Sparanise luogo detto a Campoluongo che è stato aggiudicato in beneficio del monasteto solo per moggia 11 per il capitale che il monastero rappresentava contro l'eredità del quondam Carlo e Pompeo della Ratta di Capua, mediante decreto emanato dal S. C. sui beni del feudo del franco oggi posseduto da Cesare di Capua e oggi prende possesso, con lo svellere l'herba e grano e passeggiando sopra il territorio. Nello stesso giorno aon altro atto prende possesso anche di un altro terreno a Bosco tor'alto di moggia 10 e passi 12 sempre dello stesso feudo. E con altro atto un terreno di moggia 9 meno passi 8 del feudo nel luogo detto a S. Nicola a Zaccuni, ancora di un altro terreno di moggia 7 e passi 16 e passitelli 12 a Zaccuni seu la colonnella. I beni furono dei Della Ratta, oggi del monastero di s. Francesco che li ebbe per legato fatto dal fu Pietro Palazio di Napoli, compratore della masseria del fu Nicola di Capua che la possedeva per acquisto fatto dalli quondam Antonio del Balzo e Carlo e Pompeo della Ratta per istr. di notar Andrea Massaro di Capua del 5 marzo 1693 e ne pigliò possesso con atto di not. Nicola di Mario di s. Maria Maggiore.

Notaio Pietro Simonetti, 141/4, a. 1728.
f. 32v. il 19 maggio in S. Andrea del Pizzone Vito Audelzio e Paolo di Benedetto sindaci di S. Andrea della terra di Francolise affermano che il 5 del corrente mese su istanza del duca di Casoli signore della terra di S. Andrea fu spedita provisione per il sequestro dei beni degli abitanti di S. Andrea e di Francolise per alcune somme e fiscali che doveva avere. A 12 del mese furono sequestrate le bestie di alcuni cittadini.
f. 49v. il 2 settembre 1728 alcuni cittadini di Cancello dicono che da parte di gente e guardiani dell'illmo Giovanni Marotta affittatore del feudo degli Schiavi furono presi nel mese di luglio 200 giumente e vacche e portate nello stallone della torre di detto feudo dove potevano morire per fame, le bestie stavano pascolando negli erbaggi del feudo e voleva 15 carlini il pezzo. I cittadini dicono che loro non hanno mai pagato per il pascere in detto feudo.

Notaio Pietro Simonetti, 141/5, a. 1729.
f. 3. Il primo febbraio Ciro de Renzis figlio e procuratore di Cesare barone di Montanaro fitta a Diego Leardo del quondam Pietro di Sparanise per 4 anni una serie di terreni, uno di moggia 52 in Francolise dove si dice a Casalone, uno di moggia 40 e mezzo a la starza, uno di moggia 27 a le cerquelle, uno di moggia 28 e passi 22 e mezzo a Valletoro, uno di moggia 6 a s. Maria a toromiello il tutto per complessive moggia 154, ogni 29 giugno dovrà portare tomola 306 e mezzo di grano nella aira lastricata del barone dove lo devono mettere e poi condurlo a Montanaro.
f. 5v. lo stesso giorno fitta a Anna d'Andrea vedova e Crescenzo Ranucci del quondam Giuliano di Montanaro altri terreni. Uno di moggia 49 passi 27 e mezzo sito al Pero in terr. di Francolise per 4 anni per 197 e mezzo tomoli di grano. Con altra partita un terreno di moggia 50 e passi 15 nel luogo detto a caldaja, uno di moggia 9 a nunziatella per tomoli 236 di grano.
f. 8v. il 20 febbraio Giuseppe Senese procuratore e fattore del duca di Casoli Francesco d'Aquino signore di Francolise presta a Giuseppe Pascali e Maria Ricca di Francolise carlini 7 sulle rendite di una casa sita alla porta della terra per un capitale di 10 ducati.

Notaio Pietro Simonetti, 141/10, a. 1730.
IIp. F. 72v. il 31 luglio 1731 Francesco de Nunzio figlio di Cesare per un territorio di moggia 22 e mezzo sito in pertinenze di Francolise in loco lo rotunno donato da Cesare al figlio ne prende possesso.

