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Spigolature di storia teanese (IV parte)

 
Credo di far cosa utile riportando tutta una serie di appunti, estratti dai Protocolli dei notai conservati all'Archivio di Stato. Appunti che non ho utilizzato per qualche articolo, ma che comunque costituiscono una fonte interessante per i cultori di storia locale.

 

Notaio Francesco Ciocco, 1104, a. 1575-76.

Il notaio roga in Carinola ma la storia di Sessa, Carinola, Teano e Mondragone è la stessa storia, le famiglie sono spesso imparentate tra loro, le intersecazioni sono profonde e non si può prescindere dalla conoscenza reciproca se si vuole avere una visione più ampia dei problemi. In genere le grandi famiglie della nobiltà possiedono terreni nel territorio di Carinola, per lo più esente dalla malaria, terre ricche e fertili, che vedono aziende agricole sia a coltivazione granaria che di allevamento di bufale e animali vaccini.

f. 9. Il 21 settembre 1575. Selvaggio de Lorenzo e Nicola Antonio Candace eletti della villa di Casanova e Giovanni Ferrara e Antonio Papino eletti del terziere di Falciano nominano un procuratore nella persona di Giovanni Cirelli di Casanova.
f. 11. Il 30 settembre. 1575. Angelillo Bongiovanni della villa di Nocelleto a richiesta fatta da Fabio Grimaldi marito di Vittoria Gargana utile signora del feudo de cierro de Rocca romana figlia ed erede del quondam Scipione Gargano olim domini dicti feudi. Si opera una ricognizione per un terreno in Nocelleto a S. Pietro con l'obbligo di grani 12 e mezzo da pagare alla festa di S. Maria in agosto.
f. 16. Il 30 settembre ricognizione per lo stesso feudo per un terreno nella villa di casale a perdita seu cerquella concesso a nob. Melchiorre capitano di Conca per mezzo cappone e 6 grani alla metà di agosto.
f. 19. Il 5 ottobre 1575 Girolamo de Asprello di Sessa utile signore del feudo del sexto e Domenico Toscano di Falciano vende un terreno di 1 moggio circa in actibus ville Falciani ubi dicitur alla valle col peso di 1 tornese ad agosto al prezzo di 60 ducati.
f. 35. Il 26 ottobre 1575 i sindaci di Carinola Marcello de Biasio, Nicola Martullo e Antonio Fabrizio Pastore, fittano la gabella del quartuccio della carne a Silvio Mauri e Domenico di Theo.
f. 79v. il 4 gennaio 1576 Federico Terracina dottore di ambedue le leggi, figlio ed erede del quondam Leone Terracina e Giovan Battista Taffuri di Casale che per l'annuo reddito di 1 ducato ebbe un terreno sito a li arboscielli di 4 moggia, l'atto fu fatto al tempo di Leone suo padre nel settembre 1557 per notar Alfonso Sabucco. Un prestito quandocumque prevedeva da un parte l'esibizione di una garanzia, un terreno una casa, e il prestito viene concesso sulla scorta del reddito di questo bene, si paga una quota in genere del 9 per cento annuo fino a che non si restituisce il capitale intero.
f. 83. Il 9 gennaio Ferdinando de Oliverio de Gaieta procuratore di Beatrice Guastaferro e Giovan Tommaso e Giovan Nicola Martullo de villa S. Donato, per una masseria in S. Donato ubi dicitur alla masseria di S. Donato di Beatrice di moggia 70 e un'altra terra di 3 moggia, fittata per anni 4 e inoltre una soccida di animali, una bacca grassa con uno vitello di otto mesi e una bacca di 3 anni.

