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Le Annunziate e i loro beni

 
Nel corso del convegno «Le Annunziate e i loro beni», del 25 ottobre scorso, uno dei relatori, il nostro collaboratore dott. Giampiero Di Marco (il secondo da sinistra nella foto), instancabile ricercatore di materiali storici di archivio, ha portato un contributo alla maggiore conoscenza dell'importante istituzione dell'Annunziata di Teano. Di seguito ne riportiamo il testo.
 
Un momento della conferenza del 25 ottobre 2015 (foto di Mimmo Feola)
 

Buonasera, innanzitutto.

Sono stato felicemente sorpreso e gradevolmente ho accettato l'invito che mi è stato fatto, anche perché, come saprete, penso tutti, il mio legame con la Città di Teano è antico. Ho lavorato diciassette anni, in questo ospedale, ex ospedale, anche se per me è sempre l'ospedale; allora credo che funzionasse abbastanza bene, con Claudio, ma anche con tutti quelli che sono andati via, perduti, da Carmine Razzino, a Nicola Papa, al dottore Fumo, a quell'ambiente che c'era in quel periodo, era un ambiente in cui si è lavorato allegramente ed anche relativamente per bene.
Veniamo allo scopo di questa riunione. Naturalmente, l'occasione è il restauro di questo codice superstite dell'Annunziata. Io non ricordo se l'avevo visto ma da assiduo frequentatore dell'Archivio Storico Municipale di Teano che, posso testimoniare, negli anni passati era aperto e funzionante, e questo per uno come me che ha fatto per venti anni l'amministratore a Sessa e non è stato capace di realizzare l'Archivio Storico Comunale, che ancora non esiste, è particolarmente poco onorevole. È ricchissimo questo Archivio di Sessa di materiale che però adesso è abbandonato in quella chiesa dell'Assunta che sta vicino al campo sportivo, chiusa da venti anni. Chissà se ancora è possibile recuperare nonostante, magari, l'opera di un Niola, le carte che stanno lì dentro. Sessa purtroppo sta in mano ai barbari e lo è stata per tanto tempo. Perché, Sessa, nonostante la sua opulenza, più volte manifestata, magari a voce, però non si è saputa dotare né di una biblioteca né di un museo né di un archivio storico. Questa secondo me è una della cose più terribili che vanno a colpa di tutti i Sindaci che ho conosciuto. Anche Sindaci che esercitavano la nobile professione del professore: da Fernando Tommasino a Michele Patrone fino a Elio Meschinelli; tutte persone impegnate che però non hanno mai voluto affrontare questi problemi, forse ritenendoli poco importanti. Allora trovarmi qui, anche in questa struttura che quasi ho visto nascere poco per volta, ero amico di Gabriella Gasperetti, allora Soprintedente, quando ancora il museo era agli inizi. Tutto questo che si è realizzato è come se fosse parte della mia vita, in un certo senso.
Quindi, questa opera, questo volume che è sopravvissuto alla temperie del tempo, valeva la pena di spenderci una cifra. Sono contento delle parole del Sindaco, perché dimostrano che c’è ancora qualcuno che non ha interesse a mettersi soltanto i soldini in tasca e che fa politica per il bene della Città e non soltanto per il bene proprio e dei propri familiari, per cui spero che l’aver recuperato questo codice possa essere di auspicio per il recupero di qualche altro volume.
Questo codice appartiene a quello che doveva essere l'archivio dell'Annunziata di Teano che, naturalmente, stava nei pressi della odierna chiesa dell'Annunziata, e però, ha subito, in un certo senso, i danni della seconda guerra mondiale come è capitato in gran parte del sud e sicuramente gran parte delle carte che dovevano starci sono andate perdute in quell'occasione.
Questo codice probabilmente però si era salvato prima, perché è già stato descritto da Giacomo Cipriano in un libro che è dell'inizio del Novecento e lui già dice che stava presso il Comune. Non so l'evoluzione, come ci sia andato a finire, ma l'importante è che si è salvato e sta lì a testimoniare la presenza di un'istituzione come quella dell'Annunziata di cui la Storia lentamente si va interessando e anche con una certa importanza. Da poco è uscito un volume di un ricercatore sulle Annunziate del Regno di Napoli. E lui è venuto pure qui a Teano, lo dice, che è venuto anche all'Archivio Storico di Teano, quindi cita il codice che ha visto.