Notaio De Quattro Gaetano, 71/14, a. 1732.
f. 7. Il 6 gennaio 1732, Luca Loffredo di Casi sindaco del feudo delli infanti concede a Giovan Battista Loffredo di Casamostra l'esazione dei fiscali del terziere inclusa la partita del ritiro di Mondragone.
Il 17 gennaio 1732 Teresa Borrelli vedova del quondam Girolamo Stavolone tutrice dei figli e anche perchè nipote del quondam Michele Stavolone, i figli sono Giuseppe Antonio, Felice di minore età, segue elenco dei beni.
f. 45v. il 18 gennaio 1732 frate Anselmo Viano guardiano di s. Francesco dei conventuali e Antonio de Vito Piscicelli di Sessa commorante in Teano per il prestito di annui ducati 4 rogato nel 1727 per un capitale di ducati 50, soluzione del prestito.
f. 72, il 3 febbraio Giovan Battista Guastaferro teste.
f. 122v. il 30 marzo 1732 Lucrezia de Martino figlia ed erede di Scipione, Lucrezia afferma alle monache di S. Caterina che dalla morte di suo fratello quondam Antonio ha fatto celebrare una messa alla settimana, ora vuole che si celebri anche dopo in perpetuo, per la somma di 200 ducati.
f. 144v. il 28 aprile 1732 Ciro de Renzis figlio di Cesare barone di Montanaro, dichiara che nel testamento fatto da Maria de Angelis sua zia nel 1730 nel quale si nomina erede Ignazio de Angelis marchese di S. Agapito, e a Ciro erano assegnati 100 ducati, 2 candelieri e l'orologio d'argento che ancora non ha avuto.
f. 175v. il 20 maggio il canonico Francesco Giorgio organista della cattedrale.
f. 220v. il 21 giugno Carlo Martino des Carles prefetto della congregazione di S. Benedetto, per un prestito a Alessandro de Angelis di carlini 17 e mezzo annui per un capitale di 25 ducati.
f. 228v. il 22 giugno Ippolita Caracciolo vergine in capillis figlia di Giuseppe Caracciolo utile signore di Pettoranello novizia in S. Maria de foris. Eustachio Caracciolo principe di Pettoranello come renunciatario e cessionario di Giuseppe, fratello di Ippolita, rinuncia ai beni per il voto.

Notaio De Quattro Gaetano, 71/15, a. 1733.
f. 114. Il 12 maggio 1733 Ignazio de Angelis marchese di s. Agapito, nipote ed erede universale di sua zia Maria de Angelis. Nel testamento era disposto che egli fondasse una cappellania sotto il titolo della Madonna dei sette dolori e proprio nella cappella di famiglia nella chiesa dei conventuali, con la dote di ducati 400 e annui ducati 24, nomina cappellano Antonio Faiella con l'obbligo di due messe la settimana.
f. 118. Il 12 maggio Ignazio de Angelis procuratore di Costanza Galluccio moglie del duca di Bagnuoli figlia ed erede di Pompeo Galluccio, concede il beneficio de familia Galluccio ad Antonio Faiella sub titulo Spiritus Sancti in S. Maria de foris per la morte del precedente rettore Bartolomeo Molinaro.
f. 158v. il 7 settembre Giuseppe Braumwiller tedesco uditore generale e tenente vicario del conte di Daun e Francesco Nicoletta di Napoli, e Domenico d'Andria di Casamostra. Dicono che Giovan Battista Guastaferro ha rinunciato alla carica di amministratore generale della camera di Teano e alla carica di cassiere nelle mani del Braumwiller, il Nicoletta è subentrato come amministratore, erario e cassiere, che deve dare plegiaria di ducati 2000, perché le rendite di Teano ascendono a 6000 ducati. Che si deve stipulare per atto pubblico, suo fidejussore per ducati 400o è il D'andria.

Notaio De Quattro Gaetano, 71/17, a. 1735.
f.49. il 9 febbraio 1735 Salvatore del Pezzo duca di Caianello e Carlo Antonio di Lonardo del Casale di Aorivola per una rendita di carlini 28 per capitale di ducati 40 che era di Erasmo e Gennaro di Sarro di Magnano, garantita su un terreno in Caianello detto alli judei, Carlo Antonio vende al duca questo capitale e riceve 40 ducati.
f. 84v. il 21 febbraio Carlo Antonio di Lonardo è erario della camera ducale del duca Del Pezzo.

