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Indice Giampiero Di Marco
 
 

Spigolature di storia teanese. Dai miei appunti sui Protocolli

notarili del XVII - XVIII secolo (IV parte)
 
Continuo con la trascrizione delle notizie riguardanti la storia di Teano desunte dai miei appunti sui Protocolli notarili del '600. I Protocolli notarili di questi due secoli sono numerosi e non li ho consultati tutti, ma comunque tutta una serie di notizie sono qui presenti, forse non si tratta di grandi eventi, ma nel loro piccolo rendono conto di tante piccole cose che nell'economia di una microstoria municipale, hanno comunque il loro interesse.

 

Notaio Gioacchino de Nunzio, 4698, a. 1679.
f. 32 l'8 gennaio Giovan Vincenzo Magno e Andrea Nicola e Reparata Caparco, figli del quondam Antonio Caparco di Pugliano che si dicono debitori in ducati 20 di capitale per annui carlini 14.
f. 46. Il 18 gennaio Giulio Galluccio che agisce anche per suo figlio Giovan Battista al quale dona i seguenti terreni: una terra in Carinola a via di rota, juxta bona Mattei Ciocco, bona capitanei Domenico di Lorenzo, juxta bona Annunciate di Gaeta, bona s. Agostino di Sessa, bona principis de Stigliano, bona Antonio Ciaraldi e altri fini di moggia 80; una terra in Carinola di 40 moggia alle pezza di Stefano seu allo lago; una terra di 10 moggia a Carinola a Ciaurro, juxta bona heredum Nunzio Ferro di Mondragone; una terra di moggia 27 in Carinola a limata juxta bona her. del quondam Bernardo di Lorenzo; una masseria arbustata e olivata di moggia 60 a S. Marco dove si dice alla masseria di s. Marco.
f. 51v. il 19 gennaio Cesare de Angelis, Carlo de Grandis e Francesco del quondam Pompilio Picazzo governatori dell'Annunziata.
f. 55v. il 20 gennaio Violante de Monte vedova di Francesco Antonio Barattuccio dona al rev. Angelo Romano di Pietramelara un terreno di 10 moggia in Marzanello dove si dice alla gionta, juxta bona S. Eraclii terre Petre.
f. 270 il 18 aprile testamento di Giovan Berardino de Angelis, nella casa posta in parrocchia di S. Clemente juxta bona Julii Galluccio, juxta monastero s. Marie monialium, juxta moenia civitatis. Oggi aggiunge un codicillo, 120 ducati di messe a s. Antonio di Padova, e altri 30 alla Annunziata.
f. 280. Il 20 aprile Giovanni e Diego Caracciolo di Napoli concedono vita durante a suor Faustina Gallonio di Roccaromana una casa in Teano in parrocchia di s. Nicola per 24 carlini l'anno e gli accomodi sono a carico suo.

Notaio Perrone Michelangelo, 5865, a. 1679.
f. 232v. il 7 luglio 1679 Vincenzo Magno e Scipione Barattuccio governatori di s. Maria la nova. Vincenzo ha una casa in parrocchia di s. Marco per annui ducati 15.

Notaio Perrone Michelangelo, 5866, a. 1680.
f. 1v. il 4 gennaio 1680 Cesare de Angelis, Carlo de Grandis e Francesco Picazzo governatori dell'Annunziata.
f. 3 il 5 gennaio 1680 Ottavio Magno vende una terra in territorio di Galluccio di moggia 40 sita alli hortali e veterini per 520 ducati a Francesco Galluccio.
f. 44v. il 10 gennaio 1680 Antonia Guastaferro vedova di Giuseppe Martino des Carles, per l'eredità di sua madre Isabella Dolce per alcune proprietà.
f. 178v. il giorno 11 maggio Nicola de Renzis fratello del barone Antonio che non andò alla cavalcata radunata per il matrimonio di S. M. e deve pagare 50 ducati.
f. 283 testamento olografo di vincenzo Magno, erede la sorella Dorodea Magno educanda in s. Maria de foris.

