L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Giampiero Di Marco
 
 

Spigolature di storia teanese (VI parte)

 
Credo di far cosa utile riportando tutta una serie di appunti, estratti dai Protocolli dei notai conservati all'Archivio di Stato. Appunti che non ho utilizzato per qualche articolo, ma che comunque costituiscono una fonte interessante per i cultori di storia locale.

 

Notaio Giovan Lorenzo Mandavillano, 1137, a. 1587.

f. 82v. il 7 aprile il chierico Francesco d'Angelo nella casa in parrocchia di S. Giovanni della porta superiore. Francesco dichiara che suo fratello Girolamo nel suo testamento aveva nominato eredi Lucrezia e Marco Antonio suoi figli, si procede all'inventario dei beni.
f. 149v. il 24 luglio 1587 Scipione Martino des Carles, Clemente Forcellato e Sciarra Capoccio governatori dell'Annunziata.
f. 171. L'11 agosto testamento di Giovanna de Romualdo moglie di Alfonso Martino des Carles, lascia a Federico suo figlio.
f. 246v. Giovanni Antonio Galluccio erede di Prospero suo padre che agisce anche per conto dei suoi fratelli, e Augusto Cipresso di Teano, dice che suo padre aveva dato ad Annibale Cipresso annui ducati 36 per un capitale di 350 rogato per notaio Antonio Grande nel 1576 e alla morte di Prospero non fu più pagato. Ora si cede un censo di 150 ducati dovuti ai fratelli per eredità di Giovan Francesco Cicchella di Sparanise per 20 ducati l'anno.
Spesso molti di questi atti registrano vorticosi giri di intestatari senza che vi sia un effettivo scambio di denaro contante.
f. 262. Il 14 novembre testamento di Cornelia Mollo moglie di Aloisio de Giglio nella casa in parrocchia di S. Marco, eredi Giovan Carlo e Porzia de Ursillis suoi figli.
f. 285v. Il 29 dicembre Ottavio Scaglione di Aversa incola Theani riceve 168 ducati da Giovan Battista de Renzis di Teano pagati da Lion Izzo mercatore hebreo nella fiera di Lanciano.

Notaio Nicola Maria Sanfelice, 1046, a. 1586-87.

f. 13v. il 3 gennaio 1587 Francesco Martino des Carles, Clemente Mollo e Giulio Cesare Rotundo sindaci fittano l'erariato delle colte a Giovan Giacomo Roberto de Cappiello per ducati 330.
f. 110v. il 26 febbraio Giova Clemente Forcellato e Sciarra Capoccio governatori dell'Annunziata fittano a Alessandro Caserta apotecam in. Piazza per calziolaria per tre anni a 10 ducati l'anno.
f. 145. L'11 aprile Vincenzo de Maria di Sessa figlio ed erede testamentario del quondam Agostino de Maria, ex una e Giovan Vincenzo di Capua di Teano figlio legittimo del quondam Nobile Accresca di Capua. Vincenzo possiede una terra in territorio caleno loco ad sanctum Angelum capitignano juxta bona ecclesie S. Angeli, juxta bona feudalia que fuerunt de domo Carafa nuper Joannis Batista Pascali franca eccetto 1 moggio e un quarto soggetta a S. Maria Maddalena di Carinola.
f. 202. Il 16 maggio il notaio Marco Cerqua, Silvestro del Cecchio e Marco Antonio Gonnella economi della cappella di S. Leonardo dentro la chiesa di s, Caterina a maiella per la nomina di un procuratore.
f. 252v. il 13 agosto sindaci fittano la gabella della macena per 450 ducati a Giovanni Durante.
f. 308. Il 25 settembre 1587 testamento di Girolamo del Vecchio, erede Camillo suo figlio.

Notaio Giovan Camillo de Bonis, 1456, a. 1586-88.

f. 132. Il 30 agosto 1587 il notaio Domenico Salomone, Giovan Tommaso Paolucci, il notaio Alberto Regna e Jacobo Izzo della Petramellaria che dicono che da Cesare Moricio e Bartolo de Padre fu venduto a Bettina Grimaldi marchesa di Francolise annui ducati 50 per un capitale di 600 pagati per Banco del monte della Pietà di Napoli, ora Cesare ottiene un terreno in castro Riardi a l'anguillara; Bartolo un terreno a Pietramelara a Capomaiore, il notaio Domenico una masseria a Pietramelara alla parata, e Giovanni Thomaso una terra a s. Marco.