Notaio Pietro Simonetti, 141/10, a. 1737.
f. 4. Il 26 gennaio 1737 Crescenzo Russo coiraro publico di aversa dice che dal principio che si attaccò il morbo epidemico negl'animali bufalini nella difesa del marchese Michele Sanfelice nelle pertinenze di Arnone che lo che la tiene Giovanni di Petrillo di Cancello fino a ora ha comperato coiri bufalini, 68 di vitelli, sei di asseccaticci e venti di bufale, in tutto 94.
f. 48v. il 22 maggio Michele Passaro e Ambrogio de Bona di Casal di Principe che il notaio non conosce ma sulla fede di Domenico di Seria suo conoscente dicono che lo 16 del mese di marzo si sono portati nel molino detto anche della Scarrupata in pertinenze di Carinola che è del duca di Casoli, coi loro animali per macinare e poichè c'erano altri, essi fecero di persona portando a pascolo gli animali, si addormentarono e gli animali danneggiarono un terreno di Giovanni Peccerillo che era seminato a grano d'India, questi arrivò e si prese gli animali e li portò dentro al molino detto delli monaci che è del monastero di s. Giovanni a carbonara di Napoli e che lui aveva in fitto. Al risveglio andarono a prendere le bestie e non pagarono nulla.
f. 66. Il 9 marzo 1738 Cesare de Renzis signore di Montanaro concede a Giovan Giacomo Caparco del quondam Nicola di Visciano casale di Calvi un terreno campestre laborandino in parte incolto con piedi di cerque e cerri e farne, in pertinenze di Calvi in loco detto Cobello, seu la masseria di Cerreto principiando dalla strada regia, camminando per il confine del terreno di Gaspare Zona, confina dopo con terreno del capitolo di Calvi, passa per li confini di Antonio Valente inclusa la costa detta di monte verdese sino alla fine della Cesa demaniale di Calvi, che si possiede da Michele Zona, fino la montagna di Calvi e la via detta di Zapparanuolo e di là debbe pigliarsi a squadro di publico agrimensore e tirare per linea diretta, sino al termine posto nel terreno di don Cesare adesso in enfiteusi a Gennaro Zanni, di modo che sia incluso il terreno detto caricaturo, monte detto la castagna, e la valle detta lo pozzo, e da detto termine tirare per la via che confina con Gennaro Zanni e includervi il monticello detto la grotta dell'acqua e voltando verso la strada regia, giusta il terreno detto cuculo, giusta finchè a mesura da farsi, in enfiteusi perpetua per l'annuo canone di ducati 50, la prima paga il 9 marzo dell'anno entrante, con patto che non siano tenuti a assenso o laudemio se volessero concedere parte o tutto inoltre deve dare un paio di gallinacci di india grossi e grassi.

