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Indice Giampiero Di Marco
 
 

Spigolature di storia teanese. Dai miei appunti sui Protocolli

notarili del XVII - XVIII secolo (II parte)
 
Continuo con la trascrizione delle notizie riguardanti la storia di Teano desunte dai miei appunti sui Protocolli notarili del '600. I Protocolli notarili di questi due secoli sono numerosi e non li ho consultati tutti, ma comunque tutta una serie di notizie sono qui presenti, forse non si tratta di grandi eventi, ma nel loro piccolo rendono conto di tante piccole cose che nell'economia di una microstoria municipale, hanno comunque il loro interesse.

 

Notaio Alfonso Ragiuni, 1369, a. 1604.
f.1. il 4 gennaio 1604 Antonio de Garamo per conto di Orazio suo fratello carnale e Giovanna dello Mastro di Casi, citella che sposa Giovan Berardino Lombardo di Cierro abitante in Teano che ora riceve ducati 9 e altro 18 gli sono promessi.

Notaio Alfonso Ragiuni, 1370, a. 1605.
f. 33. Il 6 febbraio 1605 testamento di Porfidia Martino des Carles in casa del chierico Scipione suo fratello, lascia erede suo fratello con alcuni legati, e a Orazio figlio naturale del chierico Scipione 100 ducati.
f. 90v. il 28 marzo Fabrizio Gallucci governatore dell'Annunziata e Giovan Lorenzo Mandavillano cassiere.
f. 96. Il 4 novembre 1605 Aloisia Locterio vedova, madre e tutrice di Vincenzo de Renzis nepotis et heredis in burgensatico ex testamento del quondam Alessandro de Renzis ex una, il notaio stesso per parte di Camilla Mazza di Napoli olim uxoris Alexandri. Aloisia afferma che diebus preteritis Antonio de Renzis barone di Montanaro, erede in feudalibus di Alessandro, aveva concordato con Camilla Mazza sulla dote di 3000 ducati e aveva ceduto ducati 225 annui per un capitale di 3000 da Tarquinio e Giovan Domenico Mazza fratelli di Camilla e per gli altri 3600 debiti ad complimentum dei 6600 per l'intera dote aveva dato a Camilla annui ducati 265 ad rationem del 7 e ¼ per cento e per questi garantiti da una masseria di Vincenzo pupillo in territorio di Teano ubi dicitur la Trinita juxta Sagonem.

Notaio Alfonso Ragiuni, 1371, a. 1606.
f. 3. Il 31 dicembre 1605 Giulio Pio e Andrea de Fusco di Versano. Giulio riceve ducati 17 e tarì 2 per una casa e orto che fu di Alfonso Pecoraro in Casale Versano.
f. 58v. il 17 marzo 1606 nel casale di Sparanise Scipione de Franco eletto di Sparanise, in presenza di Scipione Roncone luogotenente di Calvi.
f. 228. Il 16 ottobre Orazio de Garamo di Tehano pittore e Jacobo Barbato e Giovan Angelo Santacroce economo della cappella di S. Reparata promette da mo' a tutto il giorno della natalità di N. S. fare, pintare et inorare et ponere ad tutte sue spese et fatiche una cona de legnameet intaglio et colori ad oglio fini et guarniti de oro che siano conformi allo designo fatta per esso Oratio sotto scripta per mano de me notario con l'intagli et cornice d'oro in campo azzurro et in quella pintare nello quadro la Madonna SS. in meczo, alla parte destra S. Reparata et alla parte sinistra S. Giovanni apostolo et evangelista et nella cimasa il dio patre, promette de più dett'Oratio pengere due figure ad arbitrio d'essi mastri nec non renovare, racconciar quelle parte della pittura dello muro di detta cappella che sono guaste et per detta cona et opera da farsene debia stare ad arbitrio d'experti nell'arte et la cona habia da essere proportionata et d'altezza che tocca alla lambia della cappella et per lo salario et pittura di detta cona essi maestri et economi li cedeno et danno allo p. Orazio la cona vecchia che al presente sta in detta cappella et promettono di darli de più altri ducati 35 et in conto di detti 35 esso Orazio al presente in presentia nostra ha ricevuto ducati 10 e gli altri 25 ad complimento.
f. 245. Il 14 Novembre Giovan Vincenzo Guastaferro anche a nome di Girolamo chierico suo figlio et ex altera, Silvio rev. zio paterno, q. Portia Locterio madre di Giovan Vincenzo et quondam Prospera Pio moglie di Giovan Vincenzo e madre del chierico Girolamo tutti eredi universali di Giovan Vincenzo.
f. 250. Il 18. Novembre Porzia Guastaferro moglie di Camillo de Monte roga il suo testamento lasciando erede Loisia, Prospera e Costanza sue figlie legittime.