L'Annunziata
Purtroppo, per quanto riguarda le vicende degli storici cittadini di Teano da una parte dobbiamo lamentare l'assenza di persone che si sono interessate di un determinato periodo. A Teano abbondano gli storici di storia antica, esperti di storia antica o al massimo dell'alto medioevo, quando si tratta di Erchemperto, Longobardi, tutti sono grandi esperti, invece il basso medioevo, comunque di quella parte di medioevo che è medioevo ma è un medioevo più vicino a noi, che comincia dagli Angioini fino alla fine del periodo aragonese, quello è un periodo totalmente scoperto e purtroppo Teano non ha neanche avuto la fortuna di avere degli storici dell'epoca, o cronisti. Per esempio Sessa ha avuto il canonico Fuscolillo di cui si è conservato un grosso volume di notizie che copre quasi tutto il cinquecento e parte della metà del quattrocento, e il Chronicon Suessano che arriva fino a metà del trecento per cui bene o male si conoscono alcune vicende. Per Teano purtroppo non si ha notizia se non di pochissimi sprazzi di tutto questo grande periodo, per cui approfondirne la storia è particolarmente importante e difficile. Io suggerirei al Sindaco di mettere un premio di 500 €, un premio diciamo elogiativo, per un ricercatore che voglia in qualche modo approfondire con una tesi di ricerca questo periodo molto importante perché, io penso che nonostante tutto, anche se molto resta da indagare, però ci sono ancora archivi e fondi al di là di quello che si è perso che resistono ancora. È vero! L'archivio antico di Napoli è andato perduto per un soldato tedesco che ha incendiato questa parte di archivio, il più nobile, che era stata ricoverata a San Paolo Belsito, presso Nola, mentre nonostante i cento bombardamenti di Napoli l'archivio storico dei SS. Severino e Sossio, che non è stato bombardato; per cui come vedete quando l'uomo in un certo modo cerca di porre riparo alle cose fa più danni di quanti ne fa la guerra. Se avessero lasciato le cose dove stavano probabilmente avremmo avuto ancora oggi i registri angioini che sono andati perduti e tutto il resto. Però la stessa cosa è accaduta a Cassino. Perché un'altra grande mancanza di Teano è quella dei notai; nonostante che ci siano una serie di notai a Caserta però non sono tanti quanti per esempio ne ha Sessa o altri Comuni e comunque i notai del cinquecento di Teano sono estremamente limitati come numero di protocolli. Perché? Perché anche lì si era pensato prima della guerra di fare un archivio storico notarile a Cassino… Chissà perché a Cassino… Cassino è stata completamente distrutta dalla guerra, è andato perso tutto, abbiamo tutta la parte di documenti che sono stati persi lì, che se per noi, per Sessa, per Teano, per Carinola, sono ferite limitate, per tutta la parte che sta al di là del Garigliano è una ferita assolutamente irrecuperabile perché loro non hanno niente, neanche i volumi dell'anagrafe murattiana, che sta in tutti i nostri Comuni, a Sessa, a Teano, i volumi dell'anagrafe che cominciano nel 1810, in tutti i Comuni della sponda destra del Garigliano, non esistono da nessuna parte.
Probabilmente, per fortuna che si è aperto l'Archivio Diocesano di Teano, io l'ho frequentato in altri tempi, ho avuto modo di entrarci ma adesso è stato aperto e quindi è probabile che, io non lo so, non ne sono certo ma di sicuro pergamene nell'archivio diocesano ci debbono stare e lo studio di queste pergamene sarebbe opportuno farlo, poiché ci possono essere documenti, atti notarili che possono risolvere i problemi che poi andrò ad illustrare per quanto riguarda l'Annunziata.
Il primo mistero di questa Annunziata di Teano è l'anno di fondazione. Quando è stata fondata? Nessuno storico si è mai interessato di dire una parola. Abbiamo un termine post quem che sicuramente possiamo fissare nel 1318 perché l'Annunziata di Napoli inizia nel 1318 per volere di Sancha d'Aragona, Sancha di Maiorca che era sposa, seconda sposa, la preferita perché la seconda, probabilmente, di Roberto d'Angiò, che era molto pia, e che dopo la morte del marito si chiuse in convento, è morta in un convento di suore francescane a Napoli.
