L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Giampiero Di Marco
 
 

Breve storia feudale di Teano (II parte)

 

Nel febbraio del 1117 nella città di Capua, per intervento di Pandolfo, vescovo di Teano, Riccardo figlio di Bartolomeo conte di Carinola, Tommaso di Calvi, e Ugone de Polita, si conferma all'abate Gerardo il castello di Suio così come l'ebbe Riccardo de Aquila e suo figlio Andrea.
Questa notizia ci conferma intanto che a quella data è morto anche Andrea, primogenito di Riccardo de Aquila, del secondo Peregrinus non si ha più notizia.
Nel 1126 Goffredo terzogenito ha già sposato Adelicia figlia di Rao filius Raelis signore di Teano e questo matrimonio ricompensa le perdite territoriali subite.
Nel 1188 secondo Broccoli, conte di Teano è Guglielmo figlio di Giovanni, ma questo si inquadra nelle complesse vicende che riguardano la famiglia di Riccardo dell'Aquila conte di Fondi che perde e riacquista i suoi feudi più volte.
Nel 1212 al tempo della venuta nel regno dell'imperatore Ottone, che assedia Sessa, la quale con il duca Riccardo dell'Aquila è dalla parte del papa e di Costanza, Ottone destituisce Riccardo e concede Sessa, Carinola, Teano, Mondragone, Suio e Maranola in feudo al figlio di Riccardo, Ruggero dell'Aquila.
Pochi anni dopo nel 1220 Federico II confisca i beni di Ruggero dell'Aquila e recupera in demanio regio le città di Sessa, Teano e Mondragone. Federico provvede a restaurare il castello di Teano. Nel 1239 Teano è ancora città regia e Federico concede il suo castello come abitazione di Andrea de Cicala e della sua famiglia (14).
Nel periodo svevo Federico spoglia dei feudi Ruggiero Galluccio, compreso quello che i Galluccio avevano in territorio di Teano, concedendoli al Giustiziere di Terra di Lavoro, Riccardo di Montenero (15).
Dopo la conquista del regno da parte degli angioini Teano già nel 1275 appartiene a Gualtiero d'Aulnay. Gualtiero è uno dei quattro fratelli d'Aulnay che hanno seguito Carlo d'Angiò. A Gualtiero morto poco dopo succede nel possesso di Teano il fratello Gugliemo al quale in una data attorno al 1292 viene concessa anche Carinola e Mondragone. Quest'ultima però in seguito viene concessa all'ammiraglio Siginulfo.
L'accavallarsi delle concessioni è anche dovuta alle continue guerre e alle morti che colpiscono uno dopo l'altro i fratelli d'Aulnay (16).
Il figlio primogenito di Guglielmo di nome Roberto muore in giovane età, ma ha avuto il tempo di sposare Isabella Stendarda vedova di Giacomo di Lagonessa e di avere una figlia di nome Margherita. Nel 1318 Margherita sposa Ludovico Dampierre di Bethunes figlio di Filippo di Fiandra portandogli in dote Teano e Carinola. Alla morte del marito Margherita si risposa con Bertrando del Balzo nel 1331 e poi muore nel 1357.
Il figlio Francesco del Balzo possiede Teano e Carinola e, resosi ribelle, viene sconfitto definitivamente nel 1373. Nel 1360 a Francesco era stata concessa dalla regina Giovanna anche la città di Sessa, ma poi nel corso della guerra nel 1362 Giovanna concede Sessa a Goffredo Marzano.
Nel 1400 Goffredo Marzano, conte di Alife, fratello di Giacomo ha in dono le città di Teano e di Carinola, ma secondo il Pezzulli, il feudo di Teano gli era stato venduto per 15.000 ducati già nel 1370.
Nel 1402 alla morte di Giacomo Marzano, Teano e Carinola sono intestate a Goffredo, mentre a Giovan Antonio rimane il resto del grande feudo dei Marzano. In quello stesso anno Ladislao imprigiona Goffredo e Giovan Antonio spogliandoli dei feudi.