Notaio De Dionisio Paride, 10/35, a. 1737.
f. 19 Nicola Barattucci e Nicolò Grimaldi e Crescenzio Perrone sono stati sindaci di Teano nel 1734-35.
f. 29 v. Carlo Lelio Pingue governatore di Teano.
f. 38 Francesco Brandolino governatore di Carinola. Artemisia Gattola vedova di Andrea di Lorenzo e Antonio suo figlio per una masseria di moggia 120 a s. Croce in tenimento di Teano, una masseria di moggia 70 a campo troiano vendute per 5000 ducati al figlio.
f. 43 Antonio di Lorenzo anche per i suoi fratelli, i terreni di cui sopra venivano per dote di Artemisia Gattola da Francesco Gattola e Cesare suo fratello. La masseria di campo troiano era prima stata di Ottavio Magno. Anche una osteria con moggia 8 di terreno a rio persico. Un terreno di. Oggia 14 in tenimento di carinola detto la bastia vicino ai beni del q. Cesare de Angelis. Un capitale di 1000 ducato dovuto per annui ducati 70 al q. Giuseppe Martino des Carles da Giovan Battista Gattola padre di Artemisia, ceduto al q. Scipione Barattucci nel 1676 per notar Mattei. Un capitale di 275 per annui ducati 19. 1. 5 dovuti a Francesco Barattucci figlio di Scipione per notar Paride Manno del 1694.
f. 75 il 25 gennaio 1737 Cesare de Renzis barone di Montanaro e Antonio de Ponte e Gaetano de Prima olim sindaci nel 1735-36.
f- 87v. il 31 gennaio 1737 Sarra Confalone procuratore di Francesco Caterino cavaliere gerosolimitano commendatario della grancia di S. Paride commette alcuni lavori a Domenico Paonessa mastro fabricatore.
f. 114. Gaetano Antonio de Ruggiero di Napoli duca d'Albano acquista due montani, redditizi al monastero di S. Maria de Foris.
f. 212 il 7 aprile 1737 notato Ciro de Renzis.
f. 215v. lo stesso giorno il duca d'Albano è il marito di Francesca Barattucci, figlia ed erede di Francesco, figlio ed erede di Scipione Barattucci.
f. 280. Il giorno 8 maggio Francesco Galluccio e Maria Montanaro di Casamostra in presenza anche di Cesare de Renzis barone e luogotenente della Regia Corte dichiarano che l'anno 1736 fu ucciso loro figlio Luca a colpi d'archibugio da Crescenzo de Pari che ora è fuggiasco, con questo atto rimettono la querela e concedono il perdono.
f. 376. Giuseppe Martino des Carles protettore della congregazione de Laici della cappella di s. Maria del soccorso.
f. 445. Il 21 agosto Carlo Martino des Carles e Francesco Altobello sindaci di Teano.
f. 475. Il 4 settembre Giovan Battista Barattucci prende in fitto le gabelle della città.
f. 484v. l'8 settembre Nicola Pellegrino è il terzo sindaco.
f. 554v. il 13 ottobre 1737 Giulio Barattucci deputato da Giovan Battista Galluccio di Napoli per un pacto redimendi quandocumque su un terreno a faiella.
f. il 26 novembre il chierico Giovan Battista Galluccio patrizio napoletano ha un terreno a la vigna.
f. 604 il 29 novembre Carlo Martino des Carles, Paride de Puglia e Antonio de Cianco governatori dell'Annunziata e Giuseppe Guastaferro figlio ed erede di q. Giovan Battista per un prestito di ducati 50.
f. 608v. Anna Galluccio badessa di s. Maria de foris.

Notaio De Dionisio Paride, 10/36, a. 1738.
f. 243. Il 15 maggio il canonico Martino e Carlo Martino des Carles fratelli e Giuseppe loro nipote anche per parte di Luigi altro fratello di Giuseppe, danno a Bartolomeo Marchione di Calvi che abita a Sparanise una terra avuta da Antonio loro padre e avo, alla limatella de scarisciano seu lo napolitano, per 300 once a 12 e 39 il moggio.
f. 151v. il 27 marzo 1738 Candida Martino des Carles vedova di Giovan Battista Guastaferro e Giuseppe suo figlio, altro figlio Luigi.
f. 148v. il 24 marzo Giovan Battista Galluccio anche per Nicola suo figlio legittimo per il beneficio di S. Urbano nella cattedrale.
f. 291. Vincenzo delle Chiaje capitoli matrimoniali.

Notaio D'Aromando Costantino, 298/1, a. 1748.
f. 4v. il 18 luglio 1748, Antonio de Giglio e Domenico Chiappinelli governatori di S. Maria la nova, la chiesa è creditrice di ducati 2138 sopra i beni del quondam Nicola Barattucci, per i quali ebbe un territorio detto Fievo di moggia 24 vicino ai beni della Mensa vescovile, S. Scolastica e masseria della gradavola con il peso di ducati 200 e per annui ducati 13 al sei e mezzo % a S. Maria de foris e altri ducati 43 di canone. Vendono il terreno annessa pianta fatta dall' agrimensore Agostino de Martino di Calvi.
f. 98v. il 21 dicembre 1748 Francesco de Nunzio, Lorenzo di Gasparre e Benedetto Cipriano governatori dell'Annunziata ex una e Giovan Battista Galluccio il quale riceve per solenne adozione e pigliata in figlia una esposita ritrovata oggi nel luogo detto la fossa di messere in pertinenze di detta città che dall'aspetto apparisce essere nata da un anno in circa quale esposita dalla carta che è del tenor seguente vd. Questa figliola sta battezzata valida et legitimamente dal suo parroco ordinario e gli è stato imposto nome di Cherubina. E detto Giovan Battista ha promesso nudrirla alimentarla e ben trattarla a sue proprie spese per insino a tanto che quella pervenirà ad età nubile senza che possa pretendere cosa alcuna da detta chiesa et suoi governatori. I governatori promettono il maritaggio di ducati 25 a suo tempo.