Ma Sancha d'Aragona con questa zona ha molto a che vedere, perché nel 1309 Roberto quando sposa Sancha d'Aragona le dà in dote la città di Sessa per cui a Sessa, per Sanhia d'Aragona, noi abbiamo la strada che sta sotto il Duomo che è una strada del Quattrocento e si chiama Via Spine. È una strada che risale appunto a quell'epoca, a Sancha d'Aragona, perché Sancha d'Aragona è quella che ha voluto la creazione a Napoli della Confraternita della Spina Corona di Gesù che è allocata nella chiesa di S. Maria dell'Incoronata a Napoli, chiesa magnifica che sta nei pressi di Piazza Municipio e questa strada della Spina Corona è appunto un ricordo di questo eventuale collegamento tra Sancha e Sessa.
Quindi l'Annunziata di Teano nasce sicuramente dopo il 1318 e il termine ante quem è sicuramente prima del 1502. Perché? Perché nel 1502 abbiamo la testimonianza scritta su una iscrizione che sta sul campanile dell'Annunziata, che recita appunto, che questo campanile fu fondato nel 1502 essendo sindaci Giovanni Galeota, Vincenzo Principe, Ladislao Sanfelice e i procuratori invece dell'Annunziata erano Francesco Barattucci, Antonio Iodecone, Andreano Martino. In questo periodo, nel 1502, il ducato di Sessa che comprendeva anche Teano, per varie vicende era andato a finire nelle mani di Giovanni Borgia, il fratello del Valentino, duca di Candia! Però… Mi premesottolineare… Duca di Candia non è Candia, che sarebbe Creta. Giovanni Borgia era duca di Gand, delle Fiandre e non ha niente a che vedere con Candia, però non è che debba venire io dopo duecento anni a dirlo e tra l'altro, la cosa importante che testimonia quella iscrizione è che è Principe di Teano.
Che significa questo? Significa che il Ducato di Sessa che comprendeva tutte le terre dei Marzano, dopo che era stato sconfitto, tolto di mezzo, il Marzano, il Ducato passa in Demanio, dal 1464 fino al 1492 – 95 viene amministrato dai funzionari del Re, non viene infeudato e qui abbiamo una serie di amministratori, in particolar Giocanni Pou e Giovanni de Conquestis,  che abitavano anche qua a Teano. Poi nel 1495 quando Carlo VIII scende per prendere il Regno di Napoli concede questo Ducato di Sessa al suo comandante in capo dell'esercito Gilberto di Montpensier facendone un arciducato. Già questo è importante perché è l'unico arciducato di tutta l'Italia meridionale. Poi dopo poco tempo, due o tre anni, questo arciducato passa nelle mani di nuovo del Re di Napoli Federico III e Federico III lo concede a chi? A Giovanni Borgia, però con il titolo di principe. Nessuno ha mai parlato di principe di Teano. Qua si parla del Principato di Teano quando viene Caetani ma questo era principato già nel 1502, testimoniato appunto da quella iscrizione che sta sul campanile.