Idem notaio Francesco Ciocco, 1105, a. 1576-78.

f. 14. Il 3 novembre 1576 Giovan Tommaso Guastaferro per parte anche di Giovan Vincenzo suo fratello e Stefano Lulio di Carinola che è debitore di 100 ducati.
f. 23. Il 14 novembre Giovan Maria Martino di Teano governatore di Carinola concede a Mattia di Carlo di Pizzone un terreno di 24 moggia a gallo in capo per 20 tomoli di grano e un porco ogni anno.
f. 28. Il 4 gennaio 1577 Girolamo de Aschettino de terra Lauri procuratore di Vittoria Vertundo moglie di Giovanni. Vittoria presenta una procura scritta dal notaio Antonio de Vincenzo di Lauro nel 1576, dopo la morte di Filippo Vertundo fratello di Vittoria a lei resta una terra a la corte grande di moggia 3, un'altra a lo pantano e proprio allo capo del feudo di Giovanni di Pontecorvo di moggia 1, juxta quamdam cappellam seu imaginem per quam divisa est dicta terra da quella metà di Giacomo Antonio de Santulo, altra terra alla masseria de lo molinello di moggia 25 cum ripa castanearum silvestris, altra terra a s.ta Albina di moggia 20 juxta bona Federici Terracina, una casa palaziata diruta con corte sita in Caleno in parrocchia S.ti Marci e ora ne prende possesso.
Il piccolo e antico feudo detto di Giovanni Pontecorvo si trova nel territorio di Carinola. La famiglia Vertundo dunque proviene da Lauro in provincia di Avellino. Nel 1581 un canonico di cognome Vertunno fa part del Capitolo della cattedrale di Sessa.
f. 69. Il 10 aprile 1577. Antonio Perrotta di Camigliano habitator in Nocelleto e Silvestro Forte di Scarisciano. Antonio conviene per una terra in actibus turris Francolisis ubi dicitur ad Casalongo juxta bona domini Cesaris Martini di Theano per ducati 5 reddititio al feudo di Cesare Martini.
f. 81. Il 2 maggio 1577 Giovanni della Congia ispano e Loisia Marsilia sua moglie una terra in territorio caleno parum longe a dicta civitate ubi dicitur a lo pantano et proprie a lo capo de lo feudo di Giovanni Pontecorvo di moggia 1, juxta bona feudalia di Giacomo Antonio de Santulo, un'altra in Falciano allo casale di moggia 20, un'altra a lo ciaurro di moggia 34, altro di moggia 5 ad arbosciello, uno di moggia 14 alo cerquello, tutte del feudo che fu di Domenico Vertundo di Napoli alla presenza anche del governatore Giovanni Maria Martini commissario deputato p. S. R. C. nella lite tra Loisia Marsilia e Giovanni di Capua coniugi e Filippo Vertundo e p. la Vittoria sua sorella, Filippo Vertundo doveva dare 1000 ducati. Giovanni Maria Martini prende possesso.
f. 171. Il 20 gennaio 1577 Porzia de Santulo vedova di Annibale di Leone di Marzano, suo fratello Jacobo Antonio Santulo di Carinola dice di aver avere 100 ducati da Stefano Policastro di Marzano e dagli eredi di Annibale di Leone.
f. 187. Il 19 febbraio 1578. In Nocelleto Paduano Perrotta di Camigliano vende a Orazio Petteruti di Roccamonfina una terra arbustata con quercia e castagne in Francolise allo toriello juxta savonem juxta locum dictum lo bagnatiello condizionato allo feudo degli Abenavoli o dello budetto che possiede Giovanni Girolamo Gargano de Aversa con reddito annuo di 12grani e mezzo e riceve 40 ducati.
f. 189. Il 25 febbraio 1578 Giovan Girolamo Ricca de Caleno affittatore omnium introytum feudi delli pagani per 10 carlini vende a Venanzio Pagano una casa in parrocchia di S. Marco in via seu strictola delle mura de dicta città.
f. 196. Il 9 aprile Giovan Girolamo Ricca per parte di Giulio Caracciolo di Napoli affitta tramite Marco Rossello suo procuratore il feudo detto delli pagani.
f. 205. Il 10 maggio in Gaeta. Giovan Tommaso, Giovanni Berardino e Giovan Francesco Guastaferro che agiscono anche per Berardino Guastaferro arciprete della cattedrale di Gaeta e delle sorelle Giulia e Porzia suore in S. Maria Maddalena di Napoli, sono debitori di 300 ducati a Ettore di Capua come cessionario di Guastaferri di Capua vendono un viridario in territorio caleno ad Anzano.