Notaio Felice d'Amico, 443/1, a. 1766.
f. 6 il 24 dicembre 1766, Giuseppe d'Angelo Renzis che ha il diritto di nomina di due benefici o cappellanie nella chiesa di s. Caterina, uno sotto il titolo della Madonna di Loreto e s. Benedetto, e l'altro della SS.ma Immacolata de familia Veneto, nel di cui possesso don Giuseppe come erede di Giacomo, Anna e Diana Mollo, essendo vacanti i due benefici nomina il novizio Francesco de Rosa figlio del dottore fisico Giovanni.
f. 3v. il 13 febbraio 1768 alla presenza dei testi Fabio Barattucci, Michele de Renzis, Filippo di Gasparre, Vincenzo di Tora, Nicola e Antonio Bianco nella chiesa cattedrale il capitolo riunito con altri ecclesiastici e molti regolari e Vincenzo Benucci agente generale del principe di Teano, Antonio Cuni governatore, Crescenzio de Nunzio e Nicola Tedeschi sindaci e molti altri de populo, il vicario capitolare don Nicola Bottoni dà conto della lettera del nuovo vescovo Giovanni Giacomo Onorati che prende possesso virtualmente della diocesi. Il decano Antonio Martino des Carles ordina un Te Deum.
f. 26 v. il 10 settembre 1769, atto pubblico si riferisce del pubblico parlamento di agosto 1769 in cui gli eletti Francesco de Quattro e fisico Giovanni de Rosa riuscirono incompatibili per serie ragioni.
Il 2 novembre 1769 testamento del canonico Giuseppe de Quattro, lascia erede Giovan Battista de Giglio suo fratello uterino, in caso questo non abbia discendenti maschi che possano studiare, allora vada ai discendenti di Francesco de Quattro fratello ex patris.
Il 2 settembre 1770, f. 1v. Francesco Jannuzzi e Gaetano Compagnone hanno fittato la gabella del nizzo dei negri e altri animali per due anni per 1145 ducati l'anno.
f. 4 il 28 settembre 1771, Salvatore del Pezzo de Simone duca di Caianello e marchese di campo d'Isola.
f. 6 il 13 aprile 1773 Giuseppe d'Angelo Renzis padre di Giacomo che vive a Napoli con numerosa famiglia per servire il re nei squadroni di cavalleria come cadetto, gli assegna annui ducati 72 a 6 al mese.
Il 14 aprile 1774, Giuseppe d'Angelo e Francesco de Giglio canonico per la vendita di un pezzo di terra a campotroiano per annui ducati 18 a 6% garantiti da un terreno di 40 moggia a Fontanuccia.

Notaio Filippo Aucone, 450/2, a. 1768.
f. 11v. atti di Michele Broccoli di Vairano per una partita di 75 tomoli di grano.

Notaio Filippo Aucone, 450/3, a. 1769.
f. 104 atti che riguardano un incendio occorso sulla montagna di Vairano.
f. 154 e 159 atti sulla fida nel teritorio di Caianello, sindaco Gaetano Conca.

Notaio Filippo Aucone, 450/4, a. 1771.
f. 155. Cecilia Picano Navarretta figlia ed erede di Giacomantonio Picano Navarretta di Sessa ed erede anche del quondam Francesco Antonio Picano Navarretta, suo cognato è Francesco Venturelli marito di Giovanna Picano Navarretta sua sorella.

Notaio Felice D'Amico, 443/2, a. 1775.
f. 2 testamento di Geronimo de Giglio, che abita a la ruva.

(fine)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 8 Agosto)