L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Giulio De Monaco
 
 

Follie d'estate - Gran Galà Municipale

 

È una sera come tante, forse ancora più luminosa. Lo svettante campanile dell'Annunziata fora pretenzioso il buio della notte. La pianura all'orizzonte riverbera di mille luci. Sembrano lucciole. Ancora mi prude il dubbio se produrre questo pezzo o restare in silenzio stampa. Ma poi la fantasia e la voglia di far sorridere senza malizia prevalgono e mi abbandono al ritmo dell'immaginazione, come a una festosa danza tribale. Lasciamoci andare un poco a un'innocente scorribanda nelle terre della fantasia dove tutto è lecito; tutto consentito, dove non esistono le barriere e i bigotti limiti della convenzione o del formalismo. E nemmeno i freni di una diplomatica inibizione.
lmmaginiamoci allora per un momento di merlinesco incantamento la Casa Comunale accogliente più che mai, piena di luci, di suoni, di colori, di odori, di sapori, di allegre voci, di gaia vivacità. lnondata dal piacevole calore della prima estate. Gente che va e gente che viene, saltellando come folletti, e gnomi, sulla comoda scalea del Municipio. In piena gioia, senza rancori o bollori elettorali. Bonariamente, fanciullescamente.
L'amministrazione comunale benevola, minoranza inclusa, si offre ai suoi concittadini, in una cena di pace. Alla buonora.
Sì proprio così, pietanze di assessori e con(s)iglieri, non in una intenzione cannibalescamente feroce, ma in una soave, purificatrice offerta redentiva, senza nessun subdolo scopo o squinternata istigazione al delitto culinario. Così: ...un po' per celia, un po' per non morire.
"Signorina Lapierre, preferisce un Daiello in salmì, o vuole assaggiare un Corbisiero alle fragole di bosco, il tutto abbondantemente annaffiato da un Giorgello di Montalcino d'annata?”
L'anziana dama pudicamente si fa da parte, rossa in viso, mentre preferisce sgonnellare in un angolino semibuio, presso il finestrone, a gradire in santa pace un piattino di Picernos, ops pernici alla panna con Pinolo Pasquale.
Al centro del lussuoso salone troneggia su un tavolone stile Napoleone un trionfo di Adriani ai funghi porcini, serviti e cucinati dall'imbattibile Pierino, magistrale in materia. Furnolo e i Furnolesi ne sanno qualcosa e lo ringraziano. La prestigiosa chitarra di Al Di Meola carezza le orecchie dei convitati più esigenti.
Nel cortile, per i più giovani, si esibisce una scatenata Ornella Vanoni, vestita da passista brasiliana, ossia quasi nuda, con un saltellante Gino Paoli alle percussioni. C'è chi voleva Zucchero dopo tanto amaro o addirittura Pupo, ma entrambi erano in tournée alle Isole Fortunate.
Anche Eminem è assente alla scintillante manifestazione. Ci farà un pensiero per la festa di S. Paride. Beppe Grillo in saio da francescano, più ribaldo che mai, gigiona in un megapalco coperto allestito in piazza Municipio, pronunciando un ardente quaresimale che ricorda Lacordaire. Nessuno si offende. Anzi. Non manca proprio niente.
Un elegante e misurato cameriere sta servendo alla folla golosa una fumante zuppiera di Paccheri al Dantino, pardòn al dentino, o meglio al dente, per non essere sdolcinati. Mentre su tavolo vicino galleggia in una magnifica sperlunga di Capodimonte un appetitoso guazzetto di Pinelli alla maremmana. l Teanesi sono estasiati di fronte a tale abbondanza, a tanto buon gusto, a tanto affannarsi, a tanto prodigarsi, al punto tale da mettere da parte la spazzatura e tutto il resto, ebbri di sapori e di buona mercanzia.
Solenne fa l'ingresso, alle 23 circa, il piatto forte del gran galà. Una succulenta, strepitosa Pentella, saporosa di aglio e rosmarino con contorno di Puré Toscano. Una goduria per i palati forti. Sensazioni d'altri tempi.
Più in là La Provola del Matese invita a pasti senza sosta e senza continenza. La propina a piccole dosi un paziente e servizievole Germano, grande esperto di caciocavalli molisani, in livrea di maggiordomo veneziano, parrucca, cipria, lustrini e mazzapicchio compresi. Un bellissimo Eddy gorgheggia la telecronaca minuto per minuto, con la sua inconfondibile voce, da una redivíva e attualizzata Radio 1 Teano-tv.
Potrei continuare all'infinito, ma rischierei di annoiare o di sconvolgere delittuosamente i sensi estetici di lettori particolarmente sensibili alla semeiotica del linguaggio.
A mezzanotte in punto, prima che le pudiche cenerentole sidicine si vaporizzino in sordina, l'incredibile chef municipale, al posto dei soliti, scontati spaghetti aglio, olio e peperoncino, decide di improvvisare alla famelica folla, in un travolgente applauso, un bel piattone di telline al coccio, alternate a lucide zuppiere di Cascano, grondanti Linguine allo Scoglio. Delizia!
E per chi non riuscisse totalmente a digerirle, ecco spuntare dal cilindro del Mago Zurlì, il premuroso, affabile Dottor Claudio, travestito per l'occasione da monaca francese, per intenderci le Figlie della carità dal bianco cappellone ad ali di gabbiano, seguito a ruota dal provvidenziale barelliere congolese Guido, pronti a effettuare un'opportuna quanto terapeutica riabilitazione gastrica a mezza lavanda.
E cosi tutti i salmi, anzi i salmì finiscono in gloria.

Giulio De Monaco
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 7 Luglio)