Notaio Francesco d'Aniello, 2340, a. 1610-13.
f. 83 il 25 gennaio 1612 Ascanio Pergameno e Giovanni Testa sindaci di Carinola, Leone de Scolma sindaco di Casanova, Pompeo Taffuri e Giovan Vincenzo de Albina sindaci di Casale, Jacobo Antonio d'Angelo e Ottavio de Avella sindaci di Falciano, Pietrangelo Boffe sindaco di Nocelleto per il fitto delle esigenze delle bonatenze per un anno a Pompeo Ceraldo.
f. 168 il 27 marzo 1612 Marco Antonio Capece Piscicello governatore per il principe di Stigliano fitta una casa a Silvestro Sardo di Falciano.
f. 241v. il 15 agosto 1612 Francesco Puccio di Sessa ex una e Francesco di Lorenzo. Il Puccio dichiara che anche a nome di suo padre Annibale ha in fitto per 1000 ducati annui gli introiti del feudo delli Pagani.

Notaio Giovan Lorenzo Mandavillano, 1140, a. 1612.
f. 94. Il 31 agosto 1612 Giovan Francesco de Angelis e Giovan Battista Santoparo sindaci di Teano per 200 ducati fittano l'esazione delle bonatenenze a Giovan Aloisio Peccarino.
f. 95 il 12 settembre i sindaci fittano la gabella della macina per 1 carlino a tomolo sempre a Giovan Aloisio Peccarino per un anno a 1350 ducati.
f. 96. Il 29 settembre Annibale de Monte padre di Fabio erede della quondam Claudia Vasches di Napoli sua moglie erede del quondam Prospero Vasches per un capitale di 333 ducati.
f. 105 il primo ottobre Marco antonio Piscicello Capece governatore generale dello Stato del principe di Stigliano e Francesco de Angelis e Nicola Antonio Galione sindaci, poi Antonio de Monte, Giovan Pietro Sanfelice, Giovan Antonio Mollo e altri particolari e Michele Ripalda di Napoli che aveva fatto l'erario l'anno precedente quando era sindaco con Antonio Borello.
f. 108v. il primo ottobre Silvestro de Giglio erario e camerario fitta la bagliva e portolania a Simeone Gentile.
f. 126 11 ottobre Giulio Pio e Giovan Battista e Julio de lo Izo di casi , contratto per la raccolta delle olive.
f. 157 v. il 27 ottobre Giovan Vincenzo Cossa di Sessa dell'ordine di S. Giovanni gerosolimitano e Cesare Mollica di Teano per gli introiti della commenda di San Paride.

Notaio Giovan Lorenzo Mandavillano, 1141, a. 1613.
f. 61. Il primo febbraio 1613 Giovan Girolamo Barattuccio e Giovan Francesco Sicignano governatori dell'Annunziata.
f. 75. Il 5 febbraio Giovan Francesco Barattuccio erede di q. Fabio.
f. 90v. il nove febbraio Antonio de Renzis capitano militum novae militie pedestris.
f. 117. Il 18 febbraio Antonio de Renzis barone di Montanaro riceve 63 ducati a complimento di 600 per l'affitto di Montanaro da Fausto Melione di Napoli.
f. 308. Il 23 maggio Giovanni Galluccio per parte anche di Scipione suo fratello chierico, ha una terra a piazzano e la dona la fratello chierico.
f. 309v. il 25 maggio Aloisio Martino des Carles fratello di Carlo erede per testamento del 1611 del quondam Fabrizio Martini e Artemisia Coscia, ex altera. Artemisia dichiara che per la sua dote dell'eredità di Scipione Martini suo suocero deve avere una somma, ebbe una casa in Sessa e una rendita di 27 ducati per capitale di 300.
f. 398. Il primo giugno 1613 Giovan Giacomo Barattuccio e il chierico Giulio Barattuccio figli ed eredi del q. Giulio seniore morto nel 1596. Il primo è tutore, sono acclusi i conti rivisti dal notaio Giovan Lorenzo Mandavillano dal 1596 al 1603, furono accettati da Ippolita de Angelis. Nel 1604 il notaio ha rivisto i libri. Il feudo paga di adoha nel 1604 ducati 442.0. 2 e ¼.
Bisognava ancora pagare il Relevio di 58. 4. 7. 3.