Notaio Perrone Michelangelo, 5867, a. 1681.
f. 86v. il 27 febbraio 1681 Girolamo Barattuccio dà 35 ducati a Domenico Grande napoletano marito di Angela de Luca di Teano, fanciulla dotata dalla Annunziata.

Notaio Simonetti Giuseppe, 6109, a. 1683.
f. 24. Il 19 settembre 1683 Antonio Zona e Aloisio de Janni eletti di Calvi fittano la gabella della fida delli animali et altro per 355 ducati a Giovanni de Martino.

Notaio Perrone Michelangelo, 5872, testamenti.
Il 26 aprile 1684 testamento di Antonio de Renzis figlio di Ottavio e di Ippolita Cossa. Eredi Vincenzo e Cesare nipoti, figli di Ottavio suo figlio e di Camilla de Angelis. A Vincenzo destina Montanaro e altri terreni, il mulino, l'arbusto di campo lambierto, una terra detta all'aria di 30 moggia, la masseria di cerrito che fu comperata da suo padre Ottavio che la destinò al feudo. Curatore testamentario il fratello Nicola e Cesare de Angelis zio. Ducati 300 alla figlia Sarra. La moglie Antonia Piscitello 40 ducati l'anno.

Notaio Gioacchino de Nunzio, 4699, a. 1685.
f. 63 il 25 gennaio Filippo del Pezzo duca di Caianello commorans in Teano erede del quondam Ottavio del Pezzo.
f. 117v. il 18 febbraio Fabio Barattucci e Giuseppe Nobile governatori dell'Annunziata.

Notaio Gioacchino de Nunzio, 4701, a. 1687.
f. 94 il 2 febbraio Fabrizio Barattucci e Giuseppe Nobile governatori dell'Annunziata.
f. 320. Il 10 maggio Filippo del Pezzo duca di Caianello dice che suo padre Ottavio comperò il feudo da Antonio Maria Mele per il prezzo di 14000 ducati.

Notaio Gioacchino de Nunzio, 4702, a. 1688.
f. 205. Il 20 aprile Girolama Abbate di Capua moglie di Antonio Martino des Carles.
f. 277v. il 23 giugno Francesco de Angelis marchese di S. Agapito per la dote di 400 ducati per sua figlia da monacare in S. Maria de foris.