Nel 1417 dopo la morte di Ladislao e la liberazione dalla prigionia si ha la conferma da parte di Giovanna II a Giovan Antonio delle città di Sessa, Teano, Carinola, Marzano, Roccamonfina, Conca, Tora, Marzanello, S. Angelo di Raviscanina e della baronia di Formicola coi castelli di Pontelatone e Sassi. L'anno prima alla morte di Ladislao Giovan Antonio torna in possesso sia dei feudi paterni che di quelli di suo zio Goffredo nel frattempo morto e diventa padrone di un grande stato. Ottiene per esso una riconferma sia nel 1423 che nel 1443.
Giovan Antonio muore nel 1453 e gli succede il figlio Marino, principe di Rossano e conte di Squillace per l'eredita materna della famiglia Ruffo. Marino detiene anche Teano fino al 1464 quando viene imprigionato per la prima congiura dei baroni contro Ferrante.
Dopo la sconfitta di Marino Teano viene ancora mantenuta in demanio regio. Nel 1469 è ancora in demanio, quando ottiene il privilegio concesso da Ferrante di chiamare li vassalli delli casali e ville in la corte della città non ostante che i baroni di detti casali avessero il mero e misto imperio.
Pochi anni dopo nel 1479 Ferrante sposa Giovanna d'Aragona con una dote di 100.000 fiorini e in contemplatione quorum dotium concede alla moglie la città di Teano.
Nel 1495 Teano viene concessa a Giovanni Borgia duca di Gand, fratello del Valentino, ma per la sconfitta dei napoletani e per l'invasione di Carlo VIII, questi la comprende nell'arciducato di Sessa concesso a Gilberto di Montpensier.
In seguito alla conquista del regno da parte degli spagnoli Teano è compresa nel ducato di Sessa concesso al gran Capitano Fernando Gonzalo Aguilar de Corduba. Il Gran Capitano muore nel 1515.
Passa così alla figlia Elvira e da questa per mancanza di eredi diretti, nel 1524 al nipote di questa Consalvo II.
Nel 1531 Consalvo II vende Roccamonfina, Carinola e Mondragone a Luigi Carafa della Marra principe di Stigliano (1511-76).
Il Carafa nel 1544 acquista anche Riardo, nel 1546 Teano, e perfino Sessa nel 1550, ma questa riesce a mettere insieme la somma per il suo riscatto e la presta al duca restando nel possesso degli Aguilar.
Probabilmente anche Teano nel 1546 tenta in qualche modo di acquistare la sua libertà e restare in demanio regio e riesce a mettere insieme la somma di 40.000 ducati chiesti da Consalvo II, almeno questo mi sembra di capire dal Pezzulli, ma poi non riesce ad evitare il fallimento e il vicerè don Pietro di Toledo la vende per 50.000 ducati a Luigi di Stigliano. Nel 1552 Luigi vende Teano per annui ducati 2200, cum pacto redimendi quandocumque a Giovan Battista Ravaschieri per i quali si affitta la città contro un prestito di 22.000 ducati. Il prestito viene risolto e Teano è nella disponibilità di Antonio Carafa, 3° principe di Stigliano, che nel 1577 offre il relevio per il padre e il suo stato comprende anche Teano.
Nel 1579 è compresa nel relevio di Luigi, figlio di Antonio, 4° principe di Stigliano, marito di Isabella Gonzaga e poi passa al figlio di Luigi, che si chiama Antonio, marito di Elena Aldobrandini, nipote di Clemente VIII.
Da questo matrimonio nascono Giuseppe, Onofrio e Anna, e per la morte dei fratelli Anna resta erede infine di un patrimonio immenso. Sposa Ramiro Felipe de Guzman principe di Medina, vicerè, che le costruirà a Posillipo il famoso palazzo detto donn'Anna.
Alla morte di Anna i feudi sono devoluti alla regia corte per mancanza di eredi nel 1689.
Quando muore don Ramiro, la sorella Marianna de Guzman chiede l'investitura dei feudi come erede del fratello. Il 15 marzo del 1690 le viene concessa Carinola, Mondragone e Roccamonfina sua vita durante.
