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Indice Giampiero Di Marco
 
 

Echi di furibonde lotte politiche nello spulcio dei Periodici

stampati o editi a Teano (I parte)
 

L'emeroteca della biblioteca del Museo Campano, mai veramente a fondo indagata, conserva numerosissime testate giornalistiche di Terra di Lavoro. Il fondo è dovuto innanzitutto alla lungimiranza e all'amore per le cose patrie di Angelo Broccoli, appassionato ricercatore di documenti d'archivio, storico, magistrato e politico per oltre venti anni. Queste testate, oggi oltremodo rare, sono la testimonianza dello sviluppo tumultuoso della stampa in Terra di Lavoro, nel periodo postunitario. Oggi il fondo versa in condizioni precarie e avrebbe necessità di un intervento di restauro ancora possibile e con una somma di non eccessiva entità. Pertanto ad evitare anche che si possa perdere anche il ricordo di quello che vi è conservato, mi sono premurato di effettuare questa ricerca per la stampa periodica edita o stampata a Teano, questo nell'ambito di una più vasta ricerca che riguarda tutta la provincia.
L'esame dei giornali è stato esaltante sotto molti aspetti. Intanto essi danno conto di una vivacità politica notevole. Attraverso gli articoli a volte al limite dell'ingiuria, si possono ricavare dei ritratti di personaggi di quell'epoca che ben difficilmente possono trarsi dai libri di storia. Presento qui di seguito una rassegna, non completa, ma certamente indicativa delle numerose testate riguardanti la storia dell'editoria teanese e al tempo stesso tento un'analisi degli avvenimenti storici che sono dietro quei giornali.
Questi periodici in buona parte sono conservati nella Emeroteca del Museo Campano, dove probabilmente finirono per la donazione fatta a quella biblioteca delle carte di Angelo Broccoli. Altri esemplari sono conservati nell'Archivio di Stato di Caserta, dove finirono perché inviati alla Prefettura per controlli di polizia, dato il carattere a volte sfiorante la diffamazione degli scritti.
In definitiva l'elenco dei periodici teanesi è abbastanza numeroso, persino spropositati per un centro di modeste dimensioni.
Nel 1874 finisce la XI Legislatura e sono indette nuove elezioni.
In queste elezioni la Sinistra storica, che da tempo deteneva la maggioranza provinciale, divenne ancora più forte, venne eletto solo un deputato della Destra, a Gaeta e vengono riconfermati Zarone a Teano, Salvatore Morelli a Sessa, ed eletti Augusto Pierantoni, genero del Mancini a S. Maria e il barone Francesco De Renzis a Capua.
L'esito delle elezioni per la XI Legislatura (1870-74) avevano visto una riscossa della Destra storica che era riuscita a far eleggere diversi deputati, però nel Collegio di Teano si riafferma Lorenzo Zarone. Ricordiamo che questi si era imposto con la Sinistra nella IX Legislatura (1865-67). La Sinistra si era poi ulteriormente rafforzata nella Legislatura seguente, la X (1867-70), quando si contano dieci deputati eletti in Terra di Lavoro, tra questi oltre a Zarone, anche Ferdinando Palasciano, Salvatore Morelli, Francesco De Sanctis. Nella seguente Legislatura la XI (1870-74) abbiamo detto si vede una riscossa della Destra con la riconquista di una serie di collegi (Nola, Acerra, S. Maria, Capua, Caserta), mentre la Sinistra riconferma Gaeta, Teano con Zarone, Piedimonte, Cassino, Sessa.
Tra parentesi, quando parliamo qui di Destra e di Sinistra non dobbiamo interpretarle con gli occhi e la prospettiva di oggi. In quegli anni si votava soltanto se avevi un censo, un cespite e se sapevi scrivere. Quindi l'ottanta per cento della popolazione era esclusa per analfabetismo, e molti altri per censo. Sia la destra che la sinistra erano monarchici, costituzionali, liberali. Pochi erano i deputati della sinistra come la intendiamo oggi, repubblicani e garibaldini irriducibili, come i montagnardi, Bertani, Morelli e pochi altri.
Lorenzo Zarone sedeva con la sinistra.
Alle elezioni nel Collegio di Teano si presenta come candidato della Destra Angelo Broccoli, magistrato, di origine vairanese, grosso proprietario terriero. In questa occasione nasce il primo giornale teanese conosciuto che porta il nome de Il Sidicino.