Notaio Nicola Maria Sanfelice, 1047, a. 1588.

f. 38v. Il 21 gennaio 1588. Annibale Magno acquista una terra a S. Donato seu a pisciariello di 10 moggia redditizia per un parte a S. Maria de foris e per essa un reddito da Giuditta Mastrostefano per capitale di 60 ducati a 6 ducati l'anno.
f. 62. Il 6 febbraio 1588 Giovan Vincenzo Cossa di Sessa uti donatario vel cessionario di Giovan Francesco Cossa suo fratello ex una, e Cornelia de Monte sua madre vedova del quondam Giovan Luigi Cossa. Giovan Vincenzo possiede metà della casa palaziata in sessa sita in loco alle Colonne, juxta bona Vincentii Cossa, juxta bona Fabritii Maletii, viam publicam a duobus partibus, e una masseria sita alla fonte de rainero alias alla foresta. Juxta rivum.
f. 72v. il 13 febbraio Giovan Paolo Sanfelice e Giovan Battista de Honufrio governatori dell'Annunziata.
f. 87v. Il 22 febbraio testamento di Fabio de Monte, casa in S. Pietro in Acquaro, eredi i suoi figli Giovan Vincenzo e Annibale, Zenobia de Rinaldo sua moglie.
f. 92 Il primo marzo il sacerdote Benedetto Terracina di Sessa e Vincenzo de Renzis, Terracina possiede una terra in Sessa a Cecasoce, juxta S. Maria Annunziate de Sessa, juxta bona Prosperi Pascali, via vicinale da cui riceve 150 ducati annui, acquista un censo dal De Renzis di annui ducati 10 per un capitale di 100.
f. 96v. donatio p. Marco Antonio Broccoli de Marzano.
f. 147v. il 7 aprile 1588 testamento di Giovan Antonio Mollo, lascia a suo figlio Clemente Mollo.
f. 249v. il 18 giugno 1588, Garofalo Zano di roccamonfina ex una e Cesare Vecchio. Garofalo dice che gli anni scorsi Giovan giaocmo Barattucci procuratore de domo abenavoli affittò a loro due il molendino della scarropata in territorio caleno per 160 ducati. Ora il fitto va tutto a Cesare.
f. 279v. il 15 agosto testamento di Giovan Francesco Santoparo in parrocchia di Papabuono lascia erede il figlio Giovan Battista.
f. 294. Il 5 settembre 1588 Giovan Giacomo Barattuccio dep. P. dom. Joanni Barattuccio, Garofano Zano e Antonia Rossa di Roccamonfina fitta lo molendino detto lo molino de lo lago in territorio caleno, alli fililli, per tre anni continui per tomoli 200 e dieci di grano annui.
f. 309v. il 15 settembre Cesare Vecchio subaffitta il molino della scarrupata a Jacobo di Nardo di Roccamonfina.
f. 332v. il 30 settembre Scipione Martino des Carles e Malatesta Capoccio sindaci.

Notaio Giovan Lorenzo Mandavillano, 1138, a. 1589.
f. 42. Il 18 agosto 1589, Giovanni Maria Martini utile signore di Galloincapo, una terra redditizia per 24 grana annui a Ciomma Lucarella vedova.
f. 247. Il 22 luglio 1589. Beatrice de Liberano e Ettore de lo vecchio madre e figlio e Malatesta Capoccio marito di Zenobia Liberano per quietanza dell'eredità.
f. 325. Il 24 agosto 1589 testamento del signor Ferdinando Scaglione di Napoli incola Theani, in casa del principe di Stigliano in parrocchia di S. Pietro. Infermo, lascia eredi Fabrizio, Pompeo, Cesare, Antonio e Lucrezia suoi figli, dei quali nomina tutori Ottavio e Giovanni Loise Scaglione suoi fratelli, vuole essere sepolto nel duomo di Aversa e nel frattempo in quello di Teano.
f. 404. Il 14 ottobre Ettore Lanza di Capua commendatario di S. Vincenzo al Volturno di Capua e Scipione Martino des Carles, il Lanza dice che Ciancio Pou di S. Andrea pertinenze di Francolise vendette a Scipione un terreno a Scarisciano, alias lo gallo in capo, seu la lamia in pertinenze di Scarasciano, juxta bona Dragonis de Carlo, juxta bona Paolo Lucarella, viam publicam a duobus partibus reddititia dicti ven.li monasterio per grani 4 e mezzo l'anno nel mese di agosto, riceve da Scipione la quarta parte del prezzo della terra e tutti i laudemi competenti.
f. 408v. il 25 ottobre Giovan Antonio Galluccio e Alessandro Noce sindaci.
f. 422. Il 30 ottobre, Giovan Antonio Galluccio, Fabrizio, Pompeo e Giovan Battista fratelli e il canonico Giovanni Benedetto Morrone per una cappella nel duomo, nominano cappellano Giovan Battista de Congia.