Notaio Francesco D'Aniello, 2341, a. 1614-15.
f. 65v. il 9 agosto 1614 Tommaso Lanza erede testamentario della quondam Alvina Lanza, per testamento rogato dal notaio Fabio Mirto di Capua il 21 settembre 1609, in Carinola a la cerquella, juxta bona Carlo Martino des Carles prende possesso di una terra di 12 moggia.
f. 99. Il 25 settembre 1614 Giovanni Marra e Pietro Angelo Buglia sindaci di Casale di Carinola.
f. 109v. il primo ottobre Giovan Paolo Perrotta mastro giurato di Carinola, Giulio Fusco e Silvestro Sarda sindaci di Falciano per il fitto dell'erariato.
f. 109v. l'8 ottobre Cesare di Petrillo sindaco delli ceppari.
f. 112 Leonardo Florentino giudice e Jacobo Nola sindaco di Nocelleto.
f. 114. Il 15 ottobre Marco Antonio Stanzione sindaco di Limata.
f. 147v. il 29 ottobre 1614 Giulio Bonannno e Giovan Vincenzo Rossello sindaci di Casale di Carinola.
f. 166. Il 23 novembre 1614 Giulio Magno di Teano procuratore del capitano Antonio de Renzis della stessa città, atto con Pietro Angelo Pergameno figlio ed erede del quondam Benedetto della villa di S. Aniello, per un censo venduto dal quondam Benedetto al De Renzis il 24 maggio 1608 per 5 ducati l'anno per un capitale di 50 e ebbe come garanzia un terreno in territorio caleno dove si dice alle montelle, juxta bona Nicola Pergameno.
f. 276v. il 29 luglio 1615 in Carinola Gaspare de Salvatore prete della parrocchia S. Rocco di Falciano e Cesare de Vito tutore di Ascanio Roncone di Sparanise per 7 ducati una terra alla corte delli rotondi seu la cava di Carinola, juxta bona di Altobello Rotondi.

Notaio Francesco D'Aniello, 2342, a. 1620.
f. 5. Il 4 gennaio 1620, Giovanni Hortensio Mauro e Domenico Calabrese sindaci di Carinola e Annibale Bove deputato ex una, e Carlo Roccio di Casale il quale per 3 anni sarà in Carinola e prenderà 6 ducati l'anno a grana 15 il giorno e non più.
f. 208. Il 5 agosto Giovan Tommaso Guastaferro di Gaeta e Bartolommeo Corticella di Ventaroli, due pezzi di terra campestre dove si dice a fosso lo riccio di due moggia e mezzo, acquistato dagli eredi del giudice Nardo di Orchi di Conca.
f. 270. Il 2 settembre 1620 inventarium bonorum di quondam Filippo di Carlo, in villa Pizzonis pertinentie Turris Francolisis, ad preces di Caprio di Carlo de villa Pizzonis figlio et herede del q. Filippo. Il notaio raccoglie il testamento. Eredi sono gli altri figli Stefano e Francesco Antonio di Carlo. Si tratta di un paio di case in Pizzoni, compreso edificio dotale di Giovannella di Carlo moglie di Caprio, e terre compresa una a Callincapo, un paio di case a Scarisciano e animali.

Notaio Francesco d'Aniello, 2343, a. 1621.
f. 177 il 12 maggio 1621 possessio feudi Camerini pro curia Caleni. Marco Campagna erario e cassiere del principe di Stigliano accede ad subscripta loca feudi de Cammerino alias de Terracina, a cerqua di riccio per la morte del quondam clerico Giulio de Fiore del quondam Antonio patrone de un feudo delli Terracina di Sessa e ne prende possesso.

