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La magia di Cuba a Teano - Teano Jazz 2010

 

È passato qualche mese dall'ultimo mio pezzo per questo pregiato giornale, ed ora ritorno con qualche riflessione per ricordare il nostro compianto Guido a un anno dalla sua morte, velata ancora da un diafano chiaroscuro di indeterminatezza. Inutile rammentare che per me non è necessaria nessuna sollecitazione per ricordare il mio inestimabile amico, né per continuare a sentire la sua inconsolabile perdita.
Per evitare le solite frasi piuttosto babbee di circostanza, che poco o nulla aggiungerebbero al sincero dolore di noi tutti, voglio dedicare questo articolo al ricordo del mai abbastanza compianto avvocato Guido Zarone, il quale però non apprezzava affatto la musica cubana (non andava oltre la marcia reale borbonica, le canzoni classiche napoletane sul tipo di Malafemmena, qualche brano dell'opera italiana tipo Verdi, Mascagni, Leoncavallo), ma che tuttavia, se ci fosse ancora vispo e arzillo come sempre, mi avrebbe ossessivamente sollecitato a preparare un articolo su Teano Jazz di quest'anno per la testata “il Sidicino” che lui tanto amava e per cui ha impegnato le sue ultime ore. Voleva così dare una connotazione globale alla rivista che organizzava.
La XVIII edizione di Teano Jazz si apre all'insegna della musica cubana, una rarità in manifestazioneni del genere. Le serate si susseguono in due località teanesi: il mitico Loggione e la piazza del Duomo.
Le prime due serate hanno visto due inestimabili maestri esibirsi nella cornice del Loggione: Ray Gelato e Arturo Sandoval.
Proseguirà con l'Orchestra Buena Vista Social Club che eseguirà musiche di Omara Portuondo, per chiudere in bellezza con la Band di Marcus Miller.
La musica cubana da sempre influenza, col suo ritmo e le sue sonorità, la musica afroamericana e in parte anche la musica pop. Quest'anno la manifestazione ha regalato un clima festoso e a tratti spensierato come sa esserlo la musica caraibica.
Questi effetti sonori e le storie che stanno alle spalle dei vari musicisti, il clima sociale e politico del centroamerica è sempre di notevole interesse e incuriosisce anche i non estimatori. Questo è ben espresso dal Buena Vista Social Club che ha trovato la sua origine proprio grazie all'interesse di Ray Cooder che volle non si perdesse la memoria di importanti ed eccezionali nusicisti.
Analogamente è la singolare vita di Arturo Sandoval quella che diviene oggetto di un bellissimo e struggente film con Andy Garcia e Gloria Estefan del 2000: For Love or Country: The Arturo Sandoval Story.
Già durante la sua vita a Cuba Sandoval venne influenzato da grandi artisti quali: Charlie Parker, Clifford Brown e Dizzy Gillespie. Proprio a seguito di alcuni concerti con Gillespie si staccò da Cuba e nel 1988 riuscì ad ottenere la cittadinanza statunitense.
Nelle sue note, dolci e aspre allo stesso tempo, Sandoval esprime tutta la sua potenza, cittadino americano che ha ancora nel cuore i ritmi, i suoni, i colori, gli incanti della sua splendida terra.

Giulio De Monaco
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 8 Agosto)

Il palco del «Teano Jazz» nella nuova collocazione di Piazza Duomo (foto di Mimmo Feola)