Notaio Nicola Maria Sanfelice, 1048, a. 1589.

f. 49. Il 18 agosto i sindaci Scipione Martino des Carles e Malatesta Capoccio fittano il quartuccio della carne per 500 ducati e tarì due a Marcuccio Urbano e Antonio Zito.
f. 60 gli stessi sindaci fittano la gabella della macena a Giovan Battista de Honufrio per 440 ducati.
f. 83. Il 9 settembre 1589 Giovan antonio Galluccio e Paolo e Biasio Lucarella fratelli di S. Andrea pertinenze della torre di Francolise, vendita di un terreno di moggia 8 alle fauciate per 120 ducati, però Paolo de Benedetto di Castelvolturno offrì condizioni migliori e il prezzo di 205 ducati, sulla terra una parte è soggetta al feudo degli abenavoli e dello budetto.
f. 120. Il 2 ottobre 1589 Vincenzo de Renzis barone di Montanaro fece rimuovere il precedente ufficiale del feudo nominato dai Caracciolo e lo sostituisce con Domenico Bartolone Ruta di Capua.
f. 179v. il 26 ottobre Sforza Martino des Carles si dichiara debitore della Annunziata di Napoli di una grande somma e vende al monastero di S. Maria delle monache di Teano una terra per 500 ducati.
f. 242. Il 29 novembre 1589 Lucrezia de Thofano figlia del quondam notaio Pietro e sua erede, uxor legitima del notaio Antonio Liberano ex una e Prospero del Vecchio tutore testamentario di Camilla figlia di Girolamo del Vecchio. Lucrezia aveva sposato in prime nozze Girolamo del Vecchio con una dote di 600 ducati. Ora fa una transazione con Prospero e riceve alcuni immobili, una casa in S. Pietro in Acquaro, una terra in Francolise ad cinque puczole, un'altra terra in Teano.

Notaio Nicola Maria Sanfelice, 1049, a. 1590.

f. 61v. il 16 gennaio 1590. Recognitio pro Joe Aloisio de Gilio. Cesare Calabrese di Francolise e Loisio de Giglio utile signore e patrone del feudo detto vulgariter lo feudo de madama francha. Calabrese ha una terra in territorio di Francolise, in loco ad reto lo monte di moggia 8, juxta bona Diomede Cortacalza, juxta bona Olivero di Cresce Macacro et alios fines, redditizia al feudo per grani 5 a Natale.
f. 71. Il 18 gennaio Suetonio Sacco, che compare anche per Angelica Sacco sua madre tutrice ed erede del quondam Giulio Sacco suo figlio, e per Isabella sua nipote, si rogano i capitoli matrimoniali di Giovanni de Lotherio e Isabella che ha una dote di 1500 ducati.
f. 129. Il 3 febbraio Lorenzo de Giglio ex una e Stefano Sticca di Transi, Lorenzo fitta un terreno in loco alla fontana della selva per anni 4 per 15 ducati l'anno.
f. 190. Il 26 agosto Giovan Antonio Galluccio e Clemente Mollo sindaci fittano a Giovan Battista de Honufrio la Catapania pert un anno per 50 ducati e mezzo.
f. 191 gli stessi sindaci fittano la gabella della macena di grani 5 per tomolo, per 330 ducati a Giovanni Pulsitto.
f. 196v. il 31 agosto Scipione Martino des Carles e Giovanni Battista Onofrio governatori dell'Annunziata, accettano la donazione di Brigida Bono vedova di Bartolomeo Bono di una terra di moggia 4 posta alli gauderisi.
f. 209v. il 22 settembre Cesare Calabrese di Francolise e Aloisio de Giglio. Cesare dice di avere una terra di moggia 29 in territorio di Francolise loco ad maczamauro, juxta bona Portia de li cleli, juxta bona Ottavio Roncone e la vende a De Giglio per 434 ducati, di cui ne riceve 130 e il resto lo gira ai suoi creditori, e a Tragone de Carlo.