Quindi abbiamo questa forbice tra il 1318 e il 1502. Adesso vediamo come possiamo restringere questa forbice e dare una datazione più o meno approssimata che può essere la fondazione della Annunziata di Teano. Intanto, una piccola notazione: tra i sindaci della Città di Teano è citato un Vincenzo de Principe. Questo Vincenzo de Principe porta un cognome che in pratica esiste per un paio di generazioni. Una famiglia che non ha un passato e che non avrà neanche un futuro perché finisce molto presto. Però una donna di questa famiglia sposa stranamente un Vincenzo de Renzis che viene come nipote del Vescovo di Teano Fortiguerri e sposa nel 1460 una Carla Principe, mentre nel 1548 abbiamo notizia di un feudo che si chiama di Cammarino che è feudo di Teano che è intestato a Giovan Cesare Magno di Teano che ha sposato la figlia di Vincenzo Principe. Quindi, come vedete, questa famiglia per tutta una serie di cose intrattiene delle relazioni molto importanti con famiglie nobili e danarose. Però, l'ipotesi mia è che il capostipite di questo de Principe sia un erede illegittimo del principe Marino di Marzano, Marino di Marzano, a volte io dico che Carinola ha ballato una sola estate, nonostante quello che pensano i carinolesi. Carinola è la Pompei del Quattrocento, nel senso che è una città che non ha né un passato e né un futuro ma vive per una cinquantina di anni nella prima metà del Quattrocento in una fase splendida di ricchezza e di sontuosità. A che è dovuto questo? È dovuto al fatto che Marino Marzano figlio del Duca di Sessa Giovanni Antonio  Marzano, duca, ma Marino è principe perché Marino è figlio di Covella Ruffo di Calabria che era principessa per cui ha trasmesso al figlio il titolo di principe e quindi da principe dice: come tu sei mio padre e sei duca io sono principe sono più importante di te per cui faccio corte per fatti miei a Carinola e non a Sessa e si costruisce una città a sua immagine e somiglianza. Cioè, tutti quei palazzi di gusto catalano che nascono attorno al centro, vicino alla cattedrale e al castello di Carinola sono tutti dovuti e nati in quel periodo specifico cioè in quei trenta – quaranta anni che vanno dalla maggiore età di Marino di Marzano fino alla morte del Giovanni Antonio che avviene nel 1458, tra l'altro, soltanto pochi anni prima della morte per imprigionamento di Marino, perché Marino poi morirà in carcere.
Per cui abbiamo questa situazione che questa istituzione dell'Annunziata viene fatta sicuramente in una data attorno alla fine del trecento. Pezzullo, uno storico teanese, a proposito dell'Annunziata dice più volte “cadde e risorse e la chiesa è stata rifatta dopo il 1620 nel 1733 fu lesionata dal terremoto” come sempre accade nel meridione d'Italia, sono i terremoti che fanno la storia dell'architettura e dell'urbanistica, più che altro perché costringono le amministrazioni ad ammodernare o a cambiare l'assetto urbanistico delle città. La nuova Annunziata del Settecento che viene fatta su disegno di Vaccaro ma la nuova Annunziata, questa che conosciamo adesso non è quella originaria, non sappiamo assolutamente come era fatta quella originaria.

Cosa è l'Annunziata
L'Annunziata è un po' in tutti i paesi, a Sessa, soprattutto, questo lo posso testimoniare, anche a Teano, in tutti i paesi… L'Annunziata è un'istituzione a cui il popolo è legatissimo, perché io lo dico per mie ricerche personali, poiché a Sessa nell'Ottocento ci stavano reggimenti di soldati che stazionavano nella piana del Garigliano, ci stava un accampamento molto importante di soldati… e a Sessa ci stavano una cinquantina di bettole più o meno decenti, e voi sapete benissimo che il corteggio dei militari è fatto da prostitute, donne di malaffare, banditi, giocatori di carte, arruffapopolo, … insomma tutta una serie di cose … per cui l'Annunziata di Sessa in quegli anni aveva 300 esposti ogni anno …  una cosa allucinante … con tutto quello che poi significava appresso perché 300 esposti significavano 300 baliatici, perché ad ogni bambino di quelli deve essere data una balia, quindi giro di soldi, di interessi composti che noi non è che dobbiamo vedere… cioè dobbiamo vedere queste istituzioni come una grossa fabbrica perché all'interno dell'Annunziata ci stavano interessi vari e diversi che a volte costituivano gran parte dell'economia cittadina. 