Notaio Nicola Maria Sanfelice, 1042, a. 1577.

Il 14 gennaio 1577 Giulio Galluccio e Oliverio de Grimis sindaci nominano un procuratore.
f. 112. Il 12 settembre 1577 Giovan Francesco Galluccio de Neapoli ex una et Giulio Galluccio e Andrea de Monte sua moglie cessionaria della quondam Camilla Galeota come da publico instrumento fatto per notaio Antonio Grande. Le parti asseriscono che negli anni passati per il matrimonio di Camilla Galeota e il quondam Flaminio Galluccio furono consegnate le doti, poi morto Flaminio, Camilla rimase creditrice di ducati 1200, ottenne sentenza, poi cedette i suoi diritti a sua figlia Andrea e al genero Giulio. Ora si viene a transazione, Giovan Francesco ne paga la metà e l'altra metà con un censo, dice di avere in feudo la terza parte di Tora.
f. 173. Il 25 ottobre testamento di Vittoria Gattola moglie di Prospero Galluccio, lascia erede Giovanni Antonio, Fabrizio, Giovan Girolamo e Giulio hoc die natus et nondum baptizatus. Testamento in articulo mortis, parto difficile, emorragia conseguente, il notaio registra le ultime volontà.

Notaio Annibale Ciocchi, 1179, a. 1578.

f. 17. Giovan Domenico de Theo de Neapoli affittatore medietate feudi Joanni Pontecorvo. Francesco Jannnetta de villa Faslciani ha una casa con corte in Falciano alli jacovijani.
f. 23. Il 22 ottobre 1578 Giovan Domenico Theo concede una casa in Casanova alli carani a Secondo di Lauro ville Casanove.
f. 29. Il 10 novembre Giovan Vincenzo Guastaferro utilis dominus feudi de li stipiti recognitio di un terreno di 1 moggio da Giovan Baptista Fusco di Casanova per mezzo cappone a natale.
f. 63. Il 6 maggio 1579, Giulio de Fiore e Giovanni fratelli di Casanova che rappresentano anche l'altro fratello Baldassarre vendettero a Giovan Domenico de Theo un terreno di 7 moggia in territorio caleno dove si dice alla strata, juxta bona Trinitatis di Sessa, bona Giovan Girolamo de Asprello, bona del dottor di leggi Giovan Girolamo Florimonte.

Notaio Giovan Lorenzo Mandavillano, 1131, a. 1577.