Notaio Alfonso Ragiuni, 1360, a. 1590-91.

f. 3. Il 18 settembre 1590 Annibale Magno e Giulio de Nuofrio affittatori del quartuccio della carne.
f. 44. Il 23 dicembre 1590 Faustina Pio moglie di Giovan Girolamo Barattuccio, nella casa in S. Pietro in Acquaro, testamento lascia al figlio Giovan Alfonso Barattuccio.

Notaio Giovan Camillo de Bonis, 1457, a. 1592-93.

f. 70. Il 9 ottobre 1593 Francesco e Nicola Garzone de pertinentia Roccemonfine fratelli ex una e Ottavio de giglio UID, figlio di Giovan Luigi. I fratelli hanno una terra campestre in territorio caleno ubi dicitur ad Saone di moggia 22 che frutta circa 50 e più ducati l'anno, hanno un censo per annui ducati 10 meno un tarì per un capitale di 100 ducati.
f. 93v. il 5 settembre 1594 in Pietravairano Cesare Vertolini de terra Caianelli erario e percettore del principe di Conca ex una e Giovan Battista de Covello alias de Salvatore de terra Marzani. Cesare fitta hosteria seu taberna della terra di Caianello cum eiusque domibus, furnum, et terris prope eam per anni due a 555 ducati l'anno.
f. 102. Il 17 settembre 1594 Camilla vedova del quondam Joanni della Preta di Versano vende al chierico Ettore Martino des Carles una casa in Versano per 12 ducati.
f. 184v. il 12 luglio 1595 Andrea de Zucca e Porzia Magno eius uxoris tutrice di Girolamo de lo vecchio ex una e suetonio Sacco che è creditore di girolamo del vecchio. Si elencano i beni sui quali si accende un censo di 140 ducati di capitale per annui tarì 14 e grani 1. Una casa in parrocchia di S. Marco juxta bona quondam Prospero de lo Vecchio, una terra dove si dice alle vertogna di moggia 4 di queste la metà è di Girolamo, questi beni fruttano circa 14 ducati e mezzo l'anno.

Notaio Alfonso Ragiuni, 1362, a. 1596.

f. 4. Il 18 gennaio 1596. Ettore e il chierico Annibale Cipresso figli legittimi del quondam augusto cipresso dicono che a loro spetta lo jus luendi et reemendi di alcune terre che negli anni passati furono vendute a suetonio Sacco dal loro padre, le terre si trovano a Cavalorda, juxta eorum fines, lo strumento fu fatto dal notaio Antonio Grande e vi era in vigore il patto retrovendendi fatto da Suetonio a loro padre, donano ora a Pietro de Lucia di Napoli questo loro diritto.
f. 86. Il 29 luglio 1596 Galizia Pio vedova del quondam Giovan Tommaso Forcellato ex una e Clemente Mollo tutore degli eredi di Giovan Clemente Forcellato. Galizia ha una terra campestre in Calvi alla padula che rende circa 40 ducati l'anno, su questa terra si chiede un prestito di 100 ducati a 8 ducati l'anno.
f. 93v. il 12 agosto 1596 Luigi Santoparo e Scipione Succivo, Luigi ha una terra campestre e seminatoria in territorio di Carinola di moggia 10 loco ad Sagone, juxta bona ecclesie Casali Limate, juxta Savonem, juxta bona Benedetto Terracina di Sessa che rende 40 ducati, prestito quandocumque di 200 ducati per ducati 18 l'anno al 9% a Scipione.
f. 101. Il 31 agosto 1596 Paolo dello Vecchio, tutore di Giovanni e Maria dello Vecchio figli del quondam Berardino del Vecchio da una parte e Francesco Toraldo. Paolo cede integrum stileum artis tanatorie dicti quondam Berardini, cioè si vende la stigliatura del negozio di Berardino che faceva il mestiere di coiraro, i mobili sono una cascia grande, uno labello tribus bancijs et aliis rebus ad artem predictam destinatas et necessarias, il tutto per 25 ducati.
Il tannator o tanator secondo il Glossarium del du Cange indica qui coria subigit praeparatque, cioè chi lavora il cuoio. La famiglia Del Vecchio di origine ebraica, poi convertita nel periodo angioino probabilmente, in qualche suo ramo ha conservato le tradizionali arti che ha esercitato nei tempi antichi, cioè quelle di macelleria e conseguente scuoiatura delle pelli del bestiame. Oltre alle solite arti tintorie, legate al commercio dei panni vecchi, anche dei panni morticini, appartenuti ai morti e della medicina, soprattutto. La macelleria serviva per assicurare a loro stessi la uccisione con dissanguamento della bestia, mediante scannagione, secondo il rituale ebraico, tra l'altro noj dissimile dalla tecnica halal mussulmana.
f. 110. Il 24 settembre 1596 ratificatio p. Nicola Maria Sanfelice, atto per Tansillo.
f. 137. Il 22 novembre 1596 Alessandro de Renzis tutore dei figli del quondam Giovan Angelo de Renzis suo fratello nec non di Antonio Sebastiano de Renzis altro fratello in causa vertente in Sacro Regio Consiglio inter ipsos fratres e Ferdinando Montaquila, nomina procuratore.