300 esposti e 300 balie non è uno scherzo. E poi il mendicicomio, cioè la mensa canonica dove i poveri andavano a prendere il brodo con il pezzo di pane e poi l'ospedale vero e proprio cioè quello dei poveri dove venivano ricoverati i viandanti e i poveri e poi il brefotrofio cioè l'allevamento, non è che i bambini venissero abbandonati, i bambini venivano allattati e poi quando raggiungevano una garanzia di vita potevano essere dati in affido, perché c'erano famiglie affidatarie come adesso, che naturalmente facevano l'affidamento, qualcuna lo faceva per voto nel senso che faceva il voto … se Nicola guarisce dalla febbre … me piglio nu figlio ra 'Nunziata … oppure non avendo figli propri si crescevano un figlio dell'Annunziata … però in genere le famiglie affidatarie erano affidatarie con un mensile cioè anche quella era una fonte di cespite e in una società in cui i cespiti non ci stavano, tutto era economicamente… e poi ci stava l'educandato femminile, ci stava il conservatorio delle esposte, nel senso che le bambine venivano … a scuola non credo … sicuramente avevano dei sistemi di insegnamento… mestieri … arte e mestieri … che poi venivano accompagnate fino all'età di 18 anni quando, almeno nell'Annunziata di Sessa che era ricchissima e dotava cinquanta ragazze l'anno con una dote di 40 ducati. 40 ducati non era poco perché un maestro elementare guadagnava 60 ducati l'anno il medico diciamo della città, quello che una volta era il condotto guadagnava 100 ducati l'anno, un cavallo costava 40 ducati. La somma di 40 ducati come dote era una somma che permetteva un matrimonio decente. Io molti di questi atti di matrimonio li ho anche letti, li troviamo nei notai e venivano braccianti anche operatori e lavoratori della terra, venivano da Roccamonfina, da Rocca d'Evandro … se pigliavano a figlia ra 'Nunziata … ci sta un bellissimo romanzo di Antonio Ranieri. Antonio Ranieri era l'amico di Leopardi. Amico non nel senso omosessuale, era l'amico … qualcuno ha detto anche questo … io sono molto d'accordo con il film che hanno fatto su Leopardi. Leopardi aveva degli interessi eterosessuali… Però Ranieri è stato molto criticato per questa sua amicizia e per l'ospitalità che ha dato, a Napoli, a Leopardi. Antonio Ranieri ha scritto “Ginevra l'orfana dell'Annunziata” che è un capolavoro della letteratura di genere … però … per chi … io ho avuto la capacità di leggermi tutti i libri di Mastriani … che non è una cosa da poco…  però quei romanzoni erano una cosa che sotto certi aspetti  avevano la funzione dei nostri sequel e delle soap opera televisive.
Allora, l'Annunziata è un'istituzione che fin dall'inizio si interessa di queste cose che abbiamo detto: il ricovero e la cura dei trovatelli, l'ospedale e il mendicicomio.
Se a Napoli la data del 1318 è stata accertata tutte le altre Annunziate vengono tutte dopo. Immediatamente, appena due anni dopo è possibile accertare l'esistenza dell'Annunziata di Sulmona, ma anche quella di Capua e quella di Aversa e nel 1321 quella di Gaeta e tutte queste Annunziate erano tutte quante nate con gli stessi scopi e sono comunque tutte affiliate alla casa madre, nel senso che non è che era un'istituzione che era completamente autonoma, aveva comunque un'affiliazione alla Casa Santa dell'Annunziata che stava a Napoli e molti atti ecco perché dico la ricerca non bisogna mai essere negativi, perché gli atti dell'Annunziata per esempio l'archivio storico dell'Annunziata ci sta, per cui niente è impossibile, è possibile che si possa trovare qualche atto che riferisca della Annunziata di Teano lì, se qualcuno lo va a cercare.
Però l'Annunziata è amministrata da laici cioè nasce dovunque, sia a Napoli che in tutte le altre città del Regno, come volontà del popolo, cioè non è la chiesa e questo la rende in un certo senso un'istituzione molto particolare, cioè non è la chiesa che si interessa… ma è la popolazione. Popolazione che a sue spese costruisce, gestisce e amministra tutte queste istituzioni con i relativi costi… A Maddaloni per esempio nasce nel 1319, a Marcianise nel 1336.