Notaio Francesco de Quattro, 5937, a. 1690.
f. 33v. il 17 febbraio 1690, Scipione Barattuccio e il frate Antonio di Monte luccaro, deputato da Jacobo de Petrillo Guardiano del convento per una somma di annui ducati 7 e grani 15 dovuti al convento per lascito testamentario del quondam Cesare Martino des Carles.
f. 108. Il 2 maggio, testi Bartolomeo Martino Barattuccio, e Scipione Martino des Carles, nell'atto si nominano anche Scipione Barattuccio e Antonio Martino des Carles deputati del Sacro Monte dei morti di Teano.
f. 122. Il 10 maggio Antonio Cippullo Rinaldi governatore di Teano.
f. 158, il 2 luglio Domenico Trabucco di Napoli e il rev. Giovan Battista de Mattheis procuratore del vescovo Giuseppe Nicola Giberti. Domenico fabricatore si impegna a fare a sue spese otto lambie nella quinta destra della cattedrale in quella forma che sono quelle dell'altra quinta sinistra che forno fracassate nel terremoto che fu nel anno 1688, il tutto per il prezzo di 120 ducati.
f. 175v. il 10 agosto 1690 Camilla de Angelis vedova del quondam Ottavio de Renzis, madre e tutrice di Vincenzo e Cesare afferma di aver ricevuto da Giovan Battista Spada suo procuratore le seguenti scritture: 10 strumenti in carta pergamena, il primo contro Giovan Antonio Guastaferro, il secondo della compra del coiro, il V declaratione del sig. Giovan Battista Galluccio, il VI compra di Pino, VII istrumento di ducati 100 di Giovan Vincenzo Guastaferro. Poi due libri di Menorie. Copia processo per Ottavio de Renzis con la prozia de nobili di Teano. Copias della compra delli Scapoli terra dell'abbadia di s. Vincenzo. Privilegio di Ottavio de Renzis per la nobiltà di Roma spedita il 28 marzo 1628.
f. 183v. il 20 agosto 1690 Antonio Martino des Carles, Prospero Galluccio, Scipione Barattuccio, Cesare de Angelis patrizi di Teano. Gaetano Severini decano della cattedrale e Pietro Gliottone canonico e procuratore di s. Maria de foris. I nobili ebbero ducati 300 per 15 ducati l'anno.
f. 228. Il 25 settembre Aloisio Peccerillo governatore di Teano, Cesare de Angelis procuratore deputato per dnum Antonino Nobilomo di Napoli, ante portam maiorem dicte civitatis Theani. Cesare asserisce che per 4 anni incipiendi a prima die currenti mense septembris 1690 la regia Camera diede in fitto a Antonio Nobilomo ultimo licitatori la città di Teano e Casale con tutti i diritti così come posseduta da quondam principe di Stigliano.
f. 233. Il 30 settembre 1690 Alessandro Molinaro sindaco del terziere di Casafredda elegge erario ed esattore Aloisio Corriero per il 14 e mezzo ducati per centinaio.
f. 248v. Il giorno 8 ottobre Domenico Trabucco fabricatore riceve 120 ducati per i lavori fatti nella cattedrale.
f. 264. Il 18 dicembre Pompeo Galluccio nomina Onofrio Schiavone nell'altare di s. Girolamo de familia Galluccio nella cattedrale.

Notaio Francesco de Quattro, 479/9, a. 1691.
f. 59. Il 23 febbraio 1691 Anna Barattuccio vedova del quondam Benedetto Barattuccio e Pompeo Galluccio. Anna dice di dover avere 1000 ducati dall'eredità di suo padre Girolamo Barattucci. Cede a Pompeo 130 ducati cum pacto quandocumque per annui ducati 10 e tarì due all'8%
f. 77v. il primo marzo Diana Barattucci in capillis e Pompeo Galluccio per un terreno di moggia 30 a Pino, confinante con altri beni del q. Benedetto Barattucci sui quali c'è un prestito di 120 ducati a S. Maria de Foris.