Notaio Alfonso Ragiuni, 1363, a. 1597.

f. 50. Il 19 luglio 1597 Agostino Balasco marito di Ippolita Jannazzo per la dote.
f. 59. Il 4 agosto 1597 Giovan Vincenzo de Monte e notaio Nicola Maria Sanfelice e Vincenzo Larco governatori dell'Annunziata, per un prestito a Giovan Angelo della Tovagliola.
f. 123. Il 6 novembre 1597 Orazio de Garamo e Antonio de Renzis che agisce anche per Alessandro e per i figli del quondam Giovan Angelo de Renzis, per legato fatto dal quondam Sebastiano de Renzis in testamento rogato dal notaio Marco Cerqua di Teano, viene a conventione con Orazio il quale promette nel termine di 3 mesi a cominciare dal presente mese dal qual tempo haveno fatto partire il lavoro dar principio all'opere infrascritte; una cona lavorata de ligname buono et bene intagliato nella cappella di essi De Renzis dentro la Ven. ecclesia dell'Annunziata di Teano de quella altezza et larghezza conforme alla proportione del luoco et in quella pengerce la Natività di N. S. con tutte le figure necessarie con colori fini ad oglio ben pinte et ben facte coli cornicjuni et colonne intagliate tutte in oro con frasi necessarie ita che la cona pitta habbia da essere ben fatta et ben lavorata ad giuditio et magistero dell'experti nell'arte pittoria ita che sia tale che detti de Renzis si per la cona come per altri che potrà occorrere in accomodationi et ornamento della predetta cappella habiano da spendere la somma de cento ducati conforme allo legato fatto per detto quondam Sebastiano loro fratello in detto suo testamento, quale cona facta che serrà se habbia da apprezzare per dui conosciuti amici pittori experti da eligernose per esse parti contrahenti et con for. ad quello che p. detti doi apprezzatori se apprezzerà et dechiarerà se debia facere il pagamento di detta cona sincome esso Antonio per proprio nomine promette, in parte de lo prezzo di detta cona ne have ora 25 ducati.
f. 128. Il 18 novembre 1597 Gaspare Mandavillano, il chierico Paolo Borrello, il chierico Giovanni de Renzo ex una e Desiato Nazzaro e Orazio de Jodece economi della cappella di S. Reparata atanatorum et calceolorum, cioè dei lavoratori del cuoio e dei calzolai.

Notaio Alfonso Ragiuni, 1364, a. 1598.

f. 52v. il 6 febbraio 1598 Pompeo Magno procuratore di Vittoria Barattucci de Napoli per il fitto di alcune terre a S. Donato.

Notaio Nicola Maria Sanfelice, 1050, a. 1598.

f. 84. L'8 aprile 1598 testamento di Scipione Martino des Carles, eredi Fabrizio Martino suo figlio per metà e l'altra metà a Virgilia, Giuditta, e Lucrezia sue nipoti figlie del quondam Nicola suo figlio, eccetto alcuni piccoli legati come 6 ducati per una povera che si marita, e 2 tomoli di grano ai poveri da valere in perpetuo.
f. 305. L'8 luglio testamento di Giovan Loisi de Giglio. Eredi sono Silvestro e Giovan Battista suoi figli legittimi ai quali va anche il feudo sito in territorio della torre di Francolise sub vocabulo de madama franca alias delli deludi eccetto il burgensatico qual compare dalli pantuliani. Il figlio Silvestro ha sposato Giovanna de Renzis.

(fine VI parte)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 7 Settembre)