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Echi di furibonde lotte politiche nello spulcio dei Periodici

stampati o editi a Teano (III parte)
 

Vediamo ora La Luce nella sua edizione degli anni 1892-93.
La Luce. Giornale politico, amministrativo. Anno II, n. 2, 15 luglio 1892. Per inserzioni e abbonamenti rivolgersi al signor Pasquale De Sanctis in Teano. L'ufficio di amministrazione e redazione è sito in p.za Municipio, Palazzo Cardente. Sulla sinistra della testata: Guardatevi dai falsi profeti, voi li riconoscerete ai loro frutti. Sulla destra invece una citazione da Virgilio. Venient ad vos in vestimentis hominum sunt autem lupi rapaces. Gerente resp. Salvatore Fiore. Stampato a Caserta, Stabilimento Tipografico Sociale. Alla vigilia della votazione. Sulla sinistra della prima pagina un corsivo. È la quarta volta in un anno che siete chiamati a votare. Per ben tre volte, nel luglio e nel novembre dello scorso anno e nell'aprile di questo, faceste giustizia di coloro che per sette anni mantennero nello sgoverno in ogni ramo l'amministrazione. La novella amministrazione da tre mesi eletta si è messa all'opera al risanamento economico. Il consiglio comunale ha ordinato una severa inchiesta in tutti i rami delle passate gestioni. Non vi fate ingannare e domani accorrete a votare per la lista dei 5 consiglieri uscenti nel passato aprile da voi con solenne plebiscito eletti. Ciello Carmine, Cangiano Antonio, Marseglia Natale, La Prova Antonio e Sacco Tommaso. Sempre in prima La congrega di carità di Teano, a firma di Lucifero. La nuova amministrazione provvedette alla nomina di tre membri nel consiglio di questo ente, in sostituzione di due dimissionari e di un sorteggiato. Si parla del tentativo fatto da Luigi Lonardo, padre di Carmine presidente dell'ente, di costruire alla distanza di 2 metri da un finestrone della chiesa di AGP, e sostituire un tetto. Si diede parere favorevole, anche se il muro oscurava la chiesa, ma la Giunta provinciale non approvò la concessione. In seguito ad un sopralluogo si viene a scoprire che non solo il muro, ma anche due locali sono stati abusivamente costruiti. Si chiese il ripristino dei luoghi. Ma il consiglio della congrega con voto paritario non risolse il problema, il comune inviò gli atti alla giunta provinciale perché provvedesse. In basso un articoletto Canaglie, che accusa il corrispondente teanese dell'Araldo.
La Luce, Anno II, n. 2, 15 luglio 1893. Nel corsivo sulla sinistra Ai lettori, il giornale se la prende con L'Opposizione (il nuovo giornale dei democratici) che ci ammannisce la solita macedonia pseudo democratica, condendola di tutte le contumelie, di tutte le villanie, di tutti gli insulti che i suoi reporter han saputo raccontare dai trivii e dalle suburre campane. Chi vuole spiegazioni si rechi al Palazzo Cardente. Segue in prima un articolo Agli elettori amministrativi del Mandamento di Teano, una lettera inviata da Angelo Broccoli. Riferisce che Lonardo gli aveva proposto di ritirare la sua candidatura alla provincia, come aveva già fatto nel 1886, dopo di che parla di una commissione di teanesi venuta da lui con la richiesta di accettare i voti della maggioranza di Teano. Cioè in pratica di effettuare il passaggio di Broccoli da uno schieramento all'altro. Egli non poteva rifiutare i voti offerti. Pertanto ecco che il suo antico partito gli rifiuta l'appoggio e il suo luogotenente è già sceso in campo.
Un articolo, Dopo un anno, ripercorre la storia delle amministrazioni di Teano dal 1860. Nel 1881 cadeva l'amministrazione del dottor De Nicola, che aveva fatto bene, fin dal 1860. Le successe il sindaco Carmine Ciello, nel 1885 la maggioranza dei consiglieri rassegna le dimissioni. Venne un commissario prefettizio, le dimissioni furono causate dalla discordia sul ginnasio. L'articolo continuerà sui prossimi numeri.
