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Qualche speranza per il centro storico

 

L'apertura di un raffinato ristorante nel suggestivo vicoletto che unisce Largo Concordia a S. Pietro In Aquariis è un fatto del tutto nuovo per questo paese dove, come del resto un po' dovunque, c'e stata una corsa forsennata e ingiustificata all'abbandono delle vecchie case. L'autore, presente aII'inaugurazIone, celebra - a modo suo - I'evento.

Gli echi delle terme danno anima a un rigolo d'acqua,
la memoria del vento lascia a terra ancora le sue foglie...

Con l'incanto di una dismagante fantasia Ilaria Montella si fa presente,
sottile e variegata come la sua ispirata, fresca vena di giovane architetto,
nel biglietto d'invito al brindisi inaugurale.
Il Pomo della Concordia è sbocciato nel centro più antico e inafferrabile di Teano,
vicinissimo all'omonima casa dalla fontana di bella architettura neoclassica,
presente ora solo nei tristi ricordi di molti teanesi. Luogo vibrante di fascino e mistero.

Qui gli echi gregoriani delle voci antiche e flautate delle Benedettine di Santa Caterina
si fondono e si confondono con le lame di luce filtranti da una coltre di mille stelle.
Notte teanese e ruffiana.
Si perdono nel gomitolo di vicoli,
si aggrappano all'agile guglia del campanile bizantino di S. Pietro,
si integrano con le luci della notte,
si tuffano nella grande vasca dai mille riflessi policromi di S. Maria la Nova.
Una miscela di emozioni altalenanti avvinghia il rabdomante romeo
in quel garbuglio di viuzze, slarghi e ombre di etemità.
Si odono, per chi ancora sa sentire, passi felpati e sdruciti di timidi innamorati,
ritmi grevi di pesanti stivali, crudi sferragliare di spade, bagliori di agguati e di duelli.
Risonanze di Spagnoli e ancora di Longobardi, Normanni, Goti, Romani.
Echi medusei della notte della storia, strappati alle veglie insonni di stanchi eruditi.
Atmosfera di teatro e di poesia pervade quelle corti dalle fresche fontane,
quegli anfratti d'ombra, quelle pietre vive e slabbrate.

Inamidati arabesehi di vite passate parlano ancora a chi sa ascoltare,
a chi sprofonda negli abissi d'un arcano passato,
trafitto da bagliori di luce, di memorie assassinate.
E ammiccante innocente assassina delle nostre dietetiche pie intenzioni
si dispiega la bionda Barbara, archeologa e druda del buon gusto d'un tempo,
che ci ripropone... il buon odore del ragù della domenica mattina.

Giulio De Monaco
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 6 Giugno)