Ancora non ci siamo, però abbiamo già spostato la data nel 1336 e di sicuro prima non c'è. E in questo periodo, attorno alla metà del trecento, qual è la situazione di Sessa e di Teano, perché a Sessa abbiamo sempre una città che è regia nel senso che è demaniale; Teano invece anche se è infeudata sta terminando la dinastia dei De Alneto o D'Aulnay che l'ha avuta dall'inizio del Trecento fino al 1345. I D'Aulnay sono 4 fratelli che vengono con Carlo d'Angiò e poi muoiono uno dopo l'altro perché vengono spediti in varie occasioni in spedizioni contro la Sicilia e come è capitato a tanti che hanno invaso il Regno prendono la malaria e muoiono di malaria, perché tutti questi invasori che ci hanno invaso hanno sempre pensato di essere più intelligenti di noi e qui tu pensa per esempio che nel 1503, la battaglia del Garigliano, gli spagnoli dove tenevano il campo? Nel pantano di Sessa. Per dire… ma non è che i sessani sono andati là a dire guardate che c'è la malaria perché tutti i grandi condottieri non avevano poi la conoscenza dei luoghi per cui correvano rischi che li hanno portati anche ad avere perdite enormi.
Però che succede? Succede che a Teano Margherita che è l'ultima dei D'Aulnay va in sposa a Ludovico Dampierre e poi come secondo marito a Bertrando Del Balzo, quindi la città va a finire nelle mani dei Del Balzo e poi la guerra tra la prima Giovanna e Del Balzo che coinvolge anche Sessa perché contemporaneamente Del Balzo poi era stato anche in grado di avere in feudo Sessa (1362). Comunque, quando finisce questa storia con la sconfitta dei Del Balzo a Teano e l'infeudazione a Marzano di Sessa e anche di Teano, perché Marzano prende anche Teano, perché se a Sessa ci sta Roberto a Teano ci sta Goffredo, la statua che sta nel Comune è la tomba di Goffredo Marzano.
L'Annunziata di Sessa nasce nel 1363 e questo è certo perché io ho ritrovato nell'Archivio diocesano di Sessa la copia riassunta dell'atto di fondazione di cui si aveva notizia tramite uno storico del Settecento ma che però l'atto non c'era, invece l'atto esiste ecco perché dico a volte è possibile ritrovare… Nel 1363 la città fa una convenzione con il vescovo da una parte e con i buoni uffici di Roberto Marzano dall'altra, sono i sindaci che acquistano il palazzo di Giacomo Galluccio, teanese ma anche sessano, perché ci sta un ramo Galluccio a Sessa fin dall'inizio del trecento nel borgo inferiore di Sessa, in pratica più o meno dove sta adesso il liceo, che era il convento agostiniano e lì al posto tra la chiesa e la Banca Massicana, quella là è la zona in cui nasce questo primo ospedale. Che nasce e viene realizzato perché nel 1390 Marzano per favorire la crescita di questo ospedale regala tre feudi in tenimento di Carinola alla chiesa dell'ospedale per farlo funzionare. Questi tre feudi praticamente sono ancora proprietà del Comune di Sessa. Quindi la certezza che nel 1363 l'Annunziata nasce a Sessa, Teano nasce dopo il 1363 ed è quasi contemporanea, secondo me, perché i Marzano comunque erano zio e nipote e l'esempio dell'uno è sicuramente copiato dall'altro. Per cui, come vedete, ci siamo già abbondantemente avvicinati, Poi che succede? Succede che nel 1402 Giacomo Marzano muore e Giovanni Antonio viene messo in carcere da Ladislao e rimarrà in carcere fino al 1413, quando muore Ladislao, poi la sorella di Ladislao, Giovanna II, lo libera e lo reintegra nel 1417.
Ma nel 1417 che succede? Succede che Giovanni Antonio vede che l'ospedale che lui ha voluto è malfunzionante perché la città di Sessa per fatti suoi prima nel 1406 ha comperato il demanio, il  “Pantano” di Sessa, se lo è comprato da Ladislao ed è proprietà sua, del Comune, ma poi inizia la costruzione della nuova Annunziata, quella dove sta adesso l'Annunziata, nel borgo superiore che si trova a metà abbracciata da una parte dal quartiere di Sant'Antonio che è il quartiere dei conciatori di pelle e dei calzolai e dall'altra dal quartiere di San Leo che da sempre è il quartiere dei macellai, due potenti corporazioni che avevano la capacità economica di costruire e finanziare la costruzione dell'Annunziata, tanto è vero che quando nel 1484 Ferrante d'Aragona rinnova una serie di capitoli per Sessa, l'unica cosa che innova in questi capitoli è che a fianco dei quattro amministratori eletti da calzolai e macellai ci siano anche quattro nominati dalla città, per cui arriviamo dunque alla data che presumibilmente vale anche per Teano.