Notaio Antonio Mattei, 3281, a. 1625.

f. 32. Il 14 gennaio 1625 Vittoria Agliata di Aversa vedova del quondam Vincenzo del Vecchio, ex altera parte Beatrice del Vecchio uxor Gasparis del Vecchio heres ab intestato del quondam Vincenzo mediante decreto preamboli del 1623. Beatrice tiene dal giorno della morte alcune suppellettili di cui si fa elenco.
f. 51v. il 14 febbraio 1625 Ettore Cipresso di Teano e Giovan Battista de Ligorio incola Theani. Ettore dice di avere per fustem feudum in territorio Francolisis ubi dicitur li sudi, seu lo feudo di madamma franca consistente in nonnullis territoriis et inter alia quemdam terram dicti feudi et partem burgensatica ubi dicitur Scarafuni juxta lia bona di moggia 21; una terra campestre a magliano di moggia 40, una terra di moggia 25 a scarafoni franchis exceptis feudalibus. Queste terre rendono circa 200 ducati l'anno e le cede a Giovan Battista riservando l'assenso a questa vendita dal diretto domino del feudo per la somma di 950 ducati.
f. 64. Il 12 marzo 1625 Giovan Battista de Santo Paro di Teano olim erario et camerario principis de Stigliano e Vincenzo de Marco di Capua incola Theani olim baiulum. Il primo ha ricevuto carlini 15 a saldo dei ducati 1140 dovuti per fitto della bagliva.
f. 94v. il 12 agosto Marcello Barattuccio e Marcello de Monte governatori dell'Annunziata. Orazio de Garamo casciero (f. 101).

Notaio Antonio Mattei, 3282, a. 1626.
f.104. il 17 aprile 1626 Aloisio de Monte filius quondam Camilli ex una, et Marcellus de Monte, tutore clerici Fabritii, e Scipione figli del quondam Antonio de Monte heredes universales del quondam Fabio et Beatrice figlio del quondam Annibale de Monte.
f. 172. Il 23 agosto il chierico Francesco Antonio Mollo e Giovanna de Tomaso sua madre con i governatori dell'Annunziata Marcello de Monte e Antonio Vetere per un terreno a s. Donato per 230 ducati sito alli polimegli seu alli pollagrelli venduto a Silvagio Verino di Carinola.
f. 195. Il 12 novembre Francesco Liberano erario e camerario del principe di Stigliano e Felice Daniele di Caserta che aveva avuto ufficio di attuario della corte con tutti in privilegi connessi per 1180 ducati.

Notaio Antonio Mattei, 3283, a. 1627.
f. 196. Il 20 luglio 1627 testamento di Filippo del Pezzo de Neapoli incola theani, che abita in parrocchia di s. Clemente juxta bona Giovan Michele Guastaferro. Lascia eredi il rev. Francesco, Geronimo e Ottavio suoi figli legittimi e Lucrezia Scaglione sua moglie.

Notaio Silvestro de Nunzio, 3176, a. 1627.
f. 66. Il 31 gennaio 1627 Ottavio Francesco e Silvia dello Vecchio coniugi ex una e Gaspare del Vecchio di Napoli marito di Beatrice ex altera. Ottavio deve avere da Gaspare ducati 100 ex causa transactionis hereditatis di Vincenzo del Vecchio padre di Gaspare e avo di Silvia e Beatrice.
f. 111. L'11 marzo 1627 Antonia de Giglio figlia di Silvestro e nipote e fidecommissa dell'avo Aloisio ha una terra a Mazzamauro.
f. 232. Il 29 agosto testamento di Giovan Aloisio de Giglio.

Notaio Antonio Mattei, 3284, a. 1628.
f. 98v. il 31 luglio 1628 Giovan Battista Galluccio e Bartolomeo Martini economi e procuratori di S. Maria la nova ex una e Giovan Nicola Martino marito di Diana Lanza, erede di Guglielmo per la convenzione di una rendita.
f. 119. Il 23 agosto Ettore Cipresso e Giovan Vincenzo suo figlio, eredi universali del quondam chierico Ascanio ex testamento rogato per notar Antonio Venario, e Diana Barattuccio moglie di Giovan Nicola Martino figlia di Giulio Lanza. I due dichiarano dache ad essi competono i diritti ereditari di una masseria sita ubi dicitur a accampetani seu a maiorisi e al olivella, juxta fossum pluvialem, juxta bona ecclesie S. Marie de foris vendita cum pacto retrovendendi nel 1627 e la cedono a Diana per la somma di 200 ducati.