Il re Carlo II non approva però questa transazione anche perchè la famiglia Grillo gli offre 140.000 ducati per Carinola e Mondragone.
Nel 1696 a Marianna è concesso il compenso della somma e per essa le città di Teano e Roccamonfina, mentre Carinola e Mondragone passano a Marcantonio Grillo marchese di Clarafuentes.
Con la conquista del regno da parte degli austriaci, Teano viene concessa col titolo di principato a Philipp Wirich von Daun (1669-1741), il conquistatore di Gaeta nel 1707 e poi anche vicerè nel 1713.
Nel 1725 compare di nuovo donna Melchiorra Velez Ladron, contessa di Ognatte, nipote di donna Marianna Guzman, pretendendo questa la restituzione dei feudi e dopo la sua morte la causa viene proseguita da Giuseppe di Guzman conte di Ognatte suo figlio. La causa viene respinta dalla corte della Sommaria.
Nel 1734 con l'ingresso di Carlo III Teano viene posta sotto sequestro, segue una transazione con il conte di Ognatte mediante la quale vengono concessi un terzo del valore dei feudi di Teano e Roccamonfina e due terzi del valore dei burgensatici, dopo l'apprezzo fatto dal Tavolario Biagio de Lellis nel 1738.
L'apprezzo stabilisce che il valore dei beni feudali è di ducati 143.175, mentre i burgensatici ascendono a 34.316, oltre altri corpi acquistati dal conte Daun per ducati 4.199. In seguito all'apprezzo il conte di Ognatte percepì la rendita suddetta fino al 1750, restando la città in demanio regio.
Carlo III in questo anno, pensando alla costruzione della sua reggia, acquista lo stato di Caserta e concede a Michelangelo Caetani (1685-1759) la città di Teano con il titolo di principato per il valore di ducati 152.000. L'istrumento viene stipulato dal notaio Giovanni Ragucci di Napoli il 29 agosto 1750.
Il Caetani era figlio di Filippo duca di Sermoneta e secondo principe di Caserta, a sua volta figlio di Francesco(1594-1683) che aveva sposato Anna ultima erede dei conti Acquaviva signori di Caserta. Alla morte di Michelangelo gli succede Francesco (1738-1810), secondo principe di Teano, il quale nel 1757 sposa Teresa Corsini, figlia di Filippo principe di Soriano e alla morte di questa, sposa nel 1779 una donna di diseguale condizione di nome Anna Maria Meucci.
A questo punto la feudalità è stata abolita nel regno di Napoli, ma il titolo di principe di Teano viene ancora portato da Enrico (1780-1850), terzo principe di Teano; Michelangelo (1804-82), quarto principe di Teano; Onorato (1842-1917), quinto principe di Teano; Leone (1869-1935), sesto principe di Teano; Onorato (1902-46), settimo e ultimo principe di Teano.
******
NOTE
(14) ASN, Ricostruzione angioina, ms. Sicola, I, f. 10v: Andrea de Cicala pro habitatione uxoris et familie concedit rex castrum Theani.
(15) ASN, ms. Sicola, XII, f. 892: 1278 Rogerius de Gallutio litigat cum Thomasa de Montenigro uxore Hugonis de Ablis pro baronia Gallucci et bonis feudalibus in Theano. Fuiano M., Napoli nel medioevo, cit., p. 200: 1239 Riccardo de Montenigro Giustiziere di Terra di Lavoro, sostituito nel 1241 da Gisulfo de Narni (Capecelatro, Storia del regno (..), cit., p. 219), Tommaso de Montenegro Capitano (Ivi, p. 220) Riccardo di Montenegro signore di molti castelli (Ivi, p. 257.
(16) ASN, ms. Sicola, 2, f. 355, 1275 Gualterius de Aneto; BSNSP, ms, Pagano, f. 34v: 1288 Gulielmo de Alneto cons. et fam. Roberto filius Gualteriii cui rex Carolus concessit terram Theani pro unc. 200 ann. ms. Sicola , 3, f. 122: 1295 Gulielmus de Alneto miles dominus Theani et Caleni et Thomasius de Presenzano eius feudatarius. Ms. Pagano, f. 192: Gulielmus de Alneto dominus Thean.

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 12 Dicembre)