Il Sidicino. Giornale Politico Elettorale. Nec sidicina cohors dexit. Anno 1874, numero di programma, giovedì 3 settembre. Il giornale si pubblicherà la domenica ed altre volte nel corso della settimana quando sia richiesto dal movimento elettorale. L'abbonamento è obbligatorio al numero di 20 numeri e costa lire due a qualunque destinazione nell'ambito del Collegio. Un numero separato costa cent 15. L'ufficio del giornale è in Teano. Oltre la vendita in Teano il giornale si spaccia in Marzano Appio per maggior comodo degli elettori lontani dal centro del Collegio. Deposito in Napoli all'agenzia Ceccoli, 34 strada Nuova Monteliveto. Gerente responsabile Pietro D'Amico, stampato a Napoli, nello stabilimento tipografico del cav. De Angelis, strada Portamedina alla Pignasecca.
Prima pagina una rubrica di Eco della stampa. Sotto questa rubrica si raccoglie quanto la stampa accreditata va riferendo sulle principali questioni del giorno. Nel posto dove di solito c'è l'Appendice, cioè ai piedi della prima pagina, con il romanzo, inizia invece qui un Panorama de' Comuni del Collegio elettorale di Teano, molto probabilmente scritto dal Broccoli stesso. Nell'interno si illustra il programma che si propone il Comitato che partendo da Marzano Appio ha coinvolto i vari centri del collegio, presieduto da Giuseppe de Simone di Tora, vicepresidente il sindaco di Pietravairano Antonio Iacobucci. Altri aderenti sono Pasquale Pennacchini e Teodegisillo Plateo, il dottore Perrotta di Pietramelara. Avviso, questo numero programma è gratuito e si manda ai nostri amici. Il primo numero del giornale verrà alla luce domenica 13 settembre. Per la redazione firma Luigi Cirelli da Vairano.
Anno I, n. 1, 13 settembre. Come annunciato in prima pagina le rubriche di Echi della stampa e in appendice, il Panorama dei Comuni. In Eco della stampa, una bella citazione che pare scritta per i giorni nostri, da un'intervista concessa al Plebiscito, da Petruccelli. Mandate alla Camera pochi avvocati, pochi impiegati, un numero competente di ufficiali di terra e di mare e d'ingegneri e il resto onorati padri di famiglia… che non abbiano la pretensione di aver fatto l'Italia e non si arroghino il privilegio di saperla solo eglino governare.
N. 2, giovedì 17 settembre. N. 3, domenica 20 settembre. N. 6, 8 ottobre. N. 14 mercoledì 4 novembre 1874. In questo numero si legge che l'ufficio del giornale in Teano si trova in via Cappelloni, 29. Ai nostri lettori, La lotta è imminente, il nostro giornale diretto ad illuminare la grande maggioranza degli elettori del Collegio, il giornale deve prenderci parte. Pertanto si sopprime l'Eco della stampa e l'Appendice, che sarà ripresa, dopo le elezioni. Nell'articolo di fondo La nostra condotta. A differenza dei nostri avversari i zaroniani, noi amiamo la pubblicità e poiché quando le accuse sono pubbliche la luce è presto fatta, il Sidicino ha intrapreso una rivoluzione, di sostituire le mene segrete, i giochi di influenza locale, le commendatizie, le presentazioni più o meno esplicite, più o meno baronali.
N. 18, venerdì 20 novembre. Un trafiletto di spalla Ai nostri lettori, di Luigi Cirelli avverte che il giornale ha subito dei ritardi perché i redattori sono impegnati nei seggi elettorali.
Segue Eco della stampa. In esso si dà conto di una lettera di Francesco Petruccelli della Gattina, inviata al Piccolo di Napoli del 15 scorso. Petruccelli, è uno dei protagonisti del 1848 a Napoli, famoso polemista, era stato esule a Parigi dove faceva il corrispondente di molti giornali. Autore anche di un famoso libro I moribondi di Palazzo Carignano. Egli scrive che secondo il Roma di ieri avrebbe diretto una lettera agli elettori di Teano, pregandoli di votare per Zarone. Il Petruccelli precisa che lui non ha rivolto nessuna preghiera per chicchessia, scrissi - dice - una lettera a De Simone, pregato da Lacava e dal duca S. Donato, pregando di fare per il Broccoli ciò che costui avrebbe fatto per noi. Zarone è un galantuomo ma è clericale, e lui non promuove certo un clericale.