Notaio Antonio Mattei, 3285, a. 1629.
f. 21v. il 6 gennaio 1629 Carlo Martino des Carles e Luigi suo figlio legittimo che vuole emanciparsi.
f. 29v. il 9 febbraio 1629 Marcello Barattuccio e Tommaso Forcellato per un censo di ducati 9 per un capitale di 100.
f.160v. il 21 giugno Nicola Antonio Mollo padre di Isabella e Benedetto Magno figlio legittimo di Julio Magno. Capitoli matrimoniali, una dote di ducati 435, altri ducati 600 de beni suoi, della moglie, lu pagherà a sua elettione, e per questo si impegna a 35 ducati l'anno e dopo 3 anni ducati 42 al 7%.

Notaio Simone Del Vecchio, 3394, a. 1629-30-31.
f. 79. Il 25 giugno 1629 Giovan Battista Soprani partitario omnium intrature civitatis Theani concede a Marcello Barattuccio il fitto della gabella del quartuccio sive datium seu jus macellandi carnem per la somma di 400 ducati.
f. 80v. lo stesso giorno Giovan Girolamo Barattuccio fitta la gabella della macena alla ragione di carlini 3 al tomolo franchi però li franchi di detta città et anco franche la casa et genti del signor Cola Antonio Mollo, per la somma di 1800 ducati.
f. 97v. il 6 novembre Marcello de Monte e Giovan Antonio de Guido. Marcello ebbe 20 tomoli di grano in parte dei 40 dovuti per il fitto del terreno in Presenzano dove si dice alla starza e un altro a Castiello, seu starza.
f. 231. Il 28 settembre 1630 Bartolomeo Martini figlio di Diana Barattuccio vedova del quondam Giovan Nicola Martino per un terreno a Casamostra ubi dicitur alla terra bianca.
f. 259. Il 7 dicembre 1630 Benedetto de Cervo di Pietravairano e il capitan Ottavio de Renzis barone di montanaro e utile signore feudi nuncupati de Landolfo et Furcellato siti et positi in dicta terra Petre et Castro S.ti Felicis tamque legitimun vir dne Ippolite Cossa de Neapoli. Benedetto dice di avere una terra di un quarto di moggio in Pietravairano sita a ponte romano juxta bona Petri Pauli Condalongha, juxta bona canonici S. Eraclii, juxta bona S. Marie de la vigna redditizia al feudo a S. Maria di mezzo agosto per tre grani e mezzo, e ne fa recognitio.
f. 260. Il 7 dicembre Giovan Domenico d'Angelo di Pietravairano fa la stessa cosa per una terra di due terzi di moggio in Petra ubi dicitur da capo la cappella della via traversa que fuit del quondam Giovan Vincenzo de Lillo, redditizia allo stesso feudo per 10 grani a S. Maria di agosto.
f. 261v. stesso giorno Marco de Mecaro di Teano per una terra di 3 moggi in Petra a la starza seu l'arboscello juxta starzam feudalem dicti dni capitanii Octavii redditizia al feudo pollastri unius a mezzo agosto.
f. 262v. stesso giorno Filippo Maiorino di Petra per una terra di 4 terzi di moggio in loco a ponte romano per due pollastri a mezzo agosto.
f. 263v. Vincenzo Montanaro di Petra per una terra di 4 terzi di moggio sita a .to Laurentio vecchio juxta terra S. Jois Herosolimitani redditizia per grani 10.
f. 265 Matteo de Conca di Casafredda e Ottavio de renzis utile signore del feudo detto di Camerino, per un castagneto di 2 moggia in civitate Theani loco a lo monte de Casi redditizio al feudo nella festa di S. Reparata 8 ottobre in tomoli uno e mezzo di castagne bone.
f.266 l'8 dicembre Giovanni Maria Montanaro di Casafredda per il feudo di Camerino, tiene insieme al fratello Salvatore un castagneto di 2 moggia in Teano sito alla Vallanica redditizio per due tomoli di castagne da dare alla festa di S. Reparata.