f. 118. Il 23 marzo in Pantuliano casale di Capua, Francesco Friozzi e Dorotea Magno coniugi e Giacomo Zola del casale di s. Marco, per un terreno arbustato e vitato di moggia 15 in territorio di Teano in pertinenze di S. Marco dove si dice allo fusaro, la cedono per 400 ducati, il terreno è pervenuto per la morte della quondam suor Candida Magno monaca in S. Maria de foris.
f. 154v. il primo maggio innanzi a Cesare de Angelis, il cl. Francesco Barattuccio, Anna Barattuccio vedova del quondam Benedetto. E Sebastiano d'Evoli figlio di Giuseppe barone di Rocca Severa amministratore di Antonia Barattuccio sua moglie e Scipione Barattuccio patruus et tutor et pro nepote curator di Barbara Barattuccio. Si afferma che il quondam Girolamo Barattuccio nel suo testamento rogato per notar Michel Angelo Perrone di Teano lasciò eredi Antonia, Barbara e Anna e volse che Antonia e Barbara avessero 4200 ducati e Anna che sposò Benedetto Barattucci quello che superasse di tutta l'eredità. Segue elenco di proprietà: casa in Teano con giardino allo viscovato in parrocchia di S.clemente, una masseria con edifici di moggia 200 in territorio di riardo dove si dice a Padula; masseria di moggia 100 in Terano sdove si dice a S. Marco; masseria di moggia 60 in Carinola a Fonta vetola; una terra di moggia 40 a Sparanise alla nocella; una terra in Carinola sita alla terra di Nocelleto; una terra in Francolise alli Frascati; una terra in Teano con passo di ponere neve sita ala castagna dell'orso; due altri pezzi di terra in territorio di Pietra dove si dice lo feudo di moggia 70; uno giardino in Pietra all'oliveto. Item tutti li redditi del detto feudo della Pietra. L'hostaria con montano e botteghe nel borgo di Teano fuora la porta della Rua.
f. 219 il 7 agosto contratto per pittare e imbiancare la cattedrale.
f. 252. Il 1 ottobre antonio Martino des Carles sindaco del primo ceto in Pubblico Parlamento fatto il 21 settembre per la discussione della colletta pubblica di medicina con esequtione sortita a favore di Paride Giliberto dottore fisico di detta città, non si fece a richiesta e a preghiera dello sig. Paride ma si fece di motu proprio e di spontanea volontà di esso sindaco e del sindaco del 3 ordine e di molti particolari come infatti in detto consiglio fu proposto e scrutinato più d'uno delli medici hodierni.
f. 284v. il 22 novembre Scipione Barattuccio si trova in difficoltà e deve cedere ed assegnare a suo figlio Francesco: in primis animali piccoli e grandi a menando; item i beni mobili, vittuaglie e suppellettili esistenti nelle case anche fittate; una masseria delle Passarelle di moggia 150 che confina con i beni di Giovanni Pilla; masseria alla Ferrera di moggia 100 che confina con in beni di s. Pietro in Acquaro e del Capitolo; item annui ducati 30 su capitale di 600 della città di Teano; una terra campestre a Cavalorda di moggia 35; una terra di 25 moggia a pisciariello vicino i beni di s. Caterina, un montano in città.
f. 297. Il 3 dicembre Camilla de Angelis vedova di Ottavio de Renzis balia di Vincenzo e Cesare eredi universali di Antonio de Renzis signore di Montanaro, Vincenzo in feudalibus e Cesare in burgensaticis.