Il giornale dimostra, anche nei pochi numeri illustrati, tutta la sostanza dello scontro che vede perdente Broccoli contro Zarone. La candidatura di Broccoli parte da Marzano mentre è debole al centro di Teano.
Nella XIII Legislatura(1876-80), la Sinistra si conferma come la forza preponderante, anche se la Destra riesce a strappare il Collegio di Teano, dopo l'annullamento della elezione di Zarone.
Attorno alla fine degli anni settanta le primitive organizzazioni della Destra e della Sinistra storica si perdono, e si inaugura la politica trasformista, che accoglie la destra moderata di Broccoli. Cominciano ad affermarsi le figure di diversi allievi di Giovanni Bovio le cui lezioni sono frequentate da Michele Verzillo, Bartolomeo Scorpio, Giuseppe Lonardo, Antonio Casertano.
Nel 1884 il locale partito democratico, che si raccoglie attorno alla figura dell'avv. Giuseppe Lonardo, raggiunge la maggioranza nel consiglio comunale di Teano, spodestando dopo una lunghissima egemonia il partito cosiddetto “dei signori”. Con questa definizione venivano notati gli appartenenti alla categoria degli antichi privilegiati, sempre orientati verso una politica conservatrice, pur quando, come a Teano, erano legati agli ambienti della sinistra storica. Lonardo per poter raggiungere la maggioranza si alleò con la fazione che faceva capo alla Destra trasformista di Angelo Broccoli. Con la presa del potere comunale e l'amministrazione di Ciello, uomo di Lonardo, inizia un decennio di sostanziale instabilità a Teano. Signori e democratici si alternarono alla guida del comune e il comune stesso conobbe diversi periodi di gestione commissariale, con scioglimenti anticipati del consiglio e conseguenti elezioni straordinarie. Accuse di corruzione e di malgoverno si rinfacciano dall'una all'altra parte, senza sosta. In queste tornate elettorali vengono stampati, per la propaganda, diversi giornali, che ora sono al nostro vaglio. Da una parte, quella “signorile” che faceva capo al marchese Del Pezzo, al barone Zarone e altri il barone di Puglianello Martino des Carles come Ferdinando Severo, il giornale, anche se con cadenze temporali spezzate, è sempre lo stesso e si chiama La Luce, mentre l'altro campo che vede oltre al Lonardo, altri personaggi teanesi, stampa una serie di periodici, che portano nome diverso, ma che sostanzialmente costituiscono un solo, unico periodico, sempre scritto o diretto dal Lonardo o comunque a lui riferibile.
Cominciamo da L'Aurora.
L'Aurora, anno I, n. 1, 22 novembre 1884. Settimanale. Direzione Teano, p.za Nazionale, 1. La verità ci farà liberi. Un numero cent 5. Il giornale è interamente scritto da Lonardo Giuseppe, direttore, gerente responsabile è Angelo Frezza, nel 1885 responsabile è Angelo Lombari di Campagnola. Più tardi nel 1890 responsabile sarà Angelo Cipriani. Tra i collaboratori anche Mariano Mongillo. Non vi sono note tipografiche, ma in seguito si conosce che è stampato a Caserta nella Tipografia di Vincenzo Maione. Più tardi cambierà nel sottotitolo aggiungendo: Periodico letterario, amministrativo, scolastico. Uscito con una cadenza mensile, dura fino al 1890.
Fondo sul primo numero a firma di Giuseppe Lonardo, dal titolo Pensiero e disegno, è un articolo programmatico. Finalmente anche a Teano sorge un periodico cui si dà il nome di Aurora. Questo giornale si batterà e non farà trascorrere inosservate le questioni vitali da cui dipende il bene generale del popolo di Teano. Nelle pagine interne un articolo dello stesso, Colpa, difesa e consiglio. Minaccia e risposta, compare uno dei motivi ricorrenti delle polemiche sopra ricordate. Si dice l'autore favorevole all'apertura di un Ginnasio pubblico, per sottrarre l'educazione ai preti, e allo stesso tempo si riferiscono frasi offensive fatte da un consigliere provinciale nei riguardi dell'autore: “noi nati nelle carrozze dobbiamo soffrire gli insulti di un giovinastro figlio di operaio”. Ecco l'altra polemica (quella tra signori e plebei) anch'essa ricorrente.