f. 30. L'11 gennaio 1577, Giovanni Barattuccio de Aversa incola Theani, prende accordi con mastro Pietro Todisco de villa Falciani per fare fabricare una casa de doi membri socto et sopra a lo molino de esso messere Joanni in territorio di Carinola vulgariter a lo molino de lo lago e a fianco fare un gallinaro, fortificare lo pedamento de lo muro delo molino, detta casa debia essere de altezza de vintiquattro palmi, dudici la casa terrena fino all'astraco et dudici altri dall'astraco fino al coprimento. Il prezzo è di 30 ducati di cui ora anticipa 10.
f. 50. Il 29 gennaio 1577 Belisaria Scalaleone tutrice di Giovan Alfonso Martino figlio ed erede del quondam Federico Martino, per un terreno di 3 moggia e 24 passi, per il prezzo di 24 ducati e 24 grani.
f. 70. Il 23 marzo 1577 Nicola Maria Sanfelice di Theano stipula un atto con Alessandro Noce economo di S. Pietro di Teano.
f. 120. Il 30 maggio 1577 Giovan Clemente Mollo afferma che quando viveva ancora Antonio d'Angelo fu chiamato per una terra vendura all'asta a estinzione di candela comperata da lui per 100 ducati e 3 tarì sita ubi dicitur a S. Donato, juxta bona Julii Pio, juxta bona principis de Stigliano. Suo figlio è Giulio Cesare Mollo.
f. 152. Il 27 luglio 1577 Annibale Magno fa una società con Francesco de Giglio e Martino de Gasparre per la gestione di un commercio di merceria e speziera manuale.
f. 178. Il 4 agosto 1577 testamento di Giulio Pio, la moglie è Faustina Morra, erede il figlio Ferdinando Pio, 500 ducati vanno alla figlia Prospera, la moglie resta usufruttuaria.
f. 197. Il 21 agosto 1577 Giovan Francesco Mollo figlio ed erede del quondam Benedetto e di Angela Peres di Napoli vidua. Nel testamento di Benedetto, l'erede Giovan Francesco è anche tutore di Giovan Antonio e Cesare Mollo fratelli di Benedetto et patinos di Giovan Francesco.
f. 201. Il 24 agosto Margarita vedova di Giovanni del Vecchio e Giovan Antonio Perillo per un terreno a varanelli.
f. 202. Il 30 agosto Giovan Camillo e Giovanni Pulsitto eredi del quondam Nicola Antonio Pulsitto agiscono anche per parte di Giovan Battista e Tommaso Pulsitto suoi fratelli ex una e Giovan Clemente Mollo e Francesco Antonio d'Angelo economi e governatori dell'Annunziata per li annui ducati 18 legati da Nicola Antonio per maritaggio di donne povere e altri ducati 12 alla cappella di Nicola Antonio, inoltre Beatrice Cappello loro madre diede altri ducati 10 annui che gli doveva Tiberio Verrillo di Teano, altri ducati 9 dovuti dagli eredi di Antonio Mancino di Caianello e Cesare di Paulo di Casale.
f. 214. Il 3 settembre 1577 Nicola Maria Sanfelice e Giovanni di Daniele sindaci di Teano.
f. 238. Il 28 settembre 1577 Beatrice Macedonio di Napoli ma commorante in Teano vedova del quondam Ferdinando Pio, madre e tutrice ex testamento del quondam Giulio Pio suo suocero e di Giovan Ferdinando e Giulio suoi figli.
Ha casa in parrocchia di S. Nicola del campanile juxta bona Scipione Martino. Inventario bonorum.
f. 260v. atto rogato per Giovanni de Yala africanus e infedele. Importante.
f. 282. Il 30 ottobre Giovan Berardino Magno con Matteuccio e Giorgio de Speranza de castro S.ti Felicis per un orto della cappella di S. Lonardo.
f. 286. Il 20 novembre Alfonso de Carlo de villa Pizzone figlio ed erede del quondam Sigismondo de Carlo, comprò da Scipione Martini una terra a le fosse per instr. di notar Antonio d'Angelo di Treano nel 1500, ora vuole riassumere quell'atto.
f. 302. Il 19 dicembre Antonia de Monte badessa di S. Maria de foris, tra le sorelle si notano Aloisia, Isabella e Aurelia de Monte.

Notaio Giovan Lorenzo Mandavillano, 1132, a. 1580.