Un altro articolo, L'Opposizione, informa anche che nel 1892 le stesse velenose penne che imbrattarono le vergognose pagine del Pugilato, ora smaltirono al pubblico teanese il primo numero de l'Opposizione. Infine si segnala l'articolo Ai miei amici di Teano dell'avv. Filippo Mazzoccolo a sostegno della candidatura del Broccoli contro Lonardo, definito un ragazzo burbanzoso e inetto contro un uomo che incanutì volentieri nello studio della vita. In quarta La marcia degli avversari, dove tra l'altro è pubblicata una lettera al giornale di Giacomo Messa, consigliere comunale, il quale riferisce che essendo andato a S. Marco a trovare un suo cugino Giuseppe Picierno, questi gli aveva detto che sarebbero andati a casa sua per un comizio i signori del comitato dell'Opposizione. Infatti si presentarono il dottor Ciello, il barone di Puglianello, il dottor Cipriano, l'ex consigliere provinciale Lonardo, l'avv. Lucianelli e il dottor Biasucci. Questi però non vollero parlare in sua presenza, cosa che gli fa pensare male.
Poi si dà notizia dell'apertura dei bagni ferruginosi, lo stabilimento d'acqua ferrata Le Caldarelle di proprietà D'Onofrio. Si accede per una comodissima strada carrozzabile e vi si possono fare bagni di acqua ferrata, bagni di acqua dolce, bagni misti, e bagni a temperatura costante. Nonché docce e fanghi. Ogni bagno costa per persona cent 30.
Anno II, n. 4, venerdì 28 luglio 1893. Ancora della Congrega di Carità e del suo presidente. Polemica con il giornale Opposizione, sulla costruzione fatta abusivamente a ridosso della chiesa di Ave Gratia Plena dal defunto Luigi Lonardo. Il presidente della congrega di carità Carmine Lonardo, mentre i sei consiglieri della stessa congregazione rassegnarono le dimissioni, permise che suo padre compisse l'abuso edilizio. Segue Pro veritate, scritta da Mariano Mongillo, sempre sulla questione del passaggio di Broccoli e della sua candidatura. In seconda Botte e risposte, spigolature su alcuni articoli del giornale Opposizione e si ritorna sulla faccenda di S. Marco, denunciata dal Messa. Che cosa avevano di tanto segreto da non parlare di fronte a lui. Il candidato provinciale, tende a sminuir la figura del Lonardo rispetto a Broccoli, come Tersite di fronte ad Ulisse.
Un articolo intitolato Giuseppe Lonardo nel consiglio comunale di Teano, descrive una seduta del consiglio, con il tentativo di far mancare il numero legale, messo in atto dal Lonardo e dal fido Ciello. Anche se mancavano tre consiglieri di maggioranza il barone Zarone, Mongillo e Iannuccilli, il tentativo non riuscì. Segue una nota di Cronaca con la visita dei consiglieri di maggioranza ai villaggi di San Giuliano, e poi a Versano dove fecero discorsi acclamati dalla popolazione, e dopo si recarono in visita a Magnano da Alfonso de Quattro che si era trasferito da tempo lì. All'ingresso del paese alcuni facinorosi che venivano da Orivola fecero un tentativo di controdimostrazione, ne nacque un tafferuglio, un uomo avvinazzato si lanciò contro la carrozza dove si trovava Antonio Fumo. Ancora note sui comizi tenuti nella sala del castello e in serata poi a Casafredda e a Furnolo da Mazzoccolo e dal barone di Roccasicura Ferdinando Severo.
La Luce, anno II, n. 5 del 29 luglio 1893. Fondo Alle urne! Ecco i nostri candidati. Nicola Castello, Gaetano Zarone, avv. Ferdinando Severo, Tommaso Sacco, Michele d'Aiello. Segue Dopo un anno, continuazione e fine. Sempre sulle malefatte dell'amministrazione.
Anno II, 1893, 12 agosto 1893. N. 6. Articolo di fondo Il plebiscito del 30 luglio, si riferisce alla passata elezione del sindaco Giuseppe Zarone, sostenuto dal giornale e attuale sindaco. Zarone giovane benemerito, con ammirabile sacrificio di se medesimo e con grave danno del suo vasto patrimonio si sobbarca alla pesante croce del potere per salvare dal fallimento il nostro municipio. Ora il giornale raccomanda agli elettori di votare alla provincia Angelo Broccoli. Di fianco La festa del popolo, celebrata domenica è la festa della libertà. Contro uomini tracotanti e protervi, avidi ancora di succhiare il sangue nelle vene già dissanguate del popolo, il popolo insorse domenica con plebiscito solenne. In seconda un ritratto impietoso di Carmine Ciello dal titolo La fine dell'ebreo errante. E di fianco Lettera aperta all'avvocato Spina, di Francesco Paolo Stavolone. In terza pagina alcuni versi in dialetto scritti per sfottere, penso, Giuseppe Lonardo.