N. 2, 6 dicembre 1884. Interessante la ricostruzione della vicenda sul ginnasio. (Polemica). Lonardo aveva pubblicato un opuscolo Risurrezione del Ginnasio in Teano, a cui veniva opposta una pubblicazione dal titolo Appendice alla pubblicazione Il ginnasio di Teano, in rapporto alle finanze del Comune, firmato dal triumvirato Tommaso Fumo, Francesco Martino des Carles e Gaetano Corvino. Nell'articolo di spalla Avvocato e giudice, si critica l'abitudine (purtroppo inveterata anche ai nostri tempi) con cui il vicepretore onorario, eserciti anche la professione di avvocato nella stessa pretura. In quarta pagina esiste anche una parte letteraria e viene pubblicata la seconda e ultima parte di un racconto dello stesso Lonardo dal titolo Reminescenza.
Anno II, 25 gennaio 1885, numero 1, il costo è lievitato a cent. 10. In prima pagina il fondo è di Mariano Mongillo dal titolo La politica estera d'Italia. Lonardo compare in una lunga polemica con il consigliere provinciale Antonio Fumo. Questi aveva inviato una lettera al giornale La Provincia che l'aveva pubblicata sul n. 43, dello scorso anno, e la stessa poi era anche stata pubblicata sul Volturno n. 52. La lettera viene riprodotta su L'Aurora. In essa Fumo notifica la nascita di un giornale l'Aurora, che in sostanza è scritto da un solo autore e consta di attacchi contro alcuni gentiluomini della città. Egli si dice noncurante delle accuse che il giornale sul numero 2 ha lanciato contro di lui nella sua carica di vicepretore. Lonardo ribatte che egli non fu mosso da odio privato, ma dagli abusi, dai disordini che unanimemente si deploravano. Interessante un articolo che riguarda La ribellione e il tumulto di Caianiello. Ci fu una rivolta il primo dell'anno, perché temevano che si mettesse la tassa focatica, e che il denaro della Congrega (sempre di S. Caterina) era sparito.
Anno II, n. 2, 25 aprile 1885. N. 3 11 luglio 1885. Fondo La crisi municipale. Si chiede agli elettori di votare per la lista sostenuta dal giornale, che chiede il ginnasio, e l'unione del bilancio comunale con quello di S. Caterina. Un poco prima la deputazione provinciale eccitata dal nuovo prefetto comm. Winspeare aveva eretto in Ente morale S. Caterina, finora incorporato con il comune di Teano, che così viene a perdere un notevole rendita di 21.000 lire, trovandosi nella necessità di rinunciare al ginnasio.
N. 6, 5 agosto, 1885. Fondo: Elezioni comunali. Bisogna dimostrare che Teano non è in mano ai clericali, che Antonio Fumo non l'ha in pugno come dice. Nell'articolo di spalla I primi frutti, si nota come i candidati agli esami di licenza ginnasiale sono stati tutti promossi.
Intanto con l'esempio del giornale di Lonardo, anche gli avversari si organizzano e stampano un giornale che prende il nome de La Luce.
La prima edizione di questo giornale che, come abbiamo detto, conoscerà varie riprese e sospensioni, coincidenti con le fasi elettorali e con la temperie politica, mantenendo però sempre il suo nome di battaglia, risale al 1885. Quindi essendo L'Aurora uscito nel mese di novembre 1884, la stampa della prima Luce è quasi contemporanea. Dei numeri del 1885 non se ne conoscono esemplari, ma a Capua si conservano diversi numeri del secondo anno.
Anche esso mantiene una cadenza mensile. Il Gerente Responsabile è Tramontano Giuseppe. Il giornale è stampato a S. Maria C. Vetere, nella tipografia Schoeffer.
La Luce. Anno II, Teano 24 luglio 1886, n. 4. Nel sottotitolo si definisce Periodico elettorale, politico e battagliero. L'ufficio è fuori Porta Roma, n. 12. L'abbonamento costa 2, 60. Un numero cent. 5. Gli abbonati si ricevono all'indirizzo della tipografia della Luce. Articolo di fondo: Dichiarazione necessaria. Si accusa la giunta comunale di malamministrazione, contro le dichiarazioni di Salvatore Spina che invece aveva sostenuto la buona qualità di essa. La Luce anno II, 1886, n. 5. 18 agosto 1886. Stampato a Napoli, nella tipografia di Filinto Cosmi, larghetto S. Arcangelo a Baiano, 56.