f. 267v. Tiberio Martini di Casamostra per il feudo di Camerino tiene un castagneto di 3 moggia alli scappucci per due tomoli di castagne a S. Reparata.
f. 268v. Pietro Caiazza di Fontanelle per il feudo di Camerino tiene una terra in Teano di un moggio alle campole per un barile di vino a S. Reparata.
f. 269v. il 10 dicembre Antonio Russo di Valle Prata per il feudo di Landolfo tiene una terra laboratoria di 4 moggia in Petra sita alle cese de lanno redditizia al feudo per grani 5 e mezzo a metà agosto.
f.272v. il 14 dicembre Vincenzo Massarotti di Pietravairano per il feudo di Landolfo, tiene quemdam hortum in quo antiquitus erat aedificatum quoddam casalenum, cortileo ibidem existente, in territorio Petre loco li solcinij seu alla corte redditizio al feudo per grani 15 ad agosto.
f. 274. Stesso giorno Giovan Paolo Rosso di Petra tiene una terra capacitatis tumuli unius loco le cassate, redditizia al feudo per denari tre ad agosto.
f. 275 Girolamo Lanfreda di Vairano vir Aloisie Martini per il feudo di Landolfo tiene una terra di due tomoli e 4 terzi cum dimidio in Petra loco alle sorce redditizia al feudo per grani 10 e pullastri unius ad agosto.
f. 276v. Giovan Battista Pulsitto figlio del quondam Tommaso dichiara a Ottavio de Renzis e Pompeo Staccone governatori dell'Annunziata e della cappella di S. Maria della Pietà dell'Annunziata, che negli anni passati suo padre ebbe in deposito et loco depositi dal notaio Giovan Camillo Mandavillano cascerio di detta cappellla 20 ducati pervenuto da Luca di Resta.
f. 281. Il 20 dicembre Giovan Tommaso de Robbio di Petravairano che agisce anche per conto di Francesco, Giovan Domenico, Giovan Tommaso, chierico Nicola e Giovan Battista suoi fratelli per il feudo di Landolfo tiene medietatem unius horti in terra Petre a la cerquella juxta bona S.ti Eraclii redditizia al feudo per tre denari ad agosto.
f. 282v. il 21 dicembre Giovan Battista Santangelo castri Vairani tiene una terra di 4 quinti di moggio a li gaudisi seu li solcini alias a s.to Laurentio vecchio per due pollastri ad agosto.
f. 284. Il 21 dicembre Livia Pandetta di villa S. Croce di Carinola vedova di Salvatore d'Annitella, anche per sua figlia Maria, per il feudo di Camerino tiene domum cum cortileo et horto in S. Crocxe, juxta bona Giovan Andrea Ciaraldo redditizia al feudo per 4 grani e denari uno a S. Reparata.
f. 285v. il 23 dicembre il medico Giovan Antonio de Urso di Teano tiene una terra campestre ed aratoria di 18 moggia in territorio Riardi a li Scarpati e la dona a Bartolomeo Girardo e suo fratello Giovan Antonio.
f. 333. Il 5 gennaio 1631 testamento di Paride Galluccio in casa in parrocchia di S. Nicola juxta bona Annuntiate. Lascia eredi Andrea e Porzia suoi figli e sua moglie Zenobia de Luca.
f. 335. Il 7 gennaio 1631 Giovan Giacomo Barattuccio utile signore degli Infanti marito di Lucrezia des Carles che possiede il feudo di Cimorisco come erede della quondam Giuditta Martino des Carles, mediante decreto di preambolo della Magna Curia della Vicaria in banca Buzzavotra ed erede del quondam Scipione Martino des Carles per testamento rogato dal notaio Nicola Maria Sanfelice. I due concedono a Garzia de Torres di Napoli assente e per lui a Giovan Giacomo Massa di Napoli una terra di moggia 9 in pertinenze del casale di Cimorisco redditizia per 20 carlini di cui 10 sono dovuti al feudo degli Infanti e 10 al feudo di Cimorisco e per l'entratura il Massa paga 30 ducati.

(fine II parte)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 4 Aprile)