f. 2. Il 10 luglio 1561 Jacobo de Gonella riceve 42 ducati per la casa venduta a Colella del Vecchio in parrocchia di S. Cosma.
f. 42. Il 16 gennaio 1580 il notaio su richiesta di Giulia Lanza moglie di Francesco Antonio Barattuccio si reca in casa di questa in parrocchia di S. Giovanni seu S. Nicola del campanile, juxta bona principis Hostiliani, trova Giulia che si sente prossima a morire, lascia erede il marito.
f. 163v. il 6 maggio 1580 Giovan Girolamo Scaglione governatore di Teano.
f. 167. Il 9 maggio 1580 Orazio Zompa di Napoli anche per parte di Bartolomeo Zompa di Teano suo fratello vende ad Antonio Grande de villa Sparanise una terra campestre di 7 moggia in territorio di Calvi et pertinentie S.ti Laurentii ubi dicitur ad palatium.
F, 175. Il 17 maggio 1580, Ottavio Carello di Teano da una parte e Petro Palummo economo e procuratore della cappella della Pietà costruita nell'Annunziata, e Malatesta Capoccio suo coadiutore, si decide di fare pintare una cona ne la cappella da la parte sopra l'altare de detta cappella d'altezza et larghezza come la cona del m. Colantonio Macchario in lo viscovato vicino la sacrestia et pintarla di questo modo: in mezzo de la cona la Pietà cioè la Madonna con lo christo in braccio, sopra lo deo patre et dall'una parte co l'altra l'angelo con l'Annuntiata co lo scabello de bascio l'epitaffio simile ad quello dela cona de decto m. Colantonio conforme a la quale debbia et deve farla et pintarla de colori ed opera fini et d'oro et quando non se faranno de questo modo delo m. Ottavio sia tenuto como ha promesso refarlo a sue spese, lo guardapolvere de la cona promette esso m. Ottavio pintarlo e che debba farse a le spese de Malatesta et Petro ma la cona de ligname et qualunque altra cosa necessaria se debba fare a le spese de esso m. Ottavio. Per le fatiche et factura de detto coma promettono pagarli ducati trenta de li quali ne have ricevuti ora dieci.
f. 226v. il 9 luglio 1580 Vincenzo e Girolamo Nobile e Antonio de Urbano affittatori della bagliva di Teano la subaffittano a Giovan Giacomo de Rivello per 107 ducati.
f. 228v. il 14 luglio 1580 testamento di Giovan Battista de Renzis, in casa del quondam Fabio Magno, erede Antonio e Giovan Domenico de Renzis suoi figli.
f. 240. Il 19 luglio 1580 Aloisia Puccio vedova relicta di Aloisio Tansillo con l'assistenza di Pietro Puccio suo padre presta 200 ducati per annui ducati 18 che furono depositati da Pietro Sirena di Nola in banco publico, nomina il Serena suo procuratore.
f. 272. Il 18 agosto 1580 Giovan Giacomo Barattuccio utile signore degli Infanti, vende un terreno a Cesare Zano sito ubi dicitur a la cugnia seu alla taberna per 60 ducati, redditizia al feudo per 1 ducato l'anno.
f. 422. Il 29 novembre 1580 Giovanni e Camillo Pulsitto eredi del quondam giudice Valentino Pulsitto.
f. 446. Il 15 dicembre Giovan Felice d'Angelo figlio ed erede del quondam giudice Antonio d'Angelo insieme alla sorella Cornelia.

Notaio Nicola Maria Sanfelice, 1043, a. 1581.