Articolo di fondo. Vittoria che è una disfatta. Sui risultati elettorali che pur avendo dato ragione alla lista di Ciello, secondo “gli onesti” non è un grande risultato. Altro articolo intitolato Teano libera. Storia dei matti del secolo, parla del periodico con quel nome e rifà un po' la storia dei periodici teanesi. Si parla di un periodico dal titolo Le tenebre, ma forse vuole indicare L'Aurora, il contrario delle Tenebre, che si provò a nascondere le gesta del Ruta (Ruta Guglielmo, giornalista e direttore di parecchie testate, all'epoca era segretario comunale a Teano), in seguito questo periodico si fuse con I Crepuscoli, e poi questo diventa Teano libera. Articolo Cronaca firmato Francesco Paolo Stavolone.
Dunque nello stesso periodo convivono diversi giornali. In pratica l'Aurora, a un certo punto si fuse con un altro giornale I Crepuscoli e in seguito i due divennero un altro giornale ancora dal titolo Teano Libera. Di questi due giornali sono sopravvissuti alcuni numeri nella Emeroteca di Capua.
Vediamo innanzitutto I Crepuscoli.
I Crepuscoli, Anno I, n. 1, 18 ottobre 1885. Si pubblica ogni settimana. Per lettere, abbonamenti, manoscritti rivolgersi alla direzione, p.za Mercato, Teano oppure allo Stabilimento Tipografico Sociale degli operai G. Nurzia, F. Pontillo, G. Palomba di Caserta, corso Campano 49. L'abbonamento annuo costa lire 4,00 per gli operai 2,50. Gerente responsabile Alfonso Capece. Nell'articolo di prima pagina intitolato Programma si dichiara indipendente e non subisce ispirazioni da chicchessia. Sulla nostra bandiera sta scritto Progresso. L'articolo di spalla intitolato Storia recente, parla delle candidature che piovono da ogni parte, ogni avvocatuzzo, ogni paglietta sogna di diventare consigliere comunale, deputato provinciale. Tra tutte queste candidature quella del marchese Del Pezzo è da rilevare. Quanto è caduto in basso, dal 1878 che lo vedeva a braccetto coi Bonghi, col Giusso, col Capitelli è ridotto a stare al braccio con un innominato (forse qui accenna a un personaggio la cui famiglia fu tristemente nota per la jettatura). Del Pezzo è un gentiluomo ma egli rappresenta il più ortodosso clericalismo. Egli si ripromise di far fallire il Ginnasio pubblico e ci riuscì, poi andò a Trieste e tornò con un personaggio che promise una scuola privata sulla collina di S. Antonio, e in conseguenza arrivarono a Teano tre o quattro asini vestiti da monaci, sforniti di capacità e di titoli. Sulla questione dell'ente di S. Caterina il marchese non vuole la fusione con il bilancio del comune. Pagine interne, polemica con il giornale La Luce, ammesso e non concesso che quella scorretta pubblicazione meriti il nome di giornale. Non rappresenta nessun partito anche se vuole presentarsi come organo del partito clericale. Nelle pagine interne è stampato anche l'elenco dei candidati alla elezione del Consiglio provinciale. Per Teano sono candidati Ciello Carmine uscente, Lonardo Giuseppe nuovo, marchese Del Pezzo nuovo, Severo Ferdinando nuovo. In quarta pagina la rivista dei giornali, in cui si riporta dal confratello L'Aurora, confermando che esce contemporaneamente, la dichiarazione di Giuseppe Lonardo di aver fatto più volte richiesta ai redattori della Luce di firmare gli articoli e di nominare un gerente responsabile, senza alcun esito. Si annuncia inoltre la riapertura del convitto comunale di Teano.
N. 4, 17 novembre 1885. Articolo di fondo Incivilimento e progresso. Firmato G. R., l'articolo assicura che lo sviluppo della cultura, il miglioramento delle comunicazioni tra città e campagna, oltre a facilitare il commercio fa progredire anche le classi sociali. Di spalla si parla della Inaugurazione del circolo democratico. Presidente onorario avv. Lonardo Giuseppe.
N. 5 22 novembre 1885. Fondo, firma G. R., Istruzione ed emancipazione della donna. Segue un attestato di stima nei riguardi dell'assessore Giuseppe Cipriano.
(Fine I parte)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 2 Febbraio)