Notaio Simonetti Giuseppe, 6111, a. 1696.
Il 20 settembre 1696 in Casali Cimorischi, Giovanni Martucci di S. Cipriano di Aversa commorante in Cimorisco e Giuseppe de Giglio per una questione che riguarda la dote di Beatrice figlia del primo con il de Giglio.

Notaio Simonetti Giuseppe, 6112, a. 1698.
Il 5 gennaio 1698 Francesco Roncone economo e procuratore della cappella del Rosario di Sparanise.

Notaio Francesco de Quattro, 5950, a. 1703.
f. 1v. il 2 gennaio 1703, Giulio Parente canonico della cattedrale procuratore del sig. Giovanni della Mora y Villegas vicario e agente generale della duchessa Medina Sidonia del las Torres, sono convocate numerose persone che dichiarano di tenere terre enfiteutiche e redditizie al feudo di Teano: Giovanni Maria Jannazzo di Casi un terreno di un moggio a vaccarelle seu Zamputo di Casi, redditizio al feudo dei Guaimari per grani 2 e mezzo a Natale, Tommaso Galluccio di casamostra una cesa di 3 moggia in Casamostra, redditizia la feudo dei Guaimari per grani 4 e denari mezzo a Natale; Giovanni de Robbio di Casale Carbonara, una terra nemoratam di moggia 9 alle gomite, giusta Sahonem redditizio alla Camera ducale per grani due e mezzoa Natale; Amgelillo Russo di Carbonara una casa di più membri cortile e orticello nel casale di Carbonara redditizi al feudo di Casafredda per due denari a Natale; Biagio Parlante di Carbonara una terra di un moggio e passi 24 e passitelli 123 all'aria de lo pozzillo redditizia per grani 7 e mezzo a Natale; Anastasia Pascale vedova del q. Angiolillo di Carbonara una casa con orto redditizia alla proprietà della duchessa per grani 5 a Natale; Alfonso Temporale di Casamostra una cesa di due moggia redditizia al feudo dei Guaimari per grani 9 a Natale, anche una terra con castagni olivi e querce di 3 moggia dove si dice alle castegne redditiza al feudo di Guaimari per grani 3 e un cappone a Natale; Giuseppe dello Izzo di Casamostra una terra arbustata di un quarto di moggio a lo torello redditizia al feudo di Casafredda per 3 grani a Natale; Giuseppe Cerullo di Casamostra una terra di un moggio e mezzo allo lombardo con castegne e querce redditizia al feudo di madama Porpora per un grano a Natale; Francesco Antonio Masiello di Casi una terra di mezzo moggio con castagne allo lombardo vicino alla precedente redditizia allo stesso feudo per denari 3 a Natale; Giovanni de Donato di Casi una terra con castagne di un moggio allo lombardo redditizia al feudo di madama Porpora per denari 3 a Natale; Fabrizio dello Izzo di Casi una terra alla valle di passi 18 e passitelli 14 redditizia al feudo di Casafredda per 2 carlini a Natale; Pietro Montaquila sacerdote di Carbonara una casa con cortile redditizia per denari 1 a Natale; Cesare Parlanti di Carbonara una terra con querce uno pede Mali di moggio 1 e passi 25 dove una volta se diceva a fratraria e ora lla corticella redditizia per uno turdo a Natale.

Notaio Francesco de Quattro, 5951, a. 1704.
f. 497v. il 28 novembre Camillo Pellegrino e Diana Barattucci vendono a Giuseppe Albano di Pietravairano una terra di moggia 20 in territorio di Marzanello dove si dice allo cerro, che confina con altri beni loro, con rivo publico e beni di Giulia de Robbia, proprio i 20 che ha in fitto Francesco Passarello e fratelli di Marzanello, i confini saranno presi da Giacomo Geremia agrimensore di Vairano, le terre vengono da Violante Monte cui si riservano 50 tomoli di grano sua vita durante, il tutto per il prezzo di 135 ducati.

Notaio Francesco de Quattro, 5952, a. 1707.
f. 78v. il 15 febbraio Camilla de Angelis vedova del q. Ottavio de vRenzis barone di montanaro e Diego Zona del casale di Zuni che tiene un territorio dotale di Camilla di moggia 38 sito in Calvi ove si dice a riello giusta i beni demaniali, giusta beni di Michele Izzo, via pubblica, per utilità di Cesare de Renzis suo figlio che ha acquistato un terreno lo vende a Diego per 650 ducati.
f. 271v. il 17 giugno Cesare de Angelis di Teano e Rocco Forte di Sessa, dicono che nei tempi scorsi Filippo Forte fratello di Rocco si era impegnato per acquisto di un terreno e masseria arbistato e viatato con olive, casa cisterna e palmento diruto di moggia 12 a S. Maria la piana dove si dice a la pigna, giusta i beni della mensa vescovile di Sessa, giusta i beni dei Galluccio, rivo pubblico e ora Cesare lo vende a Filippo per 1550 ducati, rocco è il delegato.