f. 43. Il 4 gennaio 1581 Aloisio Pou dice di possedere una terra dove si dice alla fontana de lo ciuppo, juxta bona Capituli, juxta bona de domo Laurenza, un'altra nello stesso loco alla lenza; un'altra nello stesso loco a S.ta Croce, una masseria nello stesso loco a S. Pellegrino juxta rivum e li fitta tutti a Cesare Gattola e Giovan Giacomo Fortino per anni 4 al prezzo di 240 ducati l'anno.
f. 69. Il 26 gennaio 1581 Alfonso Martino procuratore di Ippolita Pantuliano di Capua madre e tutrice di Giulio Lanza utile dominus del feudo vulgariter nuncupato del li vulcani in territorio di Carinola concede assenso all'acquisto fatto da Vincenzo e Angelo Antonio Marra di Caleno di una terra a constandina da Berardino Nardone redditizia al feudo.
f. 69v. il 26 gennaio Isabella de Angelis e Giovan Giacomo Barattuccio suo figlio ex una e Vincenzo de Renzis. Isabella dice di avere ducati 54 sulla gabella del vino della città di Capua per un capitale di ducati 600, poiché devono 100 ducati a Vincenzo gli cedono 10 ducati annui dei 54 di Capua.
f. 172. Il 9 settembre Ettore Martino des Carles procuratore di Aloisio Pou ex una e Minicone Briante de villa Furnolo. Ettore ad extaleum dedit dicto Minicone feudum dicti domini Aloisii situm in territorio Theani ubi dicitur alla fontana dello chiuppo, juxta suos fines excepto sylva magna et quo ad silvam sistentem in quoddam emitatione sit dciti minicone e anno sequenti etc. per lo tomolo de grano buono, e 20 tomoli de orzo per anni sei.
f. 191v. il 26 settembre 1581 Giovanni Battista Malpede e il rev. Achille Pou de Neapoli, Giovan Battista dice di aver un terreno in Caleno loco ad valle varreia di moggia 9 e lo cede ad Achille per un debito che ha di 100 ducati.
f. 193v. Il rev. Achille Pou e Nicola Antonio, Alessandro, Alfonso e Lorenzo Pou suoi nipoti concedono in fitto a Vincenzo Lanno di Sparanise il terreno precedente per anni 4 per tomoli 18 di grano l'anno.
f. 208. Il 6 ottobre 1581 Francesco Martino, Clemente Mollo governatori dell'Annunziata ex una e Girolamo Mollo marito di Quinzia Santoparo che hanno un censo di 22 ducati che paga Gaspare Paulisso imposto sopra alcuni beni stabili, questo censo era dotale della moglie Quinzia e avendo avuto assenso dal vicerè lo cede per 250 ducati.
f. 210. Il 9 ottobre 1581 Giovanni Antonio Ursillis ex una e Scipione de Monte, l'Ursillis possiede una terra arbustata sita ad bagno novo juxta bona del quondam Antonii Zompa, la fitta a Scipione per 4 anni per 20 ducati l'anno.
f. 273. Il 4 novembre Faustina Mirto madre e tutrice di Giulio e Ferdinando Pio erede del quondam Giovan Ferdinando, nomina procuratore.
f. 299. Il 9 novembre Scipione de Monte, Ferdinando d'Angelo sindaci danno l'ufficio di erariato a Giovan Battista de Honufrio.

Notaio Antonio Liberano, 1231, a. 1581-82.

f. 20. Il 24 gennaio 1582 Capuano Cappuccio padre di Antonia la concede a servizio a Marcello Vertunno commorans in civitate Suesse per cinque ducati, dei quali uno lo ha ogni anno e i 4 restanti in beni mobili.
f. 28 il 31 gennaio 1582 in castro civitatis Bartolomeo Zompa procuratore di Giovan Girolamo de Marignano di Aversa.
f. 32v. il 10 febbraio Cesare Manno de Capua affittatore del feudo de li guaimari di Bartolomeo Zompa dà a Giovan Battista de Dionisio di Teano due pezzi di orto per 20 ducati.
f. 75. Il 19 maggio Scipione de Monte e Ferdinando d'Angelo sindaci in caupona in platea civitatis que est domorum heredum quondam Bartolomeo Martini, nella taberna è presente Giovan Vincenzo de l'abbadessa commissario deputato del duca Giulio Cesare Monfort, per una requisizione.
f. 18. Il 4 agosto 1582 Francesco Martone di Valogno, casale di Sessa, e Prospero Galluccio di Teano utile signore del feudo del Siniscalco in territorio di Carinola. Francesco dice di aver comperato da Silvio Monarca una terra di 3-4 moggia in territorio di Carinola ubi dicitur a S. Jacobo de la Sala redditizia al feudo de lo siniscalco per un cappone e una gallina a Natale.
f. 120. Il 25 settembre 1582 il chierico Francesco Forcellato e Jacobo Martuccio di Partignano pertinenze di Capua, per una società di animali vaccini per tre anni.
f. 123. Il 29 settembre 1582 Francesco Forcellato concede a laborantias a Prospero Pepe di Versano una terra a pollarini.

(fine IV parte)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 5 Luglio)