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La Banda musicale della Città di Teano

 
 

Durante la solita attività di archiviazione della mia documentazione su Teano mi è venuta tra le mani una nota del Dott. Claudio Cipriano sulla storia della Banda musicale di Teano, commissionata dai responsabili della stessa per riportarla sulla locandina pubblicitaria, scritta pochi anni prima della sua morte (2000).
Come si leggerà, la Banda musicale di Teano ha avuto anni di gloria, sia nei primi anni del 1900, sia in tempi più recenti-
Purtroppo non tutte le Amministrazioni Comunali sono state attente alle sorti della Banda, infatti se qualcuno ne ha riconosciuto la validità, con l’acquisto oltre che degli strumenti anche di brandine e materassini per il riposo dei musicanti in occasione di trasferte in altri paesi la cui lontananza non permetteva il rientro a Teano in serata, altre, mancanti di attenzione e di amore per la musica ne hanno decretato la sua fine, con la conseguente sparizione degli strumenti musicali di proprietà comunale, su cui le Forze dell’Ordine dovrebbero effettuare accurate indagini per assicurarne la restituzione e denunciare eventuali appropriazioni indebite.
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Brevi notizie storiche sulla banda musicale della Città di Teano, a cura di Claudio Cipriano.
“Non teme certamente confronti, per antichità di istituzione, il nostro complesso rispetto alle più rinomate bande musicali del Mezzogiorno.
Infatti esso, costituito nel 1861 da tredici elementi del disciolto Esercito Napoletano, fece la sua prima uscita ufficiale con l'accompagnamento alla processione, allora grandiosa, di S. Antonio Abate, il 17 gennaio 1862.
Il neonato gruppo aveva però già un direttore d'alto prestigio, il Maestro Luigi Pantaleo, direttore della banda dei Reggimenti borbonici.
Sette anni di attività furono sufficienti al complesso sidicino per acquisire grande rinomanza e, nel 1869, fu chiamato a dirigerlo il Maestro Teresiano de Libero, che però veniva a Teano solo due volte alla settimana.
Nel 1872 il Municipio decise di pagare in proprio la banda, sempre più famosa, dotandola anche di nuove divise, di tutti gli strumenti musicali, e di un direttore che risiedesse in loco.
E così fu bandito un concorso per maestro concertatore, cui partecipò anche il de Libero, ma la Commissione giudicante ritenne vincitore il M.o Giuseppe Mercadante, che restò alla guida del complesso per molti decenni.
Prima della grande guerra il nostro gruppo era al vertice di tutte le bande musicali del Centro-Sud, e si esibì, con grandi successi, nelle piazze più prestigiose, Napoli e Palermo comprese.
Le vicende a cavallo delle due guerre sono ancora nel ricordo di molti, ed allo stato esso, forte di oltre 40 elementi, nulla ha da invidiare alle migliori bande di Puglia e d'Abruzzo.”
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A integrazione di quanto scritto dal Cipriano, ho attinto ulteriori notizie sulla Banda, sicuramente già a conoscenze dell’autore ma che per la brevità del testo, richiesto dagli spazi ridotti della locandina, non ha riportato.
Il complesso bandistico con il M. Giuseppe Raffaele Saverio Mercadante, che rimase fino al 1900, raggiunse i 120 elementi. Dopo la seconda guerra mondiale si riformò l’intero complesso, anche se con nomi diversi, e nel 1945 si divise formando due bande: la banda rossa Città di Teano e la banda verde col nome del grande musicista Giuseppe Verdi. Nel 1960 le due bande si riunirono sotto la direzione del Maestro e compositore Rosario Lacerenza, e un capo banda scelto tra i più bravi musicanti con funzione di Maestro Concertatore in mancanza del titolare.
Il Lacerenza compose anche una marcia dedicata "all'ospitale cittadino di Teano”. Col passare del tempo il complesso bandistico Città di Teano venne diretto da altri maestri di bande di grande bravura, come: Nicola Franchi, Michele Lufrano, Fiorangelo Orsi. Tra i musicisti, parecchi di prim’ordine, vanno ricordati, tra gli anni sessanta-settanta: i clarinisti Pasquale Chiacchio, detto “mazze e mazze”, Lucio Salvi e Ferdinando De Ruosi, bidelli delle scuole elementari del Loggione; il sassofonista Giuseppe Parolisi, detto “Peppone” per la sua stazza; don Pietro Rispoli, detto “a’ tamburrella” (famoso perché più era ubriaco e più suonava bene); Luigi Fascio detto “buombuozzi”, Salvatore Corso (Sacrestano della Chiesa di Sant’Agostino), Gerardo Boragine.
La banda musicale di Teano cambiò la sua fisionomia quando per mancanza di giovani musicisti, nonché di persone amanti della musica che potevano dedicarsi al mantenimento e rinforzo della Banda, per le feste cittadine furono chiamate bande forestiere prima e orchestre di musica leggera dopo.

Luigi Di Benedetto
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 6 Giugno)