Ma perché ci sta una possibilità che queste date siano vere? Perché nel 1363 esistevano delle altre istituzioni, cioè fino al 1360 sia a Teano che a Sessa esistevano degli altri ospedali per cui dell'Annunziata prima non se ne era avvertita la necessità perché già c'erano delle istituzioni che fungevano da ospedale e quali erano questi ospedali?
Erano a Teano quella che volgarmente viene chiamata la Commenda di S. Paride, che è una istituzione importantissima. La Commenda di S. Paride che è allocata a San Paride fuori le mura è quello che resta dell'ordine Gerosolomitano di San Giovanni Gerosolomitano, i Cavalieri di S. Giovanni, che poi alla fine va nel Sovrano Ordine di Malta, perché i Lazzariti, i Giovanniti e i Cavalieri di Malta nel millecinquecento diventano una cosa sola. Ma l'Ospedale che a Sessa è precedente all'Annunziata, cioè l'Ospedale di S. Giovanni Gerosolomitano detto del borgo che tra l'altro poi quando cambia il nome si chiama S. Tommaso al sobborgo e nella lapide a S. Paride fuori le mura, lapide che è scomparsa, ma di cui il De Monaco ha potuto attestare quanto vi era scritto, tra l'elenco di chiese che erano tributarie di questo S. Paride c'è S. Tommaso al sobborgo di Sessa e c'è anche S. Matteo di Carinola che è l'Annunziata di Carinola di cui pure si ha notizia. Per cui come vedete in pratica l'Annunziata non nasce nei primi anni del trecento perché erano funzionanti delle istituzioni similari: i Giovanniti a Sessa, i Giovanniti a Teano. Però che succede? Succede che a metà del trecento da una parte ci sta una serie di guerre che hanno interessato questa parte di Terra di Lavoro e l'hanno distrutta, dall'altra c'è nel 1348 la peste nera per cui questi due eventi concatenati determinano un profondo decadimento anche di queste strutture. Poco tempo fa è uscito un volume interessantissimo, tratto dall'Archivio storico vaticano, che è l'Inquisitio del 1373 fatta sugli ospedali di S. Giovanni Gerosolomitano e noi abbiamo il testo rapporto che è stato fatto a Sessa il 9 luglio del 1373 in cui si parla dello stato di questo ospedale di S. Giovanni del borgo. In pratica, vi erano i tetti che non funzionavano per cui questa istituzione era andata in discredito. Quella di Teano altrettanto perché erano collegate. Questo rende necessario l'istituzione di un nuovo ospedale ed ecco perché è credibile che anche se non abbiamo l'atto, però è credibile che poco dopo il 1363 nasce anche a Teano con le stesse modalità in cui è nata a Sessa l'istituzione dell'Annunziata. Per cui vedete come, pur partendo dall'assoluta mancanza di elementi però possiamo ridurre la forbice rendendo credibile e attestabile una esistenza della istituzione dell'Annunziata (vado avanti con rapidità).
A Carinola, Carinola ha uno storico a metà dell'ottocento, secondo Gramsci gli storici locali sono i preti e i pazzi, quando non sono i preti e i pazzi ci stanno i notai, per cui questo Menna,  della metà Ottocento, notaio di Carinola, scrive questa storia e afferma, secondo lui, che l'Annunziata di Carinola nasce nel 1400, però fondata dal popolo in unione con il Principe di Stigliano. Ma nel 1400 il Principe di Stigliano sta in mente Dei, perché Carinola viene infeudata ai Carafa, Principi di Stigliano, nel 1552, quindi ha messo insieme due effetti… in un … perché anche lì … purtroppo sono molti gli atti e i documenti perduti. Quando nel 1818 viene fatta … Come a Teano succede che viene abolita Calvi e fatta Diocesi a Teano, la diocesi di Carinola viene a Sessa … per le antipatie che ci hanno sempre caratterizzato negli ultimi venti secoli i cittadini di Casale di Carinola, dove c'era l'archivio della Diocesi di Carinola, per non mandarlo a Sessa gli diedero fuoco. Però è abbastanza sicuro che anche l'annunziata di Carinola sia stata istituita attorno alla fine del Trecento.