Notaio Francesco de Quattro, 5953, a. 1708.
f. 168v. il 23 maggio 1708 a Napoli Caterina del Pezzo duchessa di Marzano vedova del quondam Agostino olim d. Francesco Laudati dominus Marzani con l'assenso del figlio Emilio Laudati monaco olivetano.
f. 11. L'8 gennaio 1708 angelo Antonio Broccolo di Marzano e il cantore Giuseppe Gliottone procuratore della cappella di S. Paride per un prestito di 25 ducati, garantito da un terreno di due moggia sito a vallecupa dove si dice alla corte, per carlini 20 di canova l'anno.
f. 52. Il 15 febbraio Bonaventura de Nicola guardiano di S. Francesco.
f. 95. Il 2 aprile testamento di Violante de Monte vedova del quondam Francesco Antonio Barattucci barone degli infanti, lascia erede il nipote Giacomo figlio del quondam Fabrizio suo figlio. Vuole che i beni di famiglia non possano essere venduti, donati o ceduti per monacare figlie o dotarle, ma che restino in famiglia Barattucci, non avendo parenti de Monte e nel caso deve succedere la nipote Diana sorella di Giovan Giacomo, moglie di Camillo Pellegrino, lascia 200 ducati ai pronipoti Giovan Berardino e Nicola Pellegrino, figli di Diana, che saranno pagati quando si sposano o diventano sacerdoti o si dottorano.
f. 119v. l'11 aprile Gaetano del Pezzo duca di Caianello vende un gaifo et pontile in parrocchia di S. Cosma e Damiano per 35 ducati a Pietro Antonio Chiappinelli.
f. 123v. il 13 aprile Caterina del Pezzo duchessa di Marzano e Francesco Giaccaro di Alessano ma dimorante a Marzano che ha avuto come cocchiere la buonanima al salario di ducati 7 al mese, avendo fatto i conti avanza ancora 75 ducati e il marito aveva promesso a cedere un arbusto con una ripa di selva cedua di castagne in Marzano sita alla valle, giusta via pubblica e beni di Giovan Battista Longo, proprio quella che fu del quondam Giovan Giacomo di Leone e poi posseduta da Francesca de Leone sua sorella e poi devoluto alla camera ducale per linea estinta e finita e per non aver pagato redditi, canoni e laudemi. Volendo essa eseguire la volontà del duca Olinmpio suo marito defunto cede al servitore la ripa.
f. 236. Il 21 luglio a richiesta del cavaliere Giovanni Clinchamp procuratore del serenissimo Emanuele di Lorena principe d'Albano, il notaio si reca ante januam del vescovato dove sono anche il governatore Eustachio Brancaccio, i sindaci Aloisio Martino des Carles, Girolamo Nobile e Francesco de fumo e molti altri patrizi cittadini e popolani e particolari della città e dei casali, chiamati per Antonio Petruccio publico giurato, voce propria ut mos est, il Clinchamp dichiara che il principe d'Albano have fatto l'affitto della città per 4 anni a cominciare dal 10 maggio 1708 al prezzo annuo di 3620 ducati con i patti e modi così come lo teneva la duchessa di Medina sidonia olim padrona di Teano. Comparve Mattia Gagliardo il 24 maggio che offre per lo Stato di Teano, compreso osteria di torricella e jus passo, balliva dei forastieri e cittadini, mastrodattia, osteria in piazza, castello seu carceri, l'orto della taberna scassata, l'orto dello ceraso, il molino del Sorvo, il molino di boccaladroni, jus del nizzo e tomolo seu misura, il scannaggio a peso, li redditi annui che si esiggono sopra le case, botteghe e territori, l'adoha che si deve da don niola e Giulio Barattucci, le rendite che si esigono in grano ascendentino a curac tomoli 350 l'anno sopra diversi territori, nec non il banco justitiae e la cognitione di tutte le cause civili e criminali e offre 2700 ducati, afferma che nel 1690 si ebbe offerta di 3000 perché c'era la ferriera e così ppoi il fitto arrivò a 3180. Proroga la offerta fino a 1750 e con la ferriera 3050. Per tanto si allumò di nuovo la candela e alla fine rimase a Domenico Riccio per 3620 ducati.
f. 264v. il 5 agosto Cesare de Renzis Mastro di fiera di S. Paride.
f. 347. Il 28 ottobre Diana Barattuccio moglie di Camillo Pellegrino dichiara a Carlo Loffredo sindaco del feudo degli infanti che e olim barone, senza eredi legittimi, che essendo passato a miglior vita il quondam Giovan Giacomo il feudo e tutto è passato a lei.
f. 349v. elenco creditori fiscalari e ripartizione tasse.

(fine VI parte)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 6 Giugno)