Veniamo ora al giornale avversario L'Opposizione, di cui si conserva un solo esemplare.
L'Opposizione. Periodico Politico, Ammnistrativo, Letterario, anno I, n. 1, 8 luglio 1893. Abbonamento annuo lire 6, un numero in città cent 5, fuori cent 10. Per abbonamenti inserzioni dirigersi all'amministratore Pascale Riccio di Pietro. Responsabile Pascale Riccio. Stampato a Caserta, Tipografia Elzeviriana. Articolo programmatico dal titolo Nostro Programma, noi siamo l'opposizione, non dipendiamo da nessuno e ci opporremo a qualunque atto proveniente da qualsiasi autorità e che suoni ingiustizia, immoralità, oscurantismo. Combatteremo il feudalesimo di ogni genere (tornano i motivi antichi), le prepotenze, la mancanza di carattere. Articolo di prima pagina Il consigliere provinciale. Si parla della candidatura Broccoli che provocò divisioni, non mancarono scritti ingiuriosi contro di lui. Articoli scritti sul Supplemento al n. 18 della Gazzetta di Terra di Lavoro: L'Antiluce, del 29 novembre 1891, ed il n. 2 della Luce del 23 luglio 1892, che furono sbugiardate. Queste accuse risalgono al cambio di alleanze fatto dal Broccoli stesso che lasciò la destra. Ora si presenta Lonardo ed ecco fuori la candidatura del Broccoli, certo lui è libero di farlo, però butta a mare tutti i ricordi delle battaglie passate. Per battere Lonardo, si è scovato Broccoli e lui si è prestato al giuoco. Di spalla ancora un articolo Il partito dei signori, vecchia polemica sempre presente, tra cui primeggia il conte di Collesano. In seconda pagina Risposta al Mazzoccolo, a firma di Giuseppe Lonardo, con cui ribatte alle accuse che questi aveva rivolto sulla Luce. Quattordici mesi, in cui l'amministrazione che ha promesso sfracelli, non ha concluso nulla. Un'altra Risposta alla lettera di Mazzoccolo, a firma di Gennaro Di Biasio, di Fontanella di Teano, che era stato accusato di non aver scritto lui una interpellanza , ma di esser una testa di legno del Lonardo.
Dal 1893 saltiamo al 1897, quando c'è una ripresa delle pubblicazioni della Luce.
La Luce. Giornale politico amministrativo. Numero di Saggio. Teano 28 agosto 1897. Si pubblica il sabato. Ufficio di amministrazione e redazione in p.za Vescovado. Per inserzioni e comunicazioni dirigersi al signor Raffaele Martino in Teano. Gerente responsabile Raffaele Martino, Caserta, premiato Stabilimento Tipografico Sociale. La stessa citazione latina. Fondo intitolato Il Regio Commissario. Parla del commissario prefettizio Gargiulo inviato dopo che il consiglio era stato sciolto. Le accuse di mala amministrazione vengono ritorte contro la passata amministrazione dell'opposizione. L'amministrazione di Zarone aveva cercato di mettere a posto le finanze. Altro articolo Smentite, firmato da Giuseppe Zarone contro il corrispondente locale dell'Unione Provinciale, in cui si accusava l'amministrazione di essere alla ruota del carro di Broccoli e si ribatte punto per punto. Non lo era al punto che alla prima elezione politica il Broccoli credette bene cambiare collegio presentandosi a Capua. Zarone ci tiene a dimostrare quanto siano false alcune affermazioni del Regio commissario circa le spese di viaggi, e altre questioni. In terza altro articolo, questa volta anonimo, Le gesta del Regio Commissario. Nota sulle Dimostrazioni che si sono avute per due giorni nella città da parte di abitanti delle frazioni. Infine La causa di S. Paride e l'ex sindaco Ciello. Riguarda l'acqua e la chiesa di S. Paride (fuori le mura). La causa fu perduta e si sostiene che ciò fu colpa di Ciello e di quelli che non vollero accettare una transazione.
Anno III, n. 2, 19 settembre 1897. All'egregio cav. Gaetano Gargiulo Regio Commissario in Teano, firmato la Redazione. Si chiede il recupero di somme dovute per ammanco dalla passata amministrazione Ciello. Tregua, conciliazione, guerra, lunghissimo articolo sulle malefatte dell'amministrazione Ciello, firmato Giuseppe Zarone. Fontane Casi e Casamostra, scritto dal progettista dell'opera.