Quindi, di sicuro l'Annunziata di Teano nasce attorno alla fine del trecento, tra parentesi, c'è un'altra spia che si può trarre da quel libro restaurato che ci può dire a fortiori  che questo che vado dicendo è credibile. Tra le entrate dell'Annunziata di Teano c'è un particolare diritto sulle banche e sulla fiera di S. Reparata, nel senso che quando si faceva il mercato chi metteva la banca doveva pagare un grano allo spitaliero, cioè a quell'inserviente dell'ospedale, che lo riceveva come parte del suo salario. A Sessa c'è la stessa cosa, nel senso che l'Annunziata di Sessa conservava il tomolo per cui quando si faceva il mercato se tu volevi misurare i grani, i fagioli…e in genere gli aridi, dovevi usare il tomolo dell'Annunziata e pagare un grano a tomolo… Gaeta ha più o meno lo stesso… per quanto riguarda il sale.
Questa uniformità di privilegi è da riportare sicuramente se non a Carlo III, non il Borbone, Carlo III d'Angiò – Durazzo, che sarebbe il padre di Ladislao, che, lui finì in poco tempo, attorno al 1380 andò di nuovo in Ungheria, poi è morto in Ungheria, però lasciò Margherita reggente con Ladislao piccolino che, gli uomini del Buon governo, detti così, gli uomini del buon governo di Napoli, cioè i mariuoli amministratori di Napoli dell'epoca, cacciarono la Regina e Ladislao, che furono costretti a ricoverarsi a Gaeta.
Gaeta è stata sede di Ladislao per più di una quindicina di anni. L'affezione che sia Margherita che Ladislao tenevano per l'Annunziata è testimoniata da tutta una serie di privilegi che partono da Gaeta e che vanno verso le altre Annunziate di Terra di Lavoro. Quindi dico che alla fine possiamo essere tranquilli nel dire che attorno al 1360 – 70 è nata l'Annunziata di Teano, che riceve i privilegio delle banche sulla fine del secolo.

Per finire il volume in se. Il volume è del 1630. In pratica, a parte la bellissima illustrazione che sta all'inizio del codice non so… è una buona mano… del miniatore… e forse dei miniatori si potrebbe fare anche una ricerca perché i miniatori di Napoli erano conosciuti, ci sta… io non sono in grado… ma ci sta chi è in grado di riconoscere anche la mano di chi lo ha fatto quel disegno. All'interno ci stanno elencate le proprietà dell'Annunziata come botteghe, case, i diritti appunto che vengono riscossi e poi i terreni, che già sono di per se interessanti, poi l'altra parte questo codice non è che è finito, la sua vita non è che è terminata nel 1630, quello che è interessante è che questo codice è stato usato almeno fino alla fine del Settecento, perché i fogli bianchi erano riempiti con atti notarili o trascrizioni di atti o comunque ricordi di atti, di prestiti, perché naturalmente l'Annunziata funzionava da banca nel senso che una volta che dopo il 1531 i genovesi a Napoli riuscirono a cacciare gli ebrei mettendosi al loro posto lasciandoci come eredità i Grimaldi… però erano alcune istituzioni appunto che facevano questa opera di prestito, e l'Annunziata faceva anche questo per cui  c'era la necessità di registrare i contratti fatti. Per una tradizione si usava il vecchio codice anche per registrare i nuovi atti nei fogli bianchi e di questo codice che questo andrebbero studiati, sono state riempite in epoche successive da mani diverse con le trascrizioni di notai che vanno dal seicento fino alla fine del settecento. Io mi fermo qui anche per non riuscire noioso e lascio la parola all'amico Niola che è uno dei miei rilegatori, perché ha avuto modo di fare qualche lavoro per i volumi della mia biblioteca e che ho ritrovato stasera con grande piacere…Grazie per l'attenzione.

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 11 Novembre)

L’Annunziata di Teano (foto di Mimmo Feola)
 
Sessa Aurunca - Chiesa dell’Annunziata (foto di Mimmo Feola)
 
Carinola - Chiesa dell’Annunziata (foto di Mimmo Feola)
 
Gaeta - Santuario della SS. Annunziata (foto di Mimmo Feola)