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Teano faccia propria la teoria di Nash

 

Sarà per l'assetto territoriale, sarà per la miriade di piccoli agglomerati urbani che fanno da satelliti al centro storico, per Teano non è stato mai facile legare con le frazioni né le frazioni si sono sentite mai teanesi per cui da sempre ci si è ignorati a vicenda ostacolandosi anche in qualche caso a riprova di quanto sia difficile imparare dal passato.
Troppe volte la Storia non fa storia.
Qualcuno continua a dire che non è vero, che è una leggenda metropolitana, ma sta di fatto che, pur avendo superato col tempo le rivalità più spicciole, le forze non sono coese e la prova tangibile sta nelle recenti polemiche scoppiate in occasione del Carnevale.
Allora mi sovviene il "Foedus Cassianum" del pretore Spurio Cassio, il patto che gli astuti, grandissimi potenti Romani fecero con i miseri popoli italici per farsi guardare le spalle, la zona col fianco scoperto, visto che dall'altra parte c'era il mare.
Avevano tutto da guadagnare in quel patto che sembrava scellerato, non perché li temessero ma perché in questo modo quei popolini erano divenuti ad un tratto necessari perché facevano da cuscinetto ammortizzatore con i potenti popoli che scendevano dal nord.
Però dopo questa strategica operazione, dopo astutissimi piani di conquista, creazioni di ardite tattiche di battaglia e antesignane macchine belliche, gli stessi potenti Romani furono dilaniati e sconfitti dalla loro stessa bramosia di potere, da aspre guerre intestine che alla fine fiaccarono e fagocitarono loro stessi.
Dopo aver vinto contro potenti popolazioni, i Romani persero contro i Romani.
Per fortuna oggi, almeno da noi, non ci sono più guerre cruente da combattere, i Romani sono ridotti a diroccate vestigia sparpagliate tra i campi e utensili sbeccati posti all'interno di una teca illuminata che qualche pagante avventore ammira e scantona, ma scopro, ahimè, che le dinamiche non mutano nel tempo perché ciò che indebolì i Romani indebolisce oggi Teano e frazioni.
E non parlo di sciocche beghe tra persone che abitando in zone diverse si credono diverse ma penso alla difficoltà del nascere nei cittadini del comune di Teano di una politica d'unione dove 12.000 persone pensano al “bene comune”.
Ci difendiamo dai Comuni che ci circondano, li teniamo sott'occhio per carpire qualche idea vincente, scomodiamo internet per cogliere qualche straniera ventata di novità ma non facciamo corpo tra noi, ci ostacoliamo a vicenda e depauperiamo le nostre energie.
Allora spero che qualcuno legga finalmente questo fantomatico libro di storia e di civiltà per imparare dagli errori del passato e il lettore del terzo millennio si renda conto che se vogliamo che la nostra città cresca e diventi civilmente potente e visibile all'esterno con tutto il suo bagaglio storico e culturale, è necessario stringersi intorno a quel campanile con la cupola orientaleggiante per lavorare tutti insieme ad uno stesso progetto: TEANO faccia propria la teoria di Nash.
Nella teoria dei giochi in Matematica si definisce equilibrio di Nash un profilo rispetto al quale nessun giocatore di un gruppo può migliorare il proprio risultato modificando solo la propria strategia, se vuol essere vincente di sicuro. Ciò è possibile però a condizione che si instauri una cooperazione tra i giocatori vale a dire che tutti agiscano non col fine di ottenere il meglio per sé ma il miglior risultato per il gruppo e quindi indirettamente anche il meglio per sé.

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno XI 2014 - n. 4 Aprile)