Anno II, n. 4, 4 ottobre 1897. Fondo Il risveglio dei matti. Nonostante che il popolo li avesse sepolti nel 1893, i matti si sono risvegliati e contestano l'operato della giunta Zarone. Da quattro mesi cercano nelle carte comunali le prove di malversazioni senza riuscirvi. Segue Pruova documentale dei fautori del cassiere Mongillo.
Il periodico seguente è del 1900.
Rivendicazione. 1900. Numero di saggio, direttore Vincenzo Zarone. Teano. Il giornale anche se presente nell'elenco dei periodici posseduti dall'Emeroteca di Capua, purtroppo al momento non è reperibile. Comunque si tratta probabilmente di un solo numero scritto in occasione di una tornata elettorale.
Nella XX Legislatura (1897-1900) venne eletto nel collegio di Teano Olindo Amore di Roccamonfina.
A questo punto c'è un lungo periodo vuoto nel quale non si registrano pubblicazioni. Tra il 1900 e la seguente, del 1909, passano dieci anni quasi. Nelle elezioni del 1900 (XXI Legislatura 1900-04) viene eletto Angelo Broccoli, ma poi l'elezione fu annullata e nella suppletiva viene eletto Giuseppe Zarone. Quelle del 1900 furono un trionfo per i candidati ministeriali liberal-conservatori, che non ebbero quasi rivali. Nel Collegio di Teano comunque l'oppositore era anche egli ministeriale. Dovuto il fenomeno soprattutto alla longa manus dei Prefetti nel Mezzogiorno. Nella XXII legislatura (1904-09) venne eletto Giuseppe Lonardo, ora diventato giolittiano, ma poi il risultato fu annullato e nelle elezioni suppletive fu scavalcato dal ministeriale Achille Mazzitelli.
La XXIII legislatura (1909-13). Per il 1909 si registra una pubblicazione dal titolo Elezioni Generali.
Elezioni Generali. 1909. Numero unico a sostegno della candidatura di Giuseppe Lonardo, stampato a S. Maria Capua Vetere. Lonardo fu eletto ma il risultato annullato e nelle suppletive perse contro il generale Achille Mazzitelli.
La Fiamma. Politico, Amministrativo, Letterario. Numero di saggio (13 giugno 1910). Direttore responsabile è Umberto Vitale. Il giornale è stampato a Teano dalla Tipografia D'Amico.
Articolo di fondo programmatico: Donde vieni? Chi Sei? Che Vuoi? Son la fiamma che porta calore e luce per rianimare gli spiriti deboli, infiacchiti da lungo asservimento, luce per guidarli alla conquista delle pubbliche libertà finora conculcate. Naturalmente il giornale asserisce di essere libero e non asservito a nessun partito. Di fianco però Battesimo, chiarisce subito che il loro padrino sarà il candidato Zanfagna. Sempre in prima pagina Custode d'Aiello scrive Perché? E perché no, un gruppo di giovani accesi dall'ideale superbo della libertà, sotto la magnificenza dei cieli meridionali, vogliamo esprimere i nostri ardori. Il meridione vive in una situazione di degrado, perché asservito a persone, perché non ha coscienza di sé. Perché questa vergogna cessi occorre educare il popolo e l'operaio. Potete anche pensare che siamo utopisti o pretenziosi, ma non importa perché ci muove uno spirito patriottico. Amiamo la lotta così le nostre vittorie saranno più belle. In seconda ritratto e articolo celebrativo della personalità del candidato Mario Zanfagna, a firma di A. P. Temperato e modesto, crebbe in abitudini di silenzio e meditazione. Leale ama le vie del diritto, è amico fedele, spesso anche ingenuo, i suoi costumi sono semplici, odia il lusso, le mollezze, l'ozio. Egli non userà il turpiloquio dei nostri avversari. Occupa fra i giovani del Foro di Napoli uno dei primi posti. Ha scritto numerose pubblicazioni, tra cui spiccano quelle sulla maternità delinquente. In terza una lettera dello stesso Zanfagna, con cui spiega qual è il dissenso che esiste tra lui e Lonardo. La sua candidatura è stata lungamente meditata e non nasce nell'ultima ora, anche se il Lonardo tende a presentarla in questo modo. Alcuni trafiletti presentano una serie di candidati all'elezione comunale che deve rinnovare un terzo dei consiglieri e al consiglio provinciale. Il giornale presenta il collega di redazione prof. Lucio Mastrostefano e anche Temistocle Ferrigni e l'operaio Ernesto Vitale. Un altro articolo L'avv. Carmine Mancini candidato al Consiglio Provinciale. Il giorno 20 si terrà un comizio a Mignano per la proclamazione del candidato Mancini. Interverranno tutte le più cospicue notabilità del Mandamento, perché padrini del candidato sono l'on. Mazzitelli, l'on. Paolo Galdieri. A favore del Mancini si sono espressi il sindaco di Roccadevandro marchese Cedronio, da Presenzano il conte Del Balzo, l'esattore Lombari, il sig Gazzerra. In ultima Dai comuni del collegio, altre notizie che riguardano la lotta amministrativa a Riardo, dove il sindaco Zeppetella viene incalzato dagli oppositori, a Roccamonfina, la Svizzera della provincia, il 12 luglio grande battaglia tra A. De Nicola e il dottor C. Petteruti. La mezza pagina inferiore è piena di inserzioni pubblicitarie, che mi sembra interessante riportare. Se volete avere un buon orologio rivolgetevi a Giuseppe Crescenzi, riparazioni garantite. Nei calori estivi, fate uso delle igieniche gassose ed acque di Seltz della premiata ditta Ferdinando Parente. Albergo e trattoria d'Italia, Pietro Lancellotti. Pranzi a domicilio. L'albergo è aperto tutta la notte. Boragine Pietro Orologeria Oreficeria. Ricco assortimento in oreficeria, argenteria. Nicolino d'Aiello Sartoria da uomo e da donna. Tipografia e Fotografia D'Amico. Chissà dove era l'albergo, forse qualcuno potrebbe chiarire questo aspetto.
La Fiamma, Politico, amministrativo, letterario. Alere flammam. anno I, 1910. Abbonamento lire 5, un numero cent. 5. Direttore Umberto Vitale, gerente responsabile Salvatore Feole. Stampato Napoli, tipografia Gambella, via Bellini 27-28.
La Fiamma, Numero Unico Speciale, agosto 1910. Tutto dedicato all'incontro di Teano. Occhiello, Cittadini! Una chiamata alle armi, perché è stata arrecata al nostro paese un'onta terribile. Il Comitato provinciale per le feste dell'epopea garibaldina ha stabilito di porre la prima pietra per il monumento da erigersi a Garibaldi e Vittorio Emanuele a Caianello. Dal Comitato, inoltre, è stato escluso Achille Mazzitelli, Deputato del collegio dove avvenne l'incontro. Segue articolo in prima pagina di Natale Cipriano, Garibaldi e i Mille. Di spalla l'articolo scritto dal prof. Boragine sullo stesso avvenimento.
La Fiamma, Anno I, n. 4, 24 agosto 1910. Occhietto articolo di Umberto Vitale, sull'incontro di Teano, e sulla polemica sorta sulla sua reale ubicazione, cita un lavoro fatto da poco dall'avv. Pietro de Quattro che conferma l'incontro a una distanza di 250-300 passi dal luogo già indicato dal nostro collaboratore V. Boragine nel numero unico all'incontro dedicato. Sempre sulla stessa pagina inizia il lavoro di Pietro de Quattro: Sull'incontro di Vittorio Emanuele II col generale Garibaldi al ponte di Caianello (26 ottobre 1860).
Segue in seconda Per Camillo Benso di Cavour, di Natale Cipriano. Poi Aristide Parolisi con l'articolo Per una scuola media a Teano. Segue un articolo Dramma o aggressione in cui V. Salvi ripercorre le sue vicende contro i redattori della Democrazia Campana (che dice appartenere a Giuseppe Lonardo). La strepitosa vittoria del 19 giugno, a firma N.N. parla della vittoria elettorale che portò alla Camera il Mazzitelli. In quarta Natale Cipriani parla Per la conferenza dell'avv. Giuseppe Lonardo. Invitato dal circolo della società operaia Giustizia e Lavoro, nella sala del teatro comunale a tenere una conferenza sull'incontro, il Lonardo cercò di dimostrare che esso si tenne a Caianello e non a Teano, senza molto successo. Grande scivolata questa del Lonardo di andare a toccare un nervo scoperto dei teanesi in casa propria. (Fine III parte)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 4 Aprile)