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Indice Esterina De Rosa
 
 

L'amore... cartesiano

 

È domenica mattina.
Sul sagrato della chiesa alcune persone che si affaccendano per sistemare fiori che esplodono da una ciotola e poi strumenti, lunghe passatoie e petali profumati.
Il sacerdote con aria severa sistema l'altare e dà le direttive affinché la liturgia abbia il suo giusto corso. Ti è subito chiaro che tra poco due persone decideranno di annodare le loro vite per sempre.
Questa mattina si celebrerà un matrimonio, un déjà-vu che suscita sempre un'emozione.
Si perpetuerà il rito che suggella un afflato tra due anime tra cui è scoccata una scintilla che segnerà il cammino della loro vita e connoterà tutta la loro esistenza.
È l'origine di due linee vitali che, come in un piano cartesiano, provengono da direzioni diverse ma in questo giorno decidono di incontrarsi e di proseguire insieme calcolando il risultato della loro indecifrabile corrispondenza tracciandone a fili d'oro le coordinate.
L'amore è sempre una misteriosa equazione matematica tra due rette.
Anche se altre persone intervengono a dare una direzione diversa, ad influenzare una curva, la risultante è sempre un'alchimia tra un'ascissa che chiama e una ordinata che risponde.
Gli echi dei loro sospiri si incontrano a mezz'aria, si allineano in una serie di volute e scrivono nell'aria il prodotto del loro amore.
Ogni tipologia d'amore descrive nel quadrante della vita un diagramma diverso.
L'amore sognante
È un amore ingannevole non reale che è stato partorito solo dalla mente.
L'ascissa dona tutto di sé, lo potenzia al quadrato in un crescendo continuo ma l'ordinata ad un certo punto si stanca e comincia a non rispondere positivamente. Il sogno iniziale si infrange nel punto di massima e scema come un potente cavallone che corre con la sua cresta spumeggiante per incontrare la riva e qui si perde in una molle risacca.
Quando il risultato dell'innamoramento è una linea parabolica l'amore che è nato ha sempre in sé qualcosa di tremendamente triste.
L'amore unilaterale
All'inizio sembrano essere in due, in realtà è subito chiaro che l'ascissa chiama ma l'ordinata non sente. E' sola ma il suo bisogno di essere corrisposta è forte. La sua voce inizialmente si perde nel nulla ma essa però non si scoraggia e la sua caparbietà viene premiata.
Piano piano col passare del tempo, quello che sembrava iperbolicamente impossibile accade. L'ordinata risponde, all'inizio è una flebile risposta ma poi si avvicina sempre più fin quasi a toccarsi. Non si incontrerà mai con l'ascissa, vuole capitolare con onore ma si intravede comunque la speranza, lontana, all'infinito ed è chiaro che prima o poi diventeranno un solo sospiro.
L'amore autocelebrante
È un amore che involve su se stesso ellitticamente dove l'ascissa che chiama può al limite modificare l'eccentricità fino al combaciamento dell'andata e del ritorno ma non può fare altro.
Non c'è crescita nell'amore, non c'è sviluppo. I fuochi sono fissi e permettono poco movimento. Mancherà sempre una folata di aria fresca che farà volare via il cappello, che alzerà in modo imbarazzante le rughe della gonna o che solleverà un nugolo di povere che ti farà lacrimare gli occhi. Nella vita possono e devono esserci alti e bassi perché sono loro che ti danno la spinta e soprattutto ti mettono davanti ad una scelta.
Sono le scelte che rendono la vita degna di essere vissuta, senza di esse diventa un ciclo di esistenza.
L'amore monocorde
Di primo acchito è l'amore ideale. Guardi quella retta che parte dall'origine e la vedi svettare verso l'infinito, dritta, tutta uguale, bella come il crinale di una montagna innevata e per un attimo intuisci che non è reale, non può essere reale. E' una vita che ha paura della “VITA” dove tutto passa e tutto scorre secondo una routine prestabilita. La “ VITA” vuole passione, emozioni, valutazioni, progetti, obiettivi che non sai come, quando e se raggiungerai.
La “VITA” è una poligonale aperta con i suoi alti e bassi che a volte sale e a volte scende ma va sempre avanti quando lo scopo dell'ascissa e dell'ordinata è trovare una direzione univoca.
Una vita estremamente diritta è utopia o voluta miopia.
L'amore satellitare
È un amore che non ha sbocchi, una sinusoide che si avviluppa su se stessa. Sembra che vada avanti ma non cresce, vola basso, e anche se l'ascissa chiama all'infinito l'ordinata non sa spiccare il volo. E' chiusa entro un breve intervallo, ha la catena corta. L'amore satellitare è la luna innamorata della Terra che la guarda dalla stessa distanza ma non sa fare altro: non si avvicina né va via, destinata a girare in tondo senza speranza.
L'amore reale
È il vero amore anche se spesso non riconosciuto. Parte all'origine tentennante, sale sempre ma i punti di flesso ti mostrano le difficoltà affrontate e superate insieme. A volte l'ascissa chiama e l'ordinata è dubbiosa, altre volte accade all'incontrario.
Può anche capitare di incontrare un asintoto dove sembra che tutto sia finito: uno dei due sembra essere andato via per sempre ma poi ecco che lo vedi tornare e ricominciare il cammino insieme.
È il mistero della vita, non sai mai cosa ti aspetta dietro l'angolo ma se sei Uomo o Femmina lo affronti come meglio puoi. E vai avanti sempre e comunque anche se sbagli o hai paura o hai voglia di tornare indietro.
Perciò quella linea arabescata è l'unica linea che connota il vero amore, è una linea che si costruisce passo dopo passo e non sai mai che circonvoluzioni assumerà ma non finirà mai di meravigliarti o incuriosirti o di appassionarti.
Perciò ai due sposi di questa mattina io voglio augurare una vita insieme che delinei un fregio con volute e intrecci ma che cresca sempre e tenda sempre all'infinito.

